Dal Pra, Elena - Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Bashō all'Ottocento

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
“Ogni cosa piccola è bella” scrive Sei Shōnagon nelle sue Note del guanciale. Lo haiku, la più piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di 5-7-5 sillabe, affonda le sue radici nel passato lontano della cultura nipponica: originariamente prima strofa, detta hokku, di un componimento più lungo, acquista un’importanza sempre crescente fino ad essere riconosciuto come un genere pienamente indipendente, e viene ribattezzato “haiku” nell’Ottocento da Masaoka Shiki.
Il grande mastro Bashō (1644-1694) e quanti verranno dopo di lui riescono con gli haiku a cogliere il respiro del mondo e a proiettarlo in una dimensione senza soggetto e senza tempo: contro uno sfondo naturale grande, mai descritto ma solo suggerito da un termine che metonimicamente indica la stagione, un movimento infinitesimale ci scuote, ci fa conoscere il fueki ryūkō, “l’impermanenza e l’eternità” che costituiscono il gioco eterno della vita.
Questa antologia segue la storia dello haiku dalla sua prima grande fioritura nel Seicento, epoca di profondo rinnovamento sociale in Giappone, fino alle soglie del periodo contemporaneo, attraverso nuove traduzioni che mirano a restituire al pubblico italiano l’icasticità e la purezza di questa forma poetica che fin dal suo primo apparire ha affascinato l’Occidente.

A cura di Elena Dal Pra
 
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Alfredo_Colitto

scrittore
Gli haiku per me sono stati una grande scoperta, ci sono arrivato per vie traverse, leggendo i poeti della beat generation, negli anni Settanta. Allora non c'erano traduzioni italiane, non c'era internet e neppure il PC. Ogni traduzione inglese che trovavo mi sembrava un tesoro...

Comprerò questa antologia, grazie Blue!
Consiglio a tutti gli appassionati anche "cento haiku" (guanda) con prefazione di Andrea Zanzotto
 

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Gli haiku per me sono stati una grande scoperta, ci sono arrivato per vie traverse, leggendo i poeti della beat generation, negli anni Settanta. Allora non c'erano traduzioni italiane, non c'era internet e neppure il PC. Ogni traduzione inglese che trovavo mi sembrava un tesoro...

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Grazie Alfredo, anche io li sto scoprendo da poco, e questo libro mi è stato regalato (ed. Oscar Mondadori). Devo ancora leggerlo per benino, ora ogni tanto lo apro a caso per leggere un haiku. :wink:
 
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