Forster, Edward Morgan - Passaggio in India

Blue Wind

New member
Ho appena finito di leggere questo stupendo romanzo e reputo valga proprio la pena aggiungere una nuova discussione su di esso.
Ne sono rimasto veramente estasiato; non pensate che sia il solito stupore per un libro orientaleggiante, penso che sia veramente un ottimo libro.
Forster riesce a far scontrare la difficile situazione di contrasti fra inglesi ed indiani con lo scenario della multiforme India in una maniera che rapisce il lettore e lo trascina nella lettura, agevolata anche dalla trama avvincente. Il libro racchiude in sé più storie, su più piani, taluni più "circoscritti" (come il processo), altri più ampi (quasi filosofeggianti).
Penso che ognuno possa trovare in questo libro molti spunti di riflessione e personalmente penso sia possibile trovare anche associazioni con la propria vita ed il proprio modo di pensare (dopotutto le "visioni" della vita dei diversi personaggi sono così diverse fra loro da offrire una gamma ampia e diversificata). Ne consiglio la lettura e penso sia difficile non trovare almeno un aspetto che non interessi; politica, rapporti interpersonali, antropologia, religione (o meglio differenze religiose), mistero ecc...ecc... sono solo alcuni degli argomenti che è possibile trovare in questo romanzo.
 

Mizar

Alfaheimr
Grazie per il post, Mr. Vento !
Sono anni che punto il Passaggio ma non passo mai al fatto compiuto.
Di Forster ho letto l'epocale 'Maurice' e gli sconosciuti e brillanti 'Racconti' di luce meridiana.
Trovo Edwardino-il-problematico fine narratore ed intagliatore originale. Gli si addebitino tuttavia certa mancaza di fluidità narrativa e peculiare pesantezza per il genere romanzo.
In ogni caso lo trovo geniale ed a tratti insospettabilmente modernista.

Grazie ancora. Spero che altri aggiungano opinioni
 

lillo

Remember
Ricordo questo romanzo con tanta nostalgia; era l'epoca dei viaggi in India e questo libro mi ha aiutato, e non poco, nel tentare di comprendere il multiforme universo indiano.
Alcuni anni dopo ho visto anche il film, che seppur diverso dal libro è riuscito a darmi grandi emozioni.
 

Ira

Retired member
A Chandrapore nell’India stretta sotto la morsa del colonialismo si fronteggiano “l’Islam, un atteggiamento verso la vita squisito e durevole”, la burocrazia britannica, “invadente e sgradevole come il sole”, e “un pugno di fiacchi indù”, in una silenziosa guerra fredda. Fino a quando l’arrivo di una giovane turista inglese non viene a incrinare il fragile equilibrio. Perchè Adelia Quested, con stupore del clan dei sahib bianchi, non si accontenta dei circoli e delle visite ufficiali: vuole conoscere “la vera India”, e trova la guida indigena perfetta nel mite e ospitale Aziz. Ma nelle grotte di Marabar la gita preparata con ogni cura si trasforma per Adela, vittima delle sue personali inquietudini o di un indegno affronto, in un dramma sconvolgente che arriva fino nelle aule di un tribunale, facendo esplodere pregiudizi, razzismi, contraddizioni, Lo scontro fra due civiltà agli antipodi per sentimenti e valori troverà anche la sua eroina inconsapevole: Esmiss Moor, Miss Moore per gli inglesi, figura simbolo di un’impossibile pacificazione. Il ritratto umano e poetico di un paese amatissimo si fa parabola della “segreta intelligenza del cuore” di contro alla protervia della ragione in quello che Forster chiamò “il mio romanzo indiano influenzato da Proust” e che rimane il suo indiscusso capolavoro.

Il popolo indiano comincia a ribellarsi al dominio inglese.
Nella trama del romanzo viene evidenziata la differenza culturale e religiosa dei due popoli e l’impossibilità di un avvicinamento, comprensione e amicizia tra di loro.
Scritto nei primi decenni del 900 - Personalmente l’ho trovato lento, fondamentalmente noioso e in alcune parti difficile da seguire.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Era dai tempi del liceo che desideravo leggere questo libro: già da allora ne intuivo il fascino. Devo dire che non mi ha deluso, anzi, la lettura mi è sembrata meno ostica di quanto immaginassi. Questo libro è incentrato sulla profonda e insanabile divisione tra indiani e inglesi, tra colonizzati e conquistatori: entrambi i gruppi sono arroccati sulle loro posizioni intransigenti e intolleranti, ma se da parte loro gli indiani sono lamentosi, controversi e fanno di tutto per esacerbare il loro vittimismo, dal canto loro, gli inglesi sono superbi, consapevoli del loro ruolo di giustizieri in società e non si fanno problemi a considerare un altro essere umano non del loro rango un inferiore, un approfittatore, un nemico. Queste differenze divengono ancora più evidenti quando due signore inglesi – diverse per età e temperamento – giungono a Chandrapore in visita a Ronny, figlio di una e futuro marito dell'altra. Le due donne, essendo nuove dell'India, non sono a conoscenza del luogo e dei costumi, così mentre la vecchia signora Moore fa amicizia col dottor Aziz, la futura nuora Adela Quested vuole vedere la vera India, cominciando dal conoscere meglio gli indiani. Viene organizzata una gita alle grotte di Marabar e a fare da guida alle signore c'è proprio Aziz, ma qualcosa di strano accade nelle grotte e da quel giorno i rapporti tra inglesi e indiani non saranno più uguali: si è rotto un equilibrio fragilissimo.
Passaggio in India è un libro incentrato sulla contrapposizione: contrapposizione tra indiani e inglesi, tra indiani e indiani, tra religioni… si evidenziano qui tutte le grandi e piccole differenze di questo Paese così misterioso ed enigmatico. Una lettura piacevole, questa, sebbene ammantata di uno strato di tristezza che di tanto in tanto si fa più denso ed opprimente come il caldo di Chandrapore che istupidisce invece che far impazzire. Libro consigliato senza remore.
 
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