...e vissero felici e contenti.

Dory

Reef Member
Abbiamo parlato in un'altra discussione dell'incipit. Ma che dire invece del finale? Molto spesso, non so se è solo una mia impressione o meno, i libri, e anche i film, più significativi, scritti meglio e di vero valore, finiscono male, o comunque hanno un finale che lascia degli interrogativi o una scia di malinconia e tristezza, insomma il classico "...e vissero felici e contenti (punto)" spesso è sinonimo di banalità.
Senza entrare nel merito con i dettagli su come finiscono certi libri, a meno che non siano straconosciuti, come Romeo e Giulietta per intenderci, che ne pensate?
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
per me contano molto :D

su "Crypto" di Dan Brown sono rimasto deluso dal finale, ritmo serratissimo fino a due righe dalla fine, poi "ce l'abbiamo fatta" e punto :boh:
 
Ultima modifica:

franceska

CON LA "C"
Quando il finale è: e vissero felici e contenti, io sono felice. Chiudo il libro con un aura di energia che mi porto dietro. Quando invece il finale è tragico resto scontenta. Scusate se sono banale
 

Brethil

Owl Member
Personalmente detesto i libri il cui finale lascia interrogativi in sospeso.
Però è vero ciò che dice Dory, tendo a ricordarmi più dei libri con finale negativo che positivo :)
 

~ Briseide

Victorian Lady
Più che il finale vero e proprio, secondo me a fare la differenza è il modo in cui l'autore ci conduce ad esso. Che sia lieto o triste non importa, e soprattutto la bellezza di un libro prescinde a mio avviso da questo. Ma se il ritmo del finale stona con tutto ciò che è avvenuto prima, o lo scrittore cede alla tentazione di strafare spesso mi ritrovo ad assistere alla caduta libera del giudizio che ho assunto su tali scritti. La mancanza di giudizio dell'autore sull'imporsi dei limiti o un contegno per mantenere uniforme e credibile la narrazione è caratteristica piuttosto frequente; ci vuole grande maturità letteraria per condurre un libro al finale che più gli si addice, grande autocontrollo nella narrazione e raffinatezza nel partorirlo dalla propria mente. E, molto più di quanto possa fare la forma e la sintassi del romanzo, è proprio questo che fa grande uno scrittore secondo me. :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Secondo me un finale può essere sviluppato in qualsiasi modo basta che sia congruente con la storia. Finale chiuso, aperto, tragico o felice, non importa, l'importante che sia un finale, pensato per esserlo e non appiccicato o messo lì tanto per chiudere o per far combaciare tutte le carte che sono state messe in gioco. Molto spesso i libri si indeboliscono nella parte finale proprio perchè l'autore non riesce a far tornare tutti i pezzi, allora preferisco un finale semplice, anche scontato, ad uno più complesso ma arzigogolato, poco plausibile o affrettato. Poi i finali con l'happy end ci stanno se ci devono stare, forse più consolatori che interlocutori, ma vanno bene anche quelli, se il romanzo ha la chiara finalità di coccolare il lettore e non di stimolarlo. :)
 

kikko

free member
Il finale e vissero tutti felici e contenti il più delle volte mi delude soprattutto se forzato, i finali che ho apprezzato di più sono stati quelli non a lieto fine,forse perchè meno scontati e meno banali
 

Teo82

New member
Il finale è la parte del corpo piu' importante sia in un libro che in un film, secondo me. Chiaro, tutto dipende dal senso che si è voluto dare all'opera, alle intenzioni e alle ambizioni pero' io ho sempre trovato molto piu' belli libri e film con finale tragico o anche lasciato mezzo sospeso che ti dia spunti di riflessione anche ben oltre il termine della lettura.
Carver, Yates sono due tra questi. Ma ce ne sono comunque altri, tanti altri. Mi piacciono molto di piu' i libri realisti che non quelli che già intravedono la possibilità del lieto fine a metà libro. Possono anche avere lieti fini ma un libro dev'essere credibile (a meno che non sia un libro comico, o comunque di una leggerezza sconfinata), anche se si tratta di fantasy. La credibilità per me è fondamentale e decisiva per decretare (per quanto riguarda me) la promozione o la bocciatura di un libro (e del film).
Ora mi è venuta la mania dei minimalisti, li adoro. :ad:
 
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