Moravia, Alberto - Il disprezzo

El_tipo

Surrealistic member
Frugando nella libreria (nonchè continuando a cambiare psicoticamente l'ordine dei libri), mi è venuta in mente l'idea di stilare un lista dei libri che ho prestato e che, ahimè, non mi verranno più restituiti. Tra di essi c'è uno dei miei libri preferiti, il disprezzo di Moravia.

Sicuramente non ha raggiunto il successo di altre opere dello scrittore Italiano (vedi gli indifferenti), ma "il disprezzo", è un romanzo di elevato valore letterario. Ambientato nella psicologia della protagonista Emilia, una giovane sposina romana degli anni 50, il tema centrale è la nascita di un sentimento, il più negativo di tutti, visto dal di dentro. La storia segue questa vicenda coniugale, con dei bellissimi parallelismi con l'odissea...un libro con una carica emotiva disarmante.

Bellissima è anche la trasposizione cinematografica di Jean-Luc Godard
 

happytelefilm

New member
già, non l'ho apprezzato quanto gli indifferenti e a tratti mi ha annoiato. All'inizio l'ho trovato prevedibile e le uniche pagine che ho letto con interesse sono state quelle sull'Odissea. Mi sembrava che Emilia fosse inverosimilmente chiusa in se stessa, perchè quando finisce una storia, figuriamoci un matrimonio, non puoi infantilmente dire "scompa" e andartene mentre l'altro si strugge e si tormenta, ma una spiegazione gliela devi, almeno per rispetto per quello che è stato.
Ma poi ho capito che sta tutto qui il libro, nel venir meno del rispetto tra due che si sono amati, a causa della nascita di questo sentimento, il disprezzo, che come uno spettro aleggia su qualinque rapporto e può incombere senza un apparente motivo.
Non so, se dovessi trarre un insegnamento, mi sembra di aver capito che non bisogna mai dar nulla per scontato e bisogna sempre parlare, parlare e comunicare, altrimenti si diventa ancora più estranei.
 

asiul

New member
già, non l'ho apprezzato quanto gli indifferenti e a tratti mi ha annoiato. All'inizio l'ho trovato prevedibile e le uniche pagine che ho letto con interesse sono state quelle sull'Odissea. Mi sembrava che Emilia fosse inverosimilmente chiusa in se stessa, perchè quando finisce una storia, figuriamoci un matrimonio, non puoi infantilmente dire "scompa" e andartene mentre l'altro si strugge e si tormenta, ma una spiegazione gliela devi, almeno per rispetto per quello che è stato.
Ma poi ho capito che sta tutto qui il libro, nel venir meno del rispetto tra due che si sono amati, a causa della nascita di questo sentimento, il disprezzo, che come uno spettro aleggia su qualinque rapporto e può incombere senza un apparente motivo.
Non so, se dovessi trarre un insegnamento, mi sembra di aver capito che non bisogna mai dar nulla per scontato e bisogna sempre parlare, parlare e comunicare, altrimenti si diventa ancora più estranei.

Quoto.Spesso,però accade che non sia facile parlare.E che l'incomunicabilità sia proprio il punto di dolore di un rapporto. Prima di tutto si dovrebbe imparare a saper parlare con se stessi.

Questo libro mi è piaciuto molto. Quella di Riccardo è una sua solitudine interiore.Un'alienazione che scorre lungo il romanzo e distrugge il rapporto con Emilia.
Quello che all'inizio sembrava essere una caratteristica individuale diventa motivo di insopportazione.

Bel libro,l'ho messo tra i miei preferiti.Moravia è tra i miei autori il più letto.
 
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