Le stagioni del sud

franceska

CON LA "C"
Guido, Francesca - Le stagioni del sud

Il tempo sospeso come il fumo
d’inverno saliva piano dai camini
avvolgendo le strade
col suo odore di legna bruciata
impregnava i cappotti, i capelli
e trafiggeva il cuore, a rimaner ricordo
della perduta infanzia.

La primavera poi intiepidiva i prati
vasi di fiori e collane rosse ai balconi.
Vecchi lasciati soli, pensierosi
a macinar ricordi
abbandonati su sedie impagliate e storte
nei cortili delle vecchie case.

L’estate improvvisa avvampava l’aria e i muri
infuocando i cuori di chi tornava a casa
con accenti curiosi e figli stranieri
vestiti di nuovo e nostalgia
avidi di cibi preparati da gesti materni
da colmarne le valige alla partenza.

Infine… nelle giornate scure
la densa nebbia dell’autunno
inumidiva gli occhi
fasciava lacrime e foglie ormai ingiallite
a ricordare abbracci… i fiori per i morti
ed aspettare il sole…
 
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