Priano, Claudia - Smettila di camminarmi addosso

Priano Claudia, Smettila di camminarmi addosso

E' un romanzo di 243 pagine, scritto in prima persona da una scrittrice che alterna toni leggeri ad atmosfere angoscianti. Il linguaggio scorre senza concedere troppo alle gabbie della sintassi.
Non ho una predilezione per i romanzi che trattano di violenza tra le pareti domestiche, anche perché la cronaca ci informa abbastanza. Mi viene subito da dire che questa non è la solita storia di donne che subiscono violenze, fisiche e psicologiche, è un racconto fitto di rimandi alle fasi dell'infanzia e dell'adolescenza, che non solo non posso appesantire il discorso ma, al contrario, aiutano a semplificarlo. E' prima di tutto una vicenda di complicità femminili, di solidarietà, ma anche di grettezze e di piccole miserie.
La protagonista è Margherita, una scrittrice che si è trasferita in un appartamento di un palazzo di Genova, lontana dal compagno, corrispondente di guerra. Nella solitudine dell'appartamento le voci e i rumori del palazzo evocano fantasmi di un passato doloroso. Ma il vero dolore è suggerito dai lamenti dell'appartamento accanto. A poco a poco si disvela un mondo con cui Margherita dovrà fare i conti.

Consiglio questo libro a tutte le donne, ma anche agli uomini.
 

Fabio

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Qualche altra considerazione personale sul libro? Oltre a consigliarlo ad altri, a te è piaciuto? Perchè? Lettura piacevole, agile e veloce o l'hai trovata lenta e complicata?:)
 
Qualche altra considerazione personale sul libro? Oltre a consigliarlo ad altri, a te è piaciuto? Perchè? Lettura piacevole, agile e veloce o l'hai trovata lenta e complicata?:)

A me è piaciuto tantissimo. L'ho letto in tre o quattro pomeriggi e non ho trovato stop particolari. Forse l'aspetto più pregevole consiste nel fatto che l'autrice proponga la vicenda con gradualità e che filtri la drammaticità con un linguaggio persino confidenziale, senza mai perdere di vista la componente letteraria. E' la leggerezza che si concilia con l'impegno e la denuncia. A mio giudizio, questa è una peculiarità riscontrabile in altri romanzi della casa editrice che ha pubblicato questa storia, la Guanda.
E' un libro che leggerei in treno o in nave.
 
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