Fargues, Nicolas - Ero dietro di te

Nikki

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Il protagonista, francese, vive e lavora in Africa con sua moglie e i suoi due bambini. Durante una cena in una trattoria italiana, per la visita da solo ai suoi genitori, trasferiti in Toscana, il protagonista riceve dal cameriere un biglietto con scritto Ero dietro di te, Alice, e un numero di cellulare.
Così inizia la loro avventura, che ha però i tratti di una scoperta: i due sembrano essersi davvero "trovati" e la loro storia, che durerà appena due giorni, è pulita, semplice, disarmante nel suo romanticismo.
Lui tornerà a casa dalla sua famiglia e in quel momento inizierà una lunghissima storia fatta di lettere, racconti, fotografie, telefonate che permetteranno ai due di conoscersi veramente.
Questa bellissima favola d'amore scorre però in sottofondo, perché è solo l'occasione per il protagonista di analizzare con serietà, coraggio e finalmente sincerità (con se stesso) il travagliato rapporto con la moglie, che da tempo sembra essere ormai senza amore. Ne ripercorrerà la storia, i bei momenti, quelli brutti, le incomprensioni. Arriverà anche a credere di poter "ripartire" una seconda volta con la moglie, sacrificando e tradendo Alice, consapevole degli errori commessi. Ma non sarà possibile, la natura delle persone non può essere modificata dalle buone intenzioni.
Il libro ha un finale aperto, che ogni lettore può riempire con le proprie speranze.

Questo è il quinto romanzo dell'Autore, ma il primo che leggo. Non si tratta certo di alta letteratura ma credo che abbia il grande pregio di esplorare e descrivere magnificamente il mondo dei sentimenti, dei ricordi, delle speranze, dei progetti. Soprattutto spiega chiaramente perché ci sono cose che non possono essere dimenticate, perdonate e quindi superate.
L'Autore affronta poi non solo le differenze di genere nell'approccio sentimentale (uomo/donna), ma anche quelle etniche, a mio parere con molta delicatezza, intelligenza e coraggio.
E' un romanzo che ha significato molto per me, perchè mi sono riconosciuta quasi integralmente nella storia del protagonista e di sua moglie, sentendo miei la rabbia e la incapacità di perdonare della moglie e il senso di prigionia e la volontà di riprovare-nonostante-tutto di lui.
Anche lo stile è particolare: la storia si snoda attraverso un lunghissimo monologo che il protagonista rivolge ad un amico (la cui identità rimane misteriosa per tutto il libro). Si tratta quindi di una sorta di diario, composto da pensieri e da emozioni. Altamente consigliato.

Vorrei sottolineare anche la casa editrice Nottetempo, che sembra stare pubblicando romanzi davvero molto interessanti...sul mio comodino ci sono anche Mal di Pietre e Inverno alla Grand Central...vi saprò dire!
 
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