Eco, Umberto - Tra menzogna e ironia

Questo libro mi è capitato per puro caso tra le mani. E’ arrivato da solo nei miei scaffali (?!??!?), scherzo, ma non mi ricordo di averlo comprato… Siccome è un testo abbastanza breve, l’ho letto.
Solo che… non mi è piaciuto. Dai quattro saggi raccolti in questo libro, il più interessante mi è sembrato l’introduzione a uno dei fumetti di Corto Maltese, però questo – perché si tratta di un fumetto – non si dovrebbe prendere in considerazione.
Invece, altri tre saggi – sul Cagliostro, Manzoni e Campanile – erano, uffa, non lo so. Quello sul Cagliostro era strapieno di dati e delle allusioni, però devo dire che non ho capito proprio dove mirava Eco con queste. Quello sul Manzoni analizzava il suo romanzo con una ricetta specifica che probabilmente la conoscono soltanto le sei persone su questo pianeta (un motivo molto valido per scriverlo, ma anche molto soffocante se non siete tra queste fortunate sei persone). Alla fine quello sul Campanile era anche a volte molto divertente e interessante, però sempre quando Eco citava l’autore in questione (o qualche altro testo), e mai, se non mi ricordo male, quando si trattava delle frasi di Eco. Leggendo tutti i tre saggi, devo dire, che mi è venuta la voglia di leggere i testi di quali parlava Eco.
Può darsi questo era l’intenzione del professore Eco? Con i accuratamente scelti citati di rivolgere la nostra attenzione a quello che gli era sembrato degno dell’attenzione? Accennare tutto, non spiegare niente fino in fondo, non offrirci un piatto pronto e ben servito che potremo digerire facilmente e ancora più facilmente decifrare il giorno dopo, ma con le prescelte prelibatezze svegliare in noi la fame per l’inaspettato nettare. Ammetto che, prima di aver letto questo libro, Manzoni non mi era interessato neanche un po’. Per Campanile non ho mai sentito neanche una parola. Invece adesso mi interessano.
 
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