Dopo aver letto Le ceneri di Angela, non ho potuto resistere alla curiosità di scoprire cosa succede a Frank, quindi eccomi a recensire il seguito, Che paese, l'America!
Ci ho ritrovato tutta l'"irlandesità" del primo libro. L'ironia, la disperazione, la poeticità, la birra e il tè, tutto più esasperato e evidenziato dai forti contrasti della società americana del dopo guerra.
Ma mentre ci sono alcune parti davvero spassose, come l'esperienza di Frank nell'esercito americano, il rapporto con le incredibili padrone di casa, da circa metà libro in poi, mi sembra che la narrazione inizi a perdere compatezza, diventi più confusionaria e ripetitiva, meno lineare. Un po' perchè forse così tanta irlandesità inizia un po' a stufare, un po' comunque anche perchè si perde il filo logico della narrazione, specie nella parte del racconto che riguarda i primi passi di Frank come professore. Gli episodi riportati con le varie classi appaiono slegati dal resto, poco integrati, quasi fossero dei racconti a parte.
Però ormai questo Frank mi sembra una persona di famiglia, quindi mi toccherà anche leggere "Hei Prof!" per scoprire come gli va anche in seguito!