Anonimo - L'ultima visione dell'eroe

prospero

New member
Fischiano i venti di morte lontani in un mare di vino,
cantano grasse Sirene dai lunghi capelli bagnati:
muore invecchiato ma bello Odisseo incantato e felice.

Ora le ha viste di nuovo, nuovamente le ha udite,
solo e non più legato a corde di ruvido spago,
libero d'esser vivo e non solamente ingegnoso, forte di un'umanità
saporosa di nebbie d'amore
senza partenze obbligate, pilota su mari fecondi
belli gioiosi ridenti spumosi di sesso e selvaggi.

Anni lunghissimi e lenti sono trascorsi da allora
pieni di moglie, di casa, di ricco potere regale
senza quel canto di morte dolcissimo canto sonoro
limpido esperto sapiente, di uccello augurale che sogna,
voce di sfida d'amore intessuta di note marine,
magico suono frammisto di soffio velato di vento
lento, pacifico e certo, di mille conchiglie concerto.

Bocche di fiori bagnate, d'aurora rosata mielate,
come scordarne la voce di notte col caldo d'estate?
Come restare nel talamo reso rovente di brama?
Come restare fedele a una donna pur casta e fedele?

Con quel ricordo nel sangue d'una fantastica voce
viva di freschi racconti, di verità modulata,
pure non vera: suadente, alata, di donna fatata ...

Come resistere al tuffo che porta a quel prato fiorito?
Morte terribile e bella ...

Sorridono e cantano ancora.
 
Alto