Pennac, Daniel - La prosivendola

cla

New member
Terzo capitolo della saga di Malaussène, di professione capro espiatorio.
Questa, in sinesi, la trama:

'Per rilanciare le vendite del suo autore di maggior successo, del quale non si devono conoscere nè il nome nè il viso, la regina Zabo, tirannica regina e geniale 'prosivendola' della casa editrice Taglione, decide di reclutare un sostituto che incarni pubblicamente il misterioso J. L. B. L'operazione riesce, ma il sostituto rimane vittima di un attentato durante uno show delirante. Bloccato in ospedale in stato di coma, Benjamin viene ciò nonostante informato degli sviluppi del caso dalla sua tribù, resa tranquilla sulla sua salute dall'affermazione della sorellina astrologa secondo cui Ben vivrà fino a 93 anni.'
 
Ultima modifica di un moderatore:

cla

New member
A mio parere un gradino al di sotto rispetto ai primi 2 capitoli della saga ('Il paradiso degli orchi' e 'La fata carabina') ma comunque molto piacevole. Nuovi personaggi si aggiungono alla già numerosa tribù di Malaussène, nuove vicende che vedono coinvolto il capo tribù Benjamin!
Da leggere dopo i 2 precedenti per apprezzare a pieno ogni piccola sfumatura dei personaggi.
 
Ultima modifica di un moderatore:

SALLY

New member
Finito ora "La prosivendola",è il primo libro di Pennac che leggo,e spulciando ho visto che fà parte di una saga,preso così,da solo all'inizio non mi pareva un gran che...ma verso la 100° pagina ha cominciato a farsi interessante,un giallo un pò contorto con personaggi alquanto strani,il protagonista in coma dalla metà del libro...a volte si fà un pò fatica a concentrarvisi,a volte ironico e divertente,non è un capolavoro ma si fà leggere.
 

Zefiro

da sudovest
A mio parere quel particolare periodo di Pennac è impareggiabile, mi riferisco appunto a La prosivendola, La fata carabina e Il paradiso degli orchi.

L'invenzione di Malaussene e della figura del "capro" io la trovo geniale. In entrambe le sue declinazioni, quella del quotidiano lavorativo (che fa sorridere ma non troppo) e in quella, più sottile e acuta degli accadimenti più grandi di lui in cui si trova ad essere protagonosta involontario, sempre in qualità di "capro", appunto: trovo faccia riflettere assai.

Buoni, anche se non dello stesso livello di quelli citati a mio parere, Il mondo secondo Therese, e Signor Malaussene.

Come è un romanzo invece fa storia a sè, mi è capitato di citarlo più volte in giro per il forum: notevole davvero.
 
Ultima modifica:

Nidice

New member
Io Prosivendolo, tu Prosivendoli, egli Prosivendola...

Bello anche questo, come al solito Pennac non scrive romanzi che ti tengono attaccato al libro ( ci ho messo quasi un mese per leggere un volume di 300 pagine), almeno fino all'ultima settantina di pagine e quest'ultimo non fa eccezione. La matassa del mistero è così intricata (caratteristica di Pennac è che te la propone in maniera talmente complicata e assurda dal lasciarmi dubitare sul fatto se ci sia o meno una vera soluzione o se ciò che è palese sin dall'inizio sia la verità) da essere il vero pregio del romanzo, in quanto innovativa e drastica.
Inutile dire che i personaggi sono dipinti in modo così straordinario che ti ci affezioni.

-Niccolò
 
Alto