Guareschi, Giovannino - Il compagno don Camillo

Vladimir

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Nella Bassa, molto prima di Berlinguer, Peppone e Don Camillo avevano elaborato, a modo loro, il compromesso storico. Pubblicato dal 1959 sul periodico satirico Candido, Il compagno don Camillo riflette in maniera acuta sull'Italia rossa, ma borghesemente benestante, del boom economico. Dotato di una feroce ironia, Guareschi ci tratteggia con un realismo fresco e vivace che non annoia mai, i due memorabili personaggi che, sebbene divisi dalla politica, non esitano ad unirsi per il bene del piccolo paesello.
Il libro si apre con Peppone (per l'occasione Pepito Sbezzeguti) che vince al totocalcio 10 milioni e non sa come fare a intascarli senza farlo sapere al Partito. Trascorso un anno, Peppone è ormai un senatore romano che veste in doppio petto e ricopre incarichi importanti; ma nonostante il successo politico, il paese è sempre nei suoi pensieri e ogni volta che può vi ritorna.
Un bel giorno riceve l'incarico di selezionare dieci compagni attivisti provenienti da ogni parte d'Italia per poi accompagnarli nell'Urss in gita-premio. Don Camillo, saputa la cosa, coglie l'occasione al volo: diventa il compagno Camillo Tarocci e parte con la comitiva alla volta dell'Unione Sovietica di Nikita Kruscev, delle conquiste spaziali e dei difficili anni della guerra fredda. La compagna Nadia Petrovna e il compagno Yenka Oregov faranno da ciceroni ai compagni italiani durante il loro soggiorno...
Le gag esilaranti, i tiri mancini, le liti pubbliche, la complcità privata, esaltano l'umanità, l'estrema bontà, il rispetto per l'avversario e la schiettezza dei due amici/nemici. Non ci sono alienazione, male, oscurità, disperazione, tutto trasborda di una luce positiva e candida; di un'innocenza e una correttezza inimmaginabili nel mondo politico d'oggi. Ogni uomo, nel mondo piccolo guareschiano, costituisce un mattone portante di quel grande muro che è la razza umana, nessuno è solo. Non sono avvezzo a lodare la letteratura italiana, ma posso dire sinceramente che ogni volta che sto per immergermi nelle storie della Bassa - siano esse su carta o su pellicola - un sorriso mi sale dal cuore e mi illumina il viso. Fatemi vivere in un mondo come quello di Guareschi e sarò un uomo felice.
 

smg2

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I film di Don Camillo li amo alla follia.
Ogni volta che passo davanti alle opere di Guardeschi son sempre tentato di prenderle, prima o poi so già avverrà, mi piace davvero troppo quel clima, quei personaggi, quelle situazioni...
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ho letto tutti i libri di Don Camillo e mi sono piaciuti tanto, sono pieni di poesia.
Il racconto della Mdonna brutta e' forse uno dei piu' belli.
C'e' pero' un ingiustizia di fondo nel confronto tra Beppone e Don Camillo che non fa giustizia: Don Camillo, dalla sua parte, ha Dio; Beppone, moglie e bambini malati.
Dio dovrebbe stare un po' piu' dalla parte di Beppone, o forse Dio e' proprio cosi'.
Saluti
 
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