Visto! e...non so! no, direi che non mi è piaciuto.
mi spiego, naturalmente da un punto di vista tecnico è perfetto: la regia, la scenografia, la fotografia, gli attori e le loro interpretazioni. tutto eccellente.
Anche la tematica del film è molto interessante, da un punto di vista storico/politico. Documenta la lotta di genere, le difficoltà, le ingiustizie, il coraggio di chi è stato in grado di cambiare le cose.
Però il film non ha solo pretese documentaristiche o didattiche, credo. Vuole raccontare il profilo personale dei personaggi e la loro storia...ecco, in ordine al contenuto del racconto, i protagonisti, da un punto di vista umano, non mi sono piaciuti per nulla!
Milk mi è parso una persona davvero molto infantile, egocentrica, sostanzialmente incapace di amare (quando Scott lo lascia non alza nemmeno un dito per fermarlo), scorretto politicamente con i suoi avversari (usa l'ex poliziotto suo futuro killer finché gli serve, lasciandolo da solo quando ha potere sufficiente per camminare da solo). Si trova come compagno un cucciolo di Labrador peluche (sulla cui stabilità psicologica non mi soffermo nemmeno), finalmente compiacendosi di aver trovato qualcuno che "ha bisogno di lui" (la risposta che dà a Scott quando gli chiede perché sta con quello), fa tanto il benefattore in giro per il mondo, si sente un grande perché salva i ragazzini per telefono, ma poi non si fa scrupoli a calpestare i sentimenti di quelli che gli sono vicini davvero. Sarà anche stato un politico eccezionale, ma era un uomo orribile, almeno da quel che emerge dal film.
Un'altra cosa che mi ha colpito molto è la chiusura di tutto il suo gruppo politico di fronte all'entrata nel partito di una ragazza...anche se gay! è incredibile come abbiamo in noi stessi i limiti che denunciamo negli altri!
Inoltre (e non ho capito se è stato un problema solo di traduzione italiana) tutti i personaggi avevano intonazione e movenze da "checca" (passatemi il termine) davvero insopportabili, perché danno la sensazione di non trovarsi davanti ad una persona ma ad una maschera, falsa per definizione.
Non ho capito se il regista e gli attori hanno creduto che per essere gay bisogna giocoforza parlare in falsetto e sculettare in continuazione, oppure se semplicemente è stata documentata una tendenza diffusa negli anni '70, quando un gay necessariamente si atteggiava sopra le righe (è possibile che in quegli anni i gay fossero talmente convinti di doversi nascondere che usavano la stessa etichetta "gay" per nascondere il loro vero io??prospettiva terribile). Potrebbe sembrare una stupidaggine, ma se fossi gay mi sentirei molto offesa da questa rappresentazione di folclore del mondo omosessuale: voglio dire, tutti i personaggi sono petulanti, mezze-fatine o psicologicamente instabili... il film sembra quasi voler sostenere la tesi che chi è gay ha un profilo, pur minimo, di anormalità!
Devo aggiungere anche che alcuni passaggi mi hanno lasciata molto perplessa, perché sbrigativi. Per esempio, la vocazione politica di Milk: in una scena è un assicuratore e nella scena successiva sta facendo campagna elettorale...non dimentico che aver compiuto 40 anni senza nulla di cui essere orgoglioso lo ha motivato, ma non può essere stato solo questo! non so, ci avrei speso qualche elemento in più. Stessa cosa per la storia di amore con Scott: 60 secondi prima lo fermava in un sottopassaggio, manco gli stesse chiedendo una marchetta, e 60 secondi dopo facevano i fidanzatini d'america con viaggi e progetti commerciali...non so, la nascita del loro amore poteva essere spiegata un po' meno bruscamente.
No, lo boccio.