El_tipo
Surrealistic member
Un nuovo libro, un nuovo autore fanno la comparsa su questo forumlibri. La novità è innanzitutto lui, Bohumil Hrabal, nato in cecoslovacchia nel 1914, fu scrittore di romanzi a carattere aggressivo, grottesco, incoerente, talvolta squallidi, ma sempre poetici e onirici. Le sue opere negli anni 60 circolavano tramite canali clandestini, a diffusione però tale da renderlo canosciuto i tutt'Europa. Ebbe una vita molto intensa e dura (cambiò una infinità di mestieri) e morì probabilmente suicida (le cause non furono ben chiarite) nel 1997. E' proprio dalla sua vita, ricca di stravolgimenti e imprevisti che trae spunto per raccontare le sue storie. Queste 100 pagine di "una solitudine rumorosa" sono ambientate a Praga, in un vecchio palazzo, dove un uomo lavora da anni a una pressa meccanica per libri destinati al macero. Attraverso l'espediente dei libri che si distruggono, Hanta, il protagonista, crea messaggi simbolici. La mano dell'autore più che scrivere, sembra toccare, palpeggiare ciò che scrive. Ma come è possibile toccare una lingua invece che parlarla, invece che scriverla? Questa domanda, metaforica o provocatoria, può essere il modo di intuire dove sta, in linea di massima, il naturale segreto di Hrabal e di questo libro in particolare.