Verne, Jules - Il castello dei Carpazi

TRAMA:
In un tetro castello che domina uno sperduto villaggio nei Carpazi, un’antica maledizione innesca una misteriosa e avvincente vicenda di amore e di morte.
Un Verne decisamente insolito, che innesta sul genere del romanzo del terrore la sua caratteristica predilezione per le invenzioni scientifiche più strabilianti, dando vita, attraverso una catena di enigmi e fenomeni inspiegabili, a una perfetta e affascinante macchina narrativa.

Una perfetta macchina narrativa in cui Verne, prima della moda iniziata dal Dracula di Bram Stoker, innesta sul genere gotico la sua caratteristica predilezione per le invenzioni scientifiche: dalle macchine ante litteram per la registrazione di suoni e immagini ai microfoni per lo spionaggio.
 
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LowleafClod

e invece no
Complementare e antagonista: il bianco della scienza di Verne contro il nero dell’orrore di Stoker! Se si leggesse questo racconto senza sapere nulla dello scrittore, si potrebbe immaginare un finale molto diverso. Apprezzabile e divertente il soggetto della popolazione bigotta che non sa come muoversi di fronte a ciò che non conosce. Racconto che a parer mio doveva dilungarsi in altre pagine, ma va bene anche così: è difficile stare dietro alla penna veloce e travolgente di Verne, perché le sue avventure sono da vivere pienamente, e non da rifletterci più del necessario.
 
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