Scorsese, Martin - Toro scatenato

risus

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E' la storia dell'italo-americano Jake La Motta, detto il toro del Bronx, che divenne campione mondiale dei pesi medi all'indomani del secondo conflitto mondiale.
Detronizzato da Sugar Ray Robison dopo soli due anni dalla conquista del titolo, si ritira a vita privata, una vita caratterizzata dalla stessa violenza che il pugile sprigionava sul ring. Abbandonato dalla moglie, rovinato da una serie di iniziative economiche sballate, La Motta riuscirà a trovare un nuovo ma modesto successo come intrattenitore nei night club.

Film bellissimo!!! Crudo, forse un po' troppo violento, ma grandioso!!! Gli assegnerei il premio come film più bello sulla boxe della storia del cinema... mi sa che se la gioca solo con quello di Eastwood...
Due elementi fondamentali restano impressi nella mente di chi lo guarda.
Per prima cosa il bianco e nero in cui il film è girato... immagini memorabili che riescono a conferirgli tutta la potenza di cui necessita e donano una ricchezza cromatica e di sfumature che forse il colore non avrebbe raggiunto.
... e poi lui, De Niro... sensazionale, quasi irriconoscibile con i suoi trenta chili in più!!! Preparatosi alla parte con ore e ore di allenamento con La Motta in persona, interpreta mirabilmente la furia paranoica del pugile che, in fin dei conti, ci appare come vittima sfruttata da un sistema marcio fatto di scommesse clandestine, soldi facili, cultura mafiosa.
Nota di merito anche per un altro grande, Joe Pesci, spalla perfetta per De Niro... GUARDATELO GUARDATELO GUARDATELO !!!
 

Lucripeta

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E' un film molto bello e complesso, ma penso abbia la particolarità di non essere adatto a tutti i palati.

Di boxe c'è poco sostanzialmente, è totalmente diverso da Rocky.
 

asiul

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E' un film molto bello e complesso, ma penso abbia la particolarità di non essere adatto a tutti i palati.

Di boxe c'è poco sostanzialmente, è totalmente diverso da Rocky.

Toro scatenato ha molto in comune con la boxe, non direi lo stesso di Rocky. Non bisogna prestare attenzione alle scene dell'incontro sul ring che (sebbene egregiamente realizzate) nel film sono volutamente inverosimili ed eccessive.La parte più veritiera ed interessante è proprio il resto.
Il film narra la vita di Jake La Motta (ci troviamo negli anni '40-'50) detto appunto Toro scatenatato o Toro del Bronx. Il pugilato è qualcosa di più che un semplice incontro è la mentalità di un pugile , con i suoi eccessi dentro e fuori dal ring e questo film la rappresenta perfettamente. La Motta è stato campione mondiale dei pesi medi e difese quel "suo" titolo per ben due volte. Questo meraviglioso pugile di origine italiana è un pezzo importante della storia del pugilato (di quello alto, direi). Niente a che vedere con ciò che succede da qualche anno. Ha combattuto con pugili del calibro di Sugar Ray Robinson in un incontro memorabile passato alla storia come Il Massacro di San Valentino.
Questo, è il film di Scorsese; dunque non solo un omaggio a Jake La Motta, ma un omaggio a quella boxe che vedeva i suoi pugili viverla come se fosse l'unica cosa che potessero fare. Sul ring si sentivano Dei (e credetemi sembravano esserlo),ma una volta lasciato per sempre quel quadrato ed il suo recinto fatto di corde, ecco che tornavano dei mortali,senza gloria e pronti solo per l'inferno.
Questo film assieme a Lassù qualcuno mi ama e forse pochissimi altri rappresentano questa boxe, anzi lo sono.

Rocky al contrario, mi riferisco al film è un gran fumettone, non realistico. Il tuo avversario sul ring(così come nelle vita) non aspetta mai dopo averti dato un colpo che tu glielo restituisca, per poi dartene un altro.
Per assistere ad un vero match, non si deve noleggiare un film, bisognerebbe prendere un vecchio filmato di un incontro (ce ne sono molti) di quella boxe che , a mio avviso, termina di esistere nella seconda metà degli anni '80 con questi pugili;Durán ,Leonard, Hagler,Hearns .
 
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Lucripeta

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Toro scatenato ha molto in comune con la boxe, non direi lo stesso di Rocky. Non bisogna prestare attenzione alle scene dell'incontro sul ring che (sebbene egregiamente realizzate) nel film sono volutamente inverosimili ed eccessive.La parte più veritiera ed interessante è proprio il resto.
Il film narra la vita di Jake La Motta (ci troviamo negli anni '40-'50) detto appunto Toro scatenatato o Toro del Bronx. Il pugilato è qualcosa di più che un semplice incontro è la mentalità di un pugile , con i suoi eccessi dentro e fuori dal ring e questo film la rappresenta perfettamente. La Motta è stato campione mondiale dei pesi medi e difese quel "suo" titolo per ben due volte. Questo meraviglioso pugile di origine italiana è un pezzo importante della storia del pugilato (di quello alto, direi). Niente a che vedere con ciò che succede da qualche anno. Ha combattuto con pugili del calibro di Sugar Ray Robinson in un incontro memorabile passato alla storia come Il Massacro di San Valentino.
Questo, è il film di Scorsese; dunque non solo un omaggio a Jake La Motta, ma un omaggio a quella boxe che vedeva i suoi pugili viverla come se fosse l'unica cosa che potessero fare. Sul ring si sentivano Dei (e credetemi sembravano esserlo),ma una volta lasciato per sempre quel quadrato ed il suo recinto fatto di corde, ecco che tornavano dei mortali,senza gloria e pronti solo per l'inferno.
Questo film assieme a Lassù qualcuno mi ama e forse pochissimi altri rappresentano questa boxe, anzi lo sono.

Rocky al contrario, mi riferisco al film è un gran fumettone, non realistico. Il tuo avversario sul ring(così come nelle vita) non aspetta mai dopo averti dato un colpo che tu glielo restituisca, per poi dartene un altro.
Per assistere ad un vero match, non si deve noleggiare un film, bisognerebbe prendere un vecchio filmato di un incontro (ce ne sono molti) di quella boxe che , a mio avviso, termina di esistere nella seconda metà degli anni '80 con questi pugili;Durán ,Leonard, Hagler,Hearns .


Ehi, ma mi sai tanto di appassionata! :D
 

Lucripeta

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Però non penso che i veri match siano finiti a metà degli anni 80.
Oggi i pesi massimi stagnano un pò, ma nelle altre categorie si vedono atleti in gamba che danno vita ad incontri niente male.
 

asiul

New member
Però non penso che i veri match siano finiti a metà degli anni 80.
Oggi i pesi massimi stagnano un pò, ma nelle altre categorie si vedono atleti in gamba che danno vita ad incontri niente male.

Il pugilato oggi ha perso tutto il suo fascino. Gli atleti sono quasi tutti sotto lo stesso manager e le categorie sono diventate troppe.Ci sono innumerevoli titoli in palio e non si capisce più nulla.Il conteggio dei punti è cambiato a discapito (a volte)del più forte.
Gli unici incontri "decenti" si vedono alle olimpiadi dove il professionismo è lasciato fuori i cancelli di entrata ed i dilettanti possono dire la loro.
Un pugile (dei nostri tempi) che possa definirsi tale, parlando di dilettanti passati al professionismo è stato forse Oscar De La Hoya anche se negli ultimi anni della sua carriera si è probabilmente lasciato tentare dalle borse milionarie.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
il film di Scorsese arriva teso fino alla fine, una fine annunciata nella biografia di un uomo che non riesce a trovare il suo spazio, pur avendo la potenza e la tenacia di un lottatore non è riuscito a salvaguardare sè stesso e i suoi affetti.
Il film è perfetto nel delineare questo contrasto.
 

El_tipo

Surrealistic member
su questo bellissimo film già è stato detto tutto, dalla bravura degli attori, mitici sia joe pesci che ovviamente robert de niro, alla regia, all'uso del bianco e nero.
Io vorrei soffermarmi sulla frase finale, il passo della bibbia in cui il cieco non sa distinguere tra un peccatore e un non peccatore.
 

asiul

New member

La mia recensione è già presente in questo 3D. Quello che posso aggiungere è soltanto che è un piacere ogni volta per me rivederlo. Non soltanto per la magnifica interpretazione di De Niro, ma per la bellezza di quella poesia amara che questo film ogni volta mi trasmette.
 
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