Cotza, Luigi - "E' un segreto..."

gigico

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"E’ un segreto…” è il mio secondo romanzo, presentato il 14/02/2009 e pubblicato dalla casa editrice “La Riflessione”.
Per me è un piacere poter condividere con tutti voi questa mia avventura da giovane scrittore che continua!!! :)
Ma veniamo al libro!
Si tratta di un romanzo incentrato su una storia di amore ed amicizia tra i due personaggi principali, Luca & Federica, sconquassata dall’arrivo nel liceo frequentato dai protagonisti di un terzo incomodo di nome Lorenzo.

Un altro degli argomenti principali, oltre a quelli suddetti, è quello dell’omosessualità, a causa di un'aggressione verso uno studente gay nel liceo stesso.
Questo tema fa da sfondo all’intera opera dando voce in capitolo a vari interpreti quali compagni di scuola, genitori, professori, senza mai però far prevalere l’opinione dell’uno sull’altro.
Il mio intento infatti era quello di dare voce a più punti di vista possibili, dando la possibilità al lettore di sviluppare il proprio senza condizionamenti.

La storia, narrata in maniera fresca e scorrevole, è articolata in modo da "costringere" il lettore a divorare le pagine per sapere come andrà a finire; posso dire che si tratta di un romanzo… con qualche tratto di giallo!!!
Il titolo fa da eco all’intera storia e… siccome un segreto non è tale se non può esser svelato… vi invito alla lettura del mio secondo romanzo per scoprirlo con i vostri occhi!!!

Per chi ne vuol sapere di più questo è il mio sito web: http://web.tiscali.it/luigicotza
Il libro è disponibile presso le librerie italiane da Febbraio (la casa editrice è piccola ma il libro può essere ordinato in tutta Italia) o sulle librerie on-line come www.ibs.it o www.libreriauniversitaria.it
Vi saluto sperando di avervi presto tra i miei prossimi “lettori”!!!
Non esitate a pormi domande a cui risponderò con piacere! (Ovviamente senza svelare troppo del libro…)

Luigi Cotza
 

gigico

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---- anteprima ----

sperando di suscitare un pò di cuoriosità... :sbav: ecco a voi un anteprima

PROLOGO

Estate. Il caldo è soffocante e la sabbia è bollente. Tuffarsi in acqua con il mio
materassino gonfiabile è stata una bell’idea.
Ammiro il panorama e mi lascio cullare dal mare, come sospeso tra due mondi.
Sottacqua si trova quello nascosto dei miei pensieri, dei miei dubbi, dei miei
guai; in pratica tutto quello che mi è capitato durante l’ultimo anno scolastico.
In superficie, invece, ecco la realtà che sto vivendo. Dove tutto potrebbe essere
perfetto, ogni cosa al suo posto, e dove io dovrei solo recitare la mia parte.
Se solo sapessi quali fossero le battute.
Così, nell’istante in cui mi domando cosa sia giusto fare o non fare, un
angioletto e un diavoletto fanno a botte nei cunicoli del mio cervello per farmi
prendere l’una o l’altra decisione.
Mentre i miei infernali pensieri mi affliggono, scruto in lontananza l’arrivo di
Federica in spiaggia.
Osservo quel corpo stupendo imbrigliato in un delizioso costume bianco. Il
contrasto del suo bikini con l’abbronzatura esalta il suo splendido corpo.
Vedendola avvicinarsi sempre di più, però, la sento allontanarsi per l’ennesima
volta dal mio cuore.
Esco dall’acqua e passeggio nervosamente sul bagnasciuga con il materassino
in mano; tra i miei pensieri si fanno largo tutte le sensazioni ed i ricordi di
un’intera infanzia ed adolescenza vissuta insieme.
Ho una cotta per Federica dalla prima elementare, in pratica dal primo giorno in
cui l’ho vista.
Ma l’unica ad ignorarlo è proprio lei; anche se io non ho mai fatto un passo
avanti per farglielo notare, forse per paura di doverne fare due indietro.
Eppure c’ero quasi. Poco prima di avventurarci nel travagliato anno scolastico
appena trascorso, con l’appoggio della sua migliore amica, Sara, ed il lavaggio
del cervello al resto della nostra combriccola, si era quasi riusciti a farle notare
quel bravo ragazzo che fin da piccolo le ronzava attorno.
Ma poi è accaduto l’imprevedibile.
Il primo giorno di scuola un meteorite si è abbattuto sul nostro Liceo.
Un meteorite di nome Lorenzo.
 
Ultima modifica:

gigico

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capitolo 1

Pubblico parte del primo capitolo (in questo è Federica a "vivere" in prima persona, lei e Luca si alternano con un capitolo a testa in prima persona per tutto il romanzo)

1.

Primo giorno di scuola. La sveglia mi ridesta di botto. Il primo specchio a cui mi rivolgo emette un giudizio senza appello: una strega al mio cospetto sfilerebbe come Miss.
Senza perdermi d’animo abbandono la mia stanza. Chiudo la porta dietro di me e volo verso il bagno.
Tutto attorno regna il silenzio. Casa mia è una villetta su tre piani situata nella periferia della città, un po’ in collina. Una zona che fino a pochi anni fa era costellata d’abitazioni abusive, ma che grazie a non so quale condono, emendamento o cosa simile è diventata un’area VIP per gente con la grana.
I miei devono essere al piano terra, il gran bagno della zona notte è a mia completa disposizione.
Via il pigiaminino, via le calzette, via le mutandine e via dentro la doccia. Il getto caldo e forte dell’acqua calda riattiva il mio corpo fino a pochi istanti fa intorpidito dal brusco risveglio. Mi sento come al di sotto di una cascata la cui potenza scaccia via ogni mia piccola inquietudine.
Un’abbondante manciata di shampoo e balsamo ridona vita e lucentezza ai miei lunghi e boccolati capelli, facendo risplendere il loro colore castano chiaro.
Interrompo il getto d’acqua per insaponarmi.
Afferro il bagnoschiuma dalla mensola in vetro all’interno del box. La sua fragranza al latte di cocco ha un odore forte e intenso che richiama l’estate appena trascorsa.
Comincio dal collo, massaggiandomi con dolcezza, quasi un esercizio preparatorio poiché da oggi in poi la testa peserà di più.

* * *

“Lascia stare, è una storia lunga… piuttosto ci sono novità? Ci siamo visti domenica e poi silenzio assoluto.”
“Beh, questi giorni sono serviti a tutti per abusare del letto, soprattutto la mattina. Nei prossimi nove mesi ci mancherà parecchio. Ho sentito tutti quanti ieri e c’è qualche news.”
Il padre di Sara si ferma poco lontano dalla nostra scuola, è un senso unico e accompagnandoci più vicino avrebbe fatto un giro troppo lungo per poi andare a lavoro. Ne approfittiamo per continuare i nostri discorsi passeggiando .
“Dicevi, novità?”
“Si, per la serata cena&cine di sabato. Io sarò al matrimonio di una mia lontana parente, mentre Stefano e Francesco forse saranno al concerto di un loro ex compagno delle medie.”
“Ma come, sono da un anno che aspetto questo film e voi mi mollate così all’improvviso?”
“Frena frena! Ti sei dimenticata di Luca? Lui non ha preso altri impegni quindi puoi benissimo andarci con lui.”
“Ah, almeno lui s’è ricordato che ci tenevo.”
Ci fermiamo nel marciapiede che costeggia la scuola. Le inferriate nere ci danno il benvenuto: la nostra prigione ha riaperto i battenti.
Il piazzale interno va riempiendosi velocemente d’alunni e motorini. I primini si riconoscono subito, faccia allarmata e sguardo perso nel vuoto, con l’incubo di qualche scherzo di cattivo gusto in agguato.
Non scorgo ancora alcun nostro compagno, così io e Sara ci teniamo impegnate scrutando e vagliando chiunque ci passi a tiro.

* * *

“Non posso darti torto, se ci privassimo anche di questo hobby ci annoieremmo a morte tutto l’anno!”
Mentre discutiamo su quanto sia giusto criticare o no le persone per come si mostrano, il mio sguardo viene rapito da una figura che si avvicina lentamente in mia direzione.
D’un tratto sento calare il silenzio intorno a me, come se all’improvviso il mondo si fosse fermato e noi due fossimo le uniche creature in movimento.
E’ vestito d’azzurro e suoi capelli ambrati svolazzano sulla fronte accarezzati dal vento. Non riesco a scorgere il colore degli occhi, ma è come se brillassero di luce propria abbagliandomi sempre più al loro avvicinarsi.
È un Principe? No, forse sto sognando. E’ un Angelo? No, forse sto ancora sognando.
Non appena la creatura celeste mi pesta un piede sobbalzo uscendo dalla catalessi in cui mi ero appena immersa.
“Scusa, non l’ho fatto apposta, ti ho fatto male? C’è un sacco di gente e non ti avevo visto.”
“Io sì che ti avevo visto… cioè… non importa, non preoccuparti, non mi sono fatta niente.”
“Ah, meno male, allora ciao.”
“Ciao…”
Lo fisso ancora mentre si allontana da me. Fisico imponente, spalle larghe e fondoschiena bello sodo.
“Ehi, ci sei?”
Sara mi riporta alla realtà.
“Sì che c’è? Cosa è successo?”
“Dimmelo tu! Per un paio di minuti ti sei eclissata dal mondo, sembravi uno zombie! E poi hai guardato quel tipo pestarti il piede senza far niente, avevi tutto il tempo per fermarlo.”
“È successo così in fretta. Non me ne sono resa conto.”
L’arrivo dei nostri compagni ci distoglie dal discorso, non abbiamo neanche il tempo di salutarci e scambiare due chiacchiere che la campanella suona col suo trillo sgradevole e assordante.
Via, si parte, un nuovo anno è alle porte. Varcando la soglia marmorea della scuola ripenso alla visione angelica di qualche istante fa.
Era solo un sogno?

fine capitolo 1

ps. gli asterischi sono omissioni di testo
 

Cle91

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ciao, io sono un'autrice esordiente come te e mi ha fatto piacere vedere che anche tu hai alternato ad ogni capitolo il punto di vista (in prima persona) dei due protagonisti. complimenti ed in bocca al lupo! :)
 

gigico

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@ roberto ti ringrazio! :mrgreen:

@ cle91 qualche lettore ha criticato questa mia scelta, ma io rintengo sia stata giusta per far vedere al lettore le diverse interpretazioni dei personaggi su più di un episiodio narrato del romanzo.

ps. crepi il lupo! :wink:
 

gigico

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Aggressioni omofobe

Sapevo di aver trattato un argomento di grande attualità, ma non credevo (e non speravo) di andarci così vicino!
Quello che è successo a Roma pochi giorni fa è davvero allucinante.
 
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