Puskin, Aleksandr - A una giovane vedova

fabiog

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Lida,amica mia fedele,
Perchè attraverso il sonno lieve,
Spesso io,spossato dall'amore,
Sento il tuo lieve lamento?
Perchè,nell'amore felice
Nel vedere un sogno spaventoso,
Lo sguardo immobile,timoroso
E' fisso verso la tenebra?
Perchè quando io assaporo
Il rapido svenimento dell'estasi,
Osservo talvolta
Le tue lacrime segrete?
Tu ascolti distratta
Il mio ardente discorso,
Mi stringi freddamente la mano,
Freddo è lo sguardo dei tuoi occhi...
O incomparabile amica!
Eternamente spargerai delle lacrime,
Eternamente invocherai dalla tomba
Il tuo morto consorte?
Credimi:i prigionieri della tomba
Li avvolge un sonno eterno;
Non gli è più cara la voce amata,
Non gl'incresce il lamento di dolore;
Non sono per loro le rose di primavera,
La dolcezza del mattino,il rumore dei festini,
Le lacrime di una sincera amicizia
E il timido richiamo delle amanti...
Presto il tuo non dimenticato compagno
Ha respirato il respiro della morte
E inebriato di felicità
Si è addormentato sul tuo petto
Dorme l'inghirlandato felice;
Credi all'amore:noi siamo innocenti.
No,il geloso adirato
Non salirà dalla tenebra eterna;
Non tuonerà il tuono nella cheta notte,
E l'ombra invidiosa
Non si metterà vicino agli amanti,
Sfidando il dormiente giorno
 
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