lettore marcovaldo
Well-known member
Sulla tomba del maiale gonfiabile. Viaggio nel cuore del Paraguay tra dittatori, gesuiti e armadilli.
"John Gimlette ha visitato per la prima volta il Paraguay nel 1982. Ci è tornato nel 1997 e nel 2000, ha girato per la capitale, Asunción, e per la giungla del Chaco, l'"Inferno verde" che copre due terzi del Paese, ha incontrato gli abitanti, ha studiato la sua storia. Il risultato è questo libro, che si inserisce a pieno titolo nella tradizione della letteratura di viaggio inglese che ha avuto in Bruce Chatwin il suo massimo esponente. La scrittura ricca di humour di Gimlette racconta le passioni, le contraddizioni, le bizzarrie che fanno del Paraguay una delle nazioni più affascinanti del pianeta".
Cosa mi ha colpito di più in questo libro ?
Prima di tutto il titolo ! e anche la copertina ...
Ogni libro , oltre allo stretto contenuto delle sue pagine, è anche "oggetto" e questo presentava una combinazione piuttosto stravagante che mi ha incuriosito.
Non saprei dire se in quest'opera prevale la capacità creativa e di narrazione dello scrittore o la semplice realtà storica e sociale del protagonista del libro : Il Paraguay.
Nelle prime pagine si ricorda al lettore che siamo di fronte ad una sorta di "isola" che è stata meta e palcoscenico di personaggi e fatti estremi.
A partire dalla terribile guerra della triplice alleanza che ha devastato il paese nella seconda metà dell'ottocento fino ai lunghi anni della dittatura di Alfredo Stroessner il paese ha sofferto momenti molto duri. E' stato allo stesso tempo rifugio per diverse comunità straniere e indigene, offrendo letteralmente l'occasione di un "nuovo mondo".
Un libro per chi ama i racconti di viaggio e la storia.
"John Gimlette ha visitato per la prima volta il Paraguay nel 1982. Ci è tornato nel 1997 e nel 2000, ha girato per la capitale, Asunción, e per la giungla del Chaco, l'"Inferno verde" che copre due terzi del Paese, ha incontrato gli abitanti, ha studiato la sua storia. Il risultato è questo libro, che si inserisce a pieno titolo nella tradizione della letteratura di viaggio inglese che ha avuto in Bruce Chatwin il suo massimo esponente. La scrittura ricca di humour di Gimlette racconta le passioni, le contraddizioni, le bizzarrie che fanno del Paraguay una delle nazioni più affascinanti del pianeta".
Cosa mi ha colpito di più in questo libro ?
Prima di tutto il titolo ! e anche la copertina ...
Ogni libro , oltre allo stretto contenuto delle sue pagine, è anche "oggetto" e questo presentava una combinazione piuttosto stravagante che mi ha incuriosito.
Non saprei dire se in quest'opera prevale la capacità creativa e di narrazione dello scrittore o la semplice realtà storica e sociale del protagonista del libro : Il Paraguay.
Nelle prime pagine si ricorda al lettore che siamo di fronte ad una sorta di "isola" che è stata meta e palcoscenico di personaggi e fatti estremi.
A partire dalla terribile guerra della triplice alleanza che ha devastato il paese nella seconda metà dell'ottocento fino ai lunghi anni della dittatura di Alfredo Stroessner il paese ha sofferto momenti molto duri. E' stato allo stesso tempo rifugio per diverse comunità straniere e indigene, offrendo letteralmente l'occasione di un "nuovo mondo".
Un libro per chi ama i racconti di viaggio e la storia.
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