Fiona Apple - Extraordinary Machine

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Genere: Alternative rock

Extraordinary Machine è il terzo album della cantautrice americana Fiona Apple. Prodotto inzialmente da Jon Brion, la sua pubblicazione doveva risalire al 2003 ma vene posticipato numerose volte dalla Epic Records senza spiegazioni. Secondo alcuni rumours trapelati su internet, la casa discografica avrebbe trovato il lavoro poco commerciale. Tali diatribe diedero il via alla campagna Free Fiona da parte dei fans, che protestarono dinanzi alla sede della Sony per il rilascio dell'album. Successivamente, affiancata dai produttori Mike Elizondo e Brian Kehew, la Apple registrò nuovamente l'album che venne pubblicato nell'Ottobre 2005.


Fiona Apple - Extraordinary Machine
Extraordinary Machine Titolo Extraordinary Machine
Artista Fiona Apple
Etichetta Epic
Prezzo € 20,50
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N. dischi 1
Data 14 ottobre 2005
Supporto CD Audio
Genere Pop e Rock Internazionale
Questo prodotto dà diritto a 20 poinz (solo per acquisti con carta di credito).
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Brani
1. Extraordinary machine
2. Get him back
3. O' sailor
4. Better version of me
5. TYMPS (THE SICK IN THE HEAD SONG)
6. Parting gift Ascolta
7. Window
8. Oh well
9. Please please please
10. Red red red
11. NOT ABOUT LOVE
12. Waltz (better than fine)


Extraordinary Machine "versione Brion" è uno di quei dischi che solo il pudore derivante da un diffusissimo uso mercantile del termine "capolavoro" impedisce di definire tale. Brion ha davvero superato se stesso, con arrangiamenti orchestrali - realizzati, pare, nei londinesi Abbey Road - a vestire splendidamente la voce della Apple, che canta con quell'espressività ricca di controllo che la rende pressoché unica nel panorama - non solo "giovanile" - odierno. Cosa citare? L'accompagnamento in punta di piedi, quasi da commedia musicale, di Extraordinary Machine, con quell'aria ironica nell'inciso. Le atmosfere da thriller, da film noir, della tesissima Red Red Red. L'asciuttezza scattante di Get Him Back e di Better Version Of Me. La ballata bluesy Oh Well, con piano ritmato e bella scansione batteristica (diremmo senz'altro Matt Chamberlain) con cassa che dà aria e sottolineatura di archi e ottoni à la Beatles. O' Sailor, uno dei vertici del lavoro, con melodia articolata, ottima batteria, archi avvolgenti e inciso "eroico" con intelligente sbocco finale. Waltz (Better Than Fine), con i suoi echi di Kurt Weill. L'operistica Not About Love, altro vertice del disco, con crescendi (rossiniani?) di archi ricchi di pathos e inciso incalzante. E poi Please Please Please, ironica, amara.
(da cloudsandclocks)
 
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