Società moderna e cultura

fabiog

New member
L'argomento è sicuramente trito e ritrito,ma mi piacerebbe sentire il parere anche vostro,cioè anche secondo voi la cultura oggigiorno è molto trascurata?
Parliamo ad esempio della lettura perchè c'è cosi poca passione per la lettura?Logicamente escludo i presenti visto che siamo iscritti ad un forum letterario,ma mi capita spesso di andare a casa di amici e far fatica a vedere un libro che sia uno,mi sembra che ci si ricorda dei libri soprattutto in vicinanza delle feste.Qui nel forum è rappresantata,penso,un ampia fascia di età mi piacerebbe sapere se trovate facilmente amici con cui dividere il commento su di un libro?E non mi riferisco al grande successo del momento(ad es.i vari codici da vinci,seriedi millenium e cosi via,che sono belli emozionanti non voglio affatto criticarli),ma a romanzi che hanno fatto la storia della letteratura.Lo stesso vale per il teatro o la musica classica(cito quest'ultima essendone un patito,la musica contemporanea grazie a canali tipo Mtv ha sicuramente più spazio)che si trovano spesso relegati in tv nella notte.Prendo un esempio recente:quando morì Pavarotti fù trasmessa la Boheme con Pavarotti,Freni e diretti da Karajan indovinate a che ora?Alle 3 di notte,ma se dobbiamo ascoltare gli sproloqui di Corona ochi per esso sono alle 21.Perchè non si fà ua trasmissione che discuta di libri teatro etc?Non dico di farla tutti i giorni o tutte le settimane,ma almeno un volta al mese?Non pensate che la gente meriti un pò più di rispetto per la sua intelligenza o vi è veramente una decadenza della maggioranza delle persone?Mi piacerebbe sentire la vostra e magari sono io che ho una visione distorta
 

lillo

Remember
concordo con te in tutto. E' difficile trovare amici che leggano un libro che non sia l'ultimo best seller; tant'è che per molti anni ho pensato alla lettura come ad un'attività solitaria e non condivisibile, poi ho scoperto attraverso il forum che ci sono tante persone che leggono e non che si vergognano a dirlo:D.
Per quanto riguarda la Tv, ormai si tratta di un sistema commerciale che ha come unico dio lo share e siccome sembrerebbe che alla gente piacciano solo programmi demenziali e di evasione (ma bisognerebbe chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina), solo questi vengono trasmessi.
Ma chi come me è un diversamente giovane :boh:, ricorderà quando la televisione mandava in onda opere teatrali, concerti, sceneggiati tratti da romanzi famosi; quello era un tentivo serio di portare la cultura all'interno delle case, ma purtroppo erano altri tempi.
Il problema vero, secondo me, è chiedersi quali siano le conseguenze sociali di questa mancanza di curiosità, di desiderio di apprendimento. La risposta, a mio parere, la vediamo tutti i giorni, in quelle persone che non sono in grado di farsi un'opinione propria perchè poco avvezzi ad usare la materia grigia, pronti a correre dietro alla prima bandiera che gli mostra il paese di bengodi, a non comprendere le ragioni degli altri, a non avere una visione allargata della società, a rendere assoluti i loro problemi relativi non riuscendoli a contestualizzarli in un ambito più ampio. Insomma lo scenario che vedo davanti è desolante; ma per fortuna che ci sono alcuni che non si piegano a queste logiche e vanno avanti per conto loro, forse facendo anche degli errori ma che sicuramente non hanno affittato a nessuno il proprio cervello.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Perchè non si fà ua trasmissione che discuta di libri teatro etc?Non dico di farla tutti i giorni o tutte le settimane,ma almeno un volta al mese?Non pensate che la gente meriti un pò più di rispetto per la sua intelligenza o vi è veramente una decadenza della maggioranza delle persone?Mi piacerebbe sentire la vostra e magari sono io che ho una visione distorta
Lo si è visto chiaramente nello scandalo del "pavoneggiamento" sugli ascolti televisivi della RAI in periodo terremoto. Non vi è più una funzione istituzionale e statale della televisione statale, anche lei si è ginuflessa agli ascolti ed al mercato. Il mercato chiede sciocchezze ed anche la RAI propone sciocchezze, nonostante, teoricamente, debba proporre anche cose serie.
 

nathan

lunga vita agli ultras
diciamo che allora in visione futura la televisone a pagamento con canali specifici sarà l'unico modo per scegliere ciò che più ci interessa...
con il passare del tempo nasceranno canali di nicchia dove spero si potrà trovare qualcosina in più a livello culturale o musicale...
unico neo è che per avere questo si dovrà pagare perchè la televisione di stato non è in grado di soddisfare certe richieste...
ma se riflettiamo un attimo direi che è assurdo pagare il canone per vedere canali che difficilmente trasmettono qualcosa di interessante....
ho discusso di questo con un amico tempo fa e il suo punto di vista devo dire che non è del tutto sbagliato....mi diceva che i programmi di largo consumo quali i reality hanno alti ascolti perchè spesso la gente torna a casa dal lavoro e si vuole rilassare con cose quasi demenziali...leggere.....per staccare un pò la mente dallo stress lavorativo....
la cosa ci può stare,non lo metto in dubbio...ma c'è da riflettere quando a guadare certe cose sono persone giovani,che di stress lavorativo non ne hanno...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Secondo me la cultura è un atteggiamento, un comportamento, un modo di essere, non è determinato dal numero di libri che leggi ma dal rispetto che si ha per le idee, per il ragionamento, per il pensiero. Come per tutte le cose si ha bisogno di allenare la mente ad un atteggiamento più critico e meno superficiale nel confronto di ciò che si vive e certilibri fanno la loro parte, certi programmi televisivi fanno la loro parte, certi eventi fanno la loro parte, altrimenti anche il cervello si atrofizza e la persona non ha più senso critico, curiosità, oserei dire intelligenza ed è facilmente manipolabile, Panem et circenses, gli antichi romani lo usavano ampiamente. Basta guardarsi attorno, purtroppo, e non è che ci sia molta differenza da allora.
 

Nikki

New member
Posso rilanciare questa antica, ma interessante, discussione?in occasione della apertura della stagione teatrale 2009/10 (sarebbe stato più corretto dirlo a settembre, ma per ragioni di studio, io me ne sto interessando solo ora :mrgreen: )

mi piacerebbe sapere se trovate facilmente amici con cui dividere il commento su di un libro?
assolutamente no. non lo trovo facile. e se devo essere sincera, le poche persone che ho trovato fanno tutte parte di un certo "contesto" sociale e svolgono professioni in senso lato 'umanistiche'. non so se questo influisca, ma si tratta di un comune denominatore che mi ha colpito.
io credo che 'costruire' la propria cultura sia una forma di responsabilità, come tante altre, e che le persone la rifuggano per una tendenza più generale ad evitare ogni forma di responsabilità. Mi sono convinta che il male peggiore della società odierna è l'incapacità (temo) o la non volontà (spero, ma dubito) di assumersi delle responsabilità. A livello manageriale, nella p.a., nell'azione politica (vedi odierna opposizione), a scuola, in famiglia, nessuno vuole ritenersi responsabile di ciò che accade o di prendere una qualsiasi iniziativa. Allo stesso modo, credo, nessuno vuole prendersi la responsabilità di se stesso.

ho discusso di questo con un amico tempo fa e il suo punto di vista devo dire che non è del tutto sbagliato....mi diceva che i programmi di largo consumo quali i reality hanno alti ascolti perchè spesso la gente torna a casa dal lavoro e si vuole rilassare con cose quasi demenziali...leggere.....per staccare un pò la mente dallo stress lavorativo....
la cosa ci può stare,non lo metto in dubbio...ma c'è da riflettere quando a guadare certe cose sono persone giovani,che di stress lavorativo non ne hanno...
anch'io la pensavo come il tuo amico, fino a qualche anno fa. e per onestà intellettuale devo confessare che per un periodo piuttosto lungo della mia vita ho fatto parte, colpevolmente e imperdonabilmente, della categoria di 'deresponsabilizzati' di cui sopra. Poi per me sono cambiate molte cose, fra cui molte conoscenze, e ho capito che la vita non è abbastanza lunga per potersi concedere di affiancare alla cultura vera e propria 'demenzialità' finalizzate solo a 'staccare la mente'. Bisogna scegliere e ho capito che valeva la pena scegliere per la prima.

Tutto ciò premesso, mi azzardo ad ipotizzare anche un fattore economico di guida delle scelte 'culturali' di massificazione. Avrete certamente notato che un biglietto di teatro (in loggione, senza posto numerato, l'ultimo desiderio possibile per uno spettatore, insomma :mrgreen: ) costa il doppio di un comune biglietto del cinema. Lo stesso vale per molte mostre ed esposizioni. naturalmente possiamo discutere, e io sarei d'accordo, che è meglio andare 15 volte a teatro che 30 al cinema (salvi tutti i film-gioiello d'autore, e il film-panettone di Natale, naturalmente :mrgreen::mrgreen: ).
Come è già stato detto, il canone rai lo si paga in ogni caso, i canali culturali privati costituiscono un costo aggiuntivo. quanti studenti universitari sono disposti ad investire in una parabola da installare sul loro appartamento in affitto durante gli anni universitari? e quanti precari si preoccupano di risparmiare per l'abbonamento sky, quando già le spese condominiali sono sufficienti a far girare la testa?
credo che in questo settore, la crisi economica abbia una certa rilevanza. Certo è che la crisi è di questi ultimi anni, l'ignoranza collettiva no. :paura:
 

Mizar

Alfaheimr
L'argomento è sicuramente trito e ritrito,ma mi piacerebbe sentire il parere anche vostro,cioè anche secondo voi la cultura oggigiorno è molto trascurata?
Parliamo ad esempio della lettura perchè c'è cosi poca passione per la lettura?Logicamente escludo i presenti visto che siamo iscritti ad un forum letterario,ma mi capita spesso di andare a casa di amici e far fatica a vedere un libro che sia uno,mi sembra che ci si ricorda dei libri soprattutto in vicinanza delle feste.Qui nel forum è rappresantata,penso,un ampia fascia di età mi piacerebbe sapere se trovate facilmente amici con cui dividere il commento su di un libro?E non mi riferisco al grande successo del momento(ad es.i vari codici da vinci,seriedi millenium e cosi via,che sono belli emozionanti non voglio affatto criticarli),ma a romanzi che hanno fatto la storia della letteratura.Lo stesso vale per il teatro o la musica classica(cito quest'ultima essendone un patito,la musica contemporanea grazie a canali tipo Mtv ha sicuramente più spazio)che si trovano spesso relegati in tv nella notte.Prendo un esempio recente:quando morì Pavarotti fù trasmessa la Boheme con Pavarotti,Freni e diretti da Karajan indovinate a che ora?Alle 3 di notte,ma se dobbiamo ascoltare gli sproloqui di Corona ochi per esso sono alle 21.Perchè non si fà ua trasmissione che discuta di libri teatro etc?Non dico di farla tutti i giorni o tutte le settimane,ma almeno un volta al mese?Non pensate che la gente meriti un pò più di rispetto per la sua intelligenza o vi è veramente una decadenza della maggioranza delle persone?Mi piacerebbe sentire la vostra e magari sono io che ho una visione distorta

A mio parere cultura è identità. E'impronta digitale di certa o cert'altra umanità. Se tradizione è umanità che risorge da se stessa in movimento temporale, in dinamo, allora cultura è fotogramma in quiete della tradizione.
Anche quella di uomini e donne o di Gig** D'A*e**** è cultura: dalla tradizione infima ed incredibilmente banale, ma pur sempre cultura.
Quindi, per me, il problema principale non è quello di una mancanza culturale, ma di uno 'scegliere'. La cultura - una certa cultura di antca, leggendaria, di primitiva tradizine - è sempre stata anche una scelta. Oggi, per motivi sui quali non oso soffermarmi - causa ragioni di incompetenza-, non v'è più la arcaica identificazione mitica con i 'padri'. Noi non vediamo più la patrida gaian omerica; né vogliamo vederla; nè ci è più facile ricostruirla credibilmente.

Sulla musica colta poi, fabio, sai bene che non c'è quasi più speranza. Se oggi ancora in tanti leggono, in pochissimi ascoltano musica. Siamo una minoranza minutamente minore; ma, come sai, gli orizzonti sonori che conosciamo in pochi han potuto anche solo scorgere.
Morale: oggi non interessa più a nessuno ascoltare musica.

Per quanto riguarda la Tv, ormai si tratta di un sistema commerciale che ha come unico dio lo share e siccome sembrerebbe che alla gente piacciano solo programmi demenziali e di evasione (ma bisognerebbe chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina), solo questi vengono trasmessi.
Ma chi come me è un diversamente giovane :boh:, ricorderà quando la televisione mandava in onda opere teatrali, concerti, sceneggiati tratti da romanzi famosi; quello era un tentivo serio di portare la cultura all'interno delle case, ma purtroppo erano altri tempi.
Questo, purtroppo è vero in maniera abominevole. Oggi abbiamo i vari De Filippi, Santoro e robaccia assortita del genere. In tempi non troppo lontani...



o, addirittura (programma dal titolo inquetante se consideriamo la 'situazione attuale' :W )


Se avessi lacrime, piangerei

ma se riflettiamo un attimo direi che è assurdo pagare il canone per vedere canali che difficilmente trasmettono qualcosa di interessante....
Nathan, fosse solo quello! Il servizio di tv pubblica italiana è inqualificabile. Trasmissioni mal gestite, telegiornali osceni ed assurdamente porno-violenti, pubblicità forse oltre i livelli delle private, talk show imbarazzantemente di parte ed irrispettosi di un minimo di decenza.
La norma sul canone Rai è poi, secondo me, per costruzione giuridica, un felice esempio di incostituzionalità.

Panem et circenses, gli antichi romani lo usavano ampiamente. Basta guardarsi attorno, purtroppo, e non è che ci sia molta differenza da allora.
Ed è bene che sia così. Che fosse così fino in fondo...
La differenza sta nel fatto che a Roma ci si divertiva davvero. Oggi un pò meno.
 

alexyr

New member
farò la voce contro
volontariamente, perchè senza avvocati del diavolo i dialoghi si riducono a cori di "ohhhhhhhhhsiiiiiiiiiiicomestiamoooomaleeeeeeeeee"

io direi il contrario.
La cultura è sempre più diffusa. Mostre e musei godono di ottima salute, è ovvio che cambi il modo di fruire l'arte o l'approfondimento,il modello Uffizi è un po' datato

Internet ha reso accessibile a tutti un mondo di informazione. Wikipedia è uno dei siti più consultati, e proprio il fatto che sia community based ha reso possibile che sia più corretta della Britannica (ho letto uno studio, se nn ci credete, vi cerco le credenziali)

I canali tematici, si veda History channel et similia, hanno aperto immensi spazi per i documentari e la cultura. ovvio,bisogna pagarli, ma prima dell'avvento di sky di cose simili in tv ce n'erano pochissime e solo su rai 3 (e li ci sono tutt'ora)

le persone sono più informate, e l'accesso è più semplice

Se pensiamo a solo un secolo fa, la situazione è diventata eccezionale: l'accesso alla cultura è capillare (si parla di paesi industrializzati),le università pubbliche sono diffuse e accessibili,le donne hanno gli stessi diritti degli uomini (cosa non banale), la cultura è diventata più "popolare"

anche solo negli anni 70 le differenze di classe erano più nette e l'accesso agli studi molto più difficile

il problema sta nel fatto che ora si evidenzia che spesso la gente NON ha voglia di cultura. non è interessata. Dopotutto, la madre dei cretini è sempre incinta,ça veut dire
che il livello basso c'è, e chiede programmi alla sua altezza, ma è un problema che esiste dai tempi de "panem et circenses" dell'impero romano.
 

Mizar

Alfaheimr
farò la voce contro
volontariamente, perchè senza avvocati del diavolo i dialoghi si riducono a cori di "ohhhhhhhhhsiiiiiiiiiiicomestiamoooomaleeeeeeeeee"

io direi il contrario.
La cultura è sempre più diffusa. Mostre e musei godono di ottima salute, è ovvio che cambi il modo di fruire l'arte o l'approfondimento,il modello Uffizi è un po' datato

Internet ha reso accessibile a tutti un mondo di informazione. Wikipedia è uno dei siti più consultati, e proprio il fatto che sia community based ha reso possibile che sia più corretta della Britannica (ho letto uno studio, se nn ci credete, vi cerco le credenziali)

I canali tematici, si veda History channel et similia, hanno aperto immensi spazi per i documentari e la cultura. ovvio,bisogna pagarli, ma prima dell'avvento di sky di cose simili in tv ce n'erano pochissime e solo su rai 3 (e li ci sono tutt'ora)

le persone sono più informate, e l'accesso è più semplice

Se pensiamo a solo un secolo fa, la situazione è diventata eccezionale: l'accesso alla cultura è capillare (si parla di paesi industrializzati),le università pubbliche sono diffuse e accessibili,le donne hanno gli stessi diritti degli uomini (cosa non banale), la cultura è diventata più "popolare"

anche solo negli anni 70 le differenze di classe erano più nette e l'accesso agli studi molto più difficile
Sarebbe un ragionamento ineccepibie se non fosse per via del fatto che cultura non è informazione, accessibilità ... e popolarismo/popolarità.
Si può ben essere informati ed aver accesso agli anfratti più floridi.
Ma, a mio parere, cultura è ben atra cosa
Oggi le possibilità di accesso sono tendenzialmente democratiche e capillari: ma questo non significa affatto che, cito, "la cultura è sempre più diffusa".
Come, a mio parere, significa ben poco che "mostre e musei godono di ottima salute". Sono gli ffetti delo scoppio demografico e dell'ossessione (per vari versi positiva) democratizzante.
Per la serie "Aò ma chi è stò quà. Ma ce stava proprio fuori eh !" "Aò, se chiama DeChierico !"


il problema sta nel fatto che ora si evidenzia che spesso la gente NON ha voglia di cultura. non è interessata. Dopotutto, la madre dei cretini è sempre incinta,ça veut dire
che il livello basso c'è, e chiede programmi alla sua altezza, ma è un problema che esiste dai tempi de "panem et circenses" dell'impero romano.
Ecco, qui invece concordo. Il problema è questo
 

alexyr

New member
Oggi le possibilità di accesso sono tendenzialmente democratiche e capillari: ma questo non significa affatto che, cito, "la cultura è sempre più diffusa".
Come, a mio parere, significa ben poco che "mostre e musei godono di ottima salute". Sono gli ffetti delo scoppio demografico e dell'ossessione (per vari versi positiva) democratizzante.
Per la serie "Aò ma chi è stò quà. Ma ce stava proprio fuori eh !" "Aò, se chiama DeChierico !"


Ok, ma se si amplia la base d'accesso é più facile che coloro che non sono figli della madre dei cretini, anche se non sono abbienti o non provengono da determinati ceti, possano approfondire e sviluppare il proprio amore per la cultura

L'élitarisme di certo non fa bene. L'ampliamento della base, la democratizzazione di cui tu parli, è la conditio sine qua non per la diffusione della cultura
 

Mizar

Alfaheimr
Ok, ma se si amplia la base d'accesso é più facile che coloro che non sono figli della madre dei cretini, anche se non sono abbienti o non provengono da determinati ceti, possano approfondire e sviluppare il proprio amore per la cultura

L'élitarisme di certo non fa bene. L'ampliamento della base, la democratizzazione di cui tu parli, è la conditio sine qua non per la diffusione della cultura
Allora siamo d'accordo. Intendevo infatti dire che cultura non è accessibilità o accesso o popolarismo o informazione. Questi sono degli strumenti; meri strumenti o utensili che possono - ma non necessariamente - essere 'culturali'.
Non so se l'elitarismo faccia bene o meno. So soltanto che oggi si osservano accostamenti e scenari aberranti.
 

mame

The Fool on the Hill
Purtroppo conosco un sacco di persone che dicono chiaro e tondo che non leggono e non amano la lettura. Mi ha sempre sbalordito il fatto che si possa vivere senza mai aprire un libro. Una volta una collega mi guardò a occhi spalancati perché avevo giudicato "Il codice da Vinci" come un libretto da leggere in spiaggia (=quando anche il cervello è in vacanza) e mi disse: "Come sei colta! Tu in spiaggia leggi?". Per un attimo ho capito come si sentisse ET sul pianeta terra.
Se posso però fare un commento su Wikipedia: è vero che è consultatissimo, però bisogna fare attenzione a non prendere per oro colato tutto quello che vi è riportato. Mi è capitato di recente di trovare una scheda in cui si parlava di foche cancrivore. Peccato però che cancrivore non sia sul dizionario (d'altronde, che vuol dire, che mangiano le persone nate sotto il segno del Cancro?). Il termine esatto è granchivore, ma cancrivore è finito sic et simpliciter in una traduzione (per tanti versi, peraltro, sciatta e approssimativa, dove l'olio di balena è diventato olio per macchine; non aggiungo altro).
Paradossalmente, nonostante il mio mestiere, sono molto lenta a leggere per mancanza di tempo, mentre tanti, specialmente chi passa molto tempo sui mezzi di trasporto, hanno la possibilità di leggere molto di più. Però dico io: in bagno ci andiamo tutti. Perciò se uno in bagno si porta Novella 2000 al posto di un libro, vuol dire che manca proprio la voglia, non il tempo. Una paginetta al giorno leva il medico di torno.
 

Dory

Reef Member
Io trovo molto difficile se non impossibile parlare di letteratura, musica e tutto ciò che riguarda la cultura con i miei amici.
Però sono molto fortunata perché ne parlo invece moltissimo con il mio ragazzo che condivide le mie stesse passioni. In qualche modo ci completiamo a vicenda, perché lui è molto più ferrato in cinema e musica, mentre io in letteratura. E' molto bello perché ci confrontiamo, discutiamo... e litighiamo spesso furiosamente :mrgreen::mrgreen:
Lui organizza molti eventi culturali cinematografici e letterari, anche se a volte il pubblico non è dei più numerosi.
A me capita più spesso di parlare di libri, ad esempio, con persone che vedo poco che con quelle che vedo abitualmente. Ne ho parlato molto con alcune persone che ho conosciuto in nave quest'estate, o con dei miei colleghi di dottorato che vedo solo quando andiamo ai corsi due volte l'anno, mentre non ne riesco a parlare mai né con gli amici con cui esco di solito, né con i colleghi dell'università. Forse questo è normale, perché quando si esce o nelle pause di lavoro, magari non si ha voglia di mettersi a discutere di cose seriose. Però a me piacerebbe ugualmente tantissimo. Sono strana?
 

SALLY

New member
Mame...sono del cancro,sarà meglio che non mi avvicini alle foche,scherzi a parte,ho sempre letto,fà parte delle mie abitudini da sempre,non è per niente facile trovare qualcuno con cui discutere,criticare o apprezzare un libro,nessuna delle persone che conosco legge,ma condivido questo piacere con mia figlia,anche il teatro(non ho un'amica che venga con me),ora comincia la stagione 2009/2010,e decidiamo a tavolino cosa vedere,in genere prosa,perchè ahimè,opere,musica classica e balletti non riescono ad avvincermi...però ascolto musica contemporanea.La tv purtroppo penso dia alla gente ciò che la gente vuole,per vedere qualcosa di decente bisogna aspettare le due di notte,non ho intenzione di dissanguarmi con le tv a pagamento,e comunque siamo bombardati da informazioni,tante,troppe,alla f
ine creano solo confusione...il che,non ha niente a che fare con la cultura.
Per me stiamo diventando un popolo di alienati,mentalmente pigri,che non ha voglia di niente e che non si chiede niente.
 

alexyr

New member
Per me stiamo diventando un popolo di alienati,mentalmente pigri,che non ha voglia di niente e che non si chiede niente.

à mon avis, il "volgo" (nell'accezione che ne da Cipolla nei suoi trattati storici, nessun significato dispregiativo) lo è sempre stato,solo che l'attuale democratizzazione culturale lo ha privato di tutte le scusanti e non può più cantare dietro i paraventi.

Io però credo che la situazione non sia così drammatica. Dopotutto, chi non trova interesse nella cultura per quanto mi riguarda può strozzarsi con le sue stesse mani,mentre chi vuole può accedervi con sforzi decisamente minori di quelli necessari 20 anni fa.
 

SALLY

New member
à mon avis, il "volgo" (nell'accezione che ne da Cipolla nei suoi trattati storici, nessun significato dispregiativo) lo è sempre stato,solo che l'attuale democratizzazione culturale lo ha privato di tutte le scusanti e non può più cantare dietro i paraventi.

Io però credo che la situazione non sia così drammatica. Dopotutto, chi non trova interesse nella cultura per quanto mi riguarda può strozzarsi con le sue stesse mani,mentre chi vuole può accedervi con sforzi decisamente minori di quelli necessari 20 anni fa.

Non si sarà concretizzato invece,il vecchio adagio:chi ha il pane, non ha i denti e viceversa? Forse abbiamo troppi stimoli futili,o forse la vita quotidiana è talmente colma di impegni,che qualsiasi cosa non sia demente appare faticosa?! :boh:
 

sergio Rufo

New member
Difficile accostare societa' moderna e cultura.
In fondo e' quasi una contraddizione in termini, ma si sa: si diventa cio' che si e' gia'.
 
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