Freeman, Brian - Immoral

Un libro che intriga dalla prima pagina fino al finale per nulla scontato.

Una ragazza, rachel, scompare a Duluth nel Minnesota. Di lei si perdono le tracce. Non resta nulla tranne il suo braccialetto un frammento del suo maglione e qualche goccia di sangue.

Il tenente Stride è convinto che sia morta. Un anno prima un altra adolescente è sparita nel nulla e si teme il serial killer. Le indagini portano al patrigno della ragazza che viene processato, ma non viene condannato. Ci pensa la madre di lei ad ucciderlo. Tutto sembra concluso, ma tre anni più tardi a Las Vegas viene trovato il corpo di Rachel. E' morta da qualche giorno e il mistero invece di risolversi si complica.


.La critica
Prendendo spunto da una vicenda realmente accaduta, Immoral racconta il lato oscuro e segreto di certe zone tranquille degli Stati Uniti, nelle quali il crimine brutale e violento appare assolutamente fuori luogo.
Freeman si inserisce nel filone degli scrittori "alla Deaver" per quanto riguarda la trama, che è ben congegnata, ricca di colpi di scena e non delude nel finale. I personaggi sono descritti in maniera approfondita, senza tralasciarne le debolezze: Rachel, la adolescente bellissima e crudele, appare come una carnefice, più che una vittima, per il modo in cui esercita il potere nei confronti di chi le sta intorno. Jonathan Stride, che tornerà anche nel prossimo libro di Freeman, si impone sulla scena come l' erede di Harry Bosch: l' nvestigatore dal passato tormentato che piace alle donne e che svolge il suo lavoro come una missione. Immoral è tra i cinque finalisti della categoria "Best first novel" del prestigioso premio Edgar 2006, che verrà assegnato dalla Mystery Writers of America durante la tradizionale serata di gala che si terrà il 27 aprile a New York.

Ho letto questo suo libro e mi sono innamorata di come scrive, a me piace moltissimo e spero che possa piacere anche a voi. Qui in Italia è uscito un altro libro, Las Vegas Baby presto vi invierò anche quel riassunto
 
Ultima modifica di un moderatore:

evelin

Charmed Member
Di che casa editrice sono? L'altro giorno volevo prendere o questo o Las Vegas Baby ma non li ho trovati!!
 
non so quante volte avrò visto quel libro (in libreria sbavo sempre davanti ai maestri del thriller) non sapendo che l'autore fosse il "nostro" brian!!!!!
Rimedierò alla prossima capatina in libreria!!!
 
appena finito!
è un libro stupendo! freeman ha scritto una storia in cui tutti i personaggi si intrecciano in maniera semplicemente perfetta: nulla è scontato o fuori luogo!
Pensare un personaggio come Rachel non è da tutti! Bravo Brian...
E siccome leggevo tempo fa che anche un traduttore ci mette del suo, tanti complimenti anche al nostro Alfredo! :wink:
Voto: 10/10
 

fenicemidian

Phoenix Member
finito qualche giorno fa, trovo solo ora il tempo per dire la mia opinione su questo romanzo.... beh mi è proprio piaciuto, coinvolgente e appassionante.
Unica piccola critica personalissima ovviamente, secondo me è stato dato molto più risalto ai personaggi femminili a discapito di quelli maschili (compreso il protagonista stesso... avrei voluto sapere molto di più su di loro!!!!)
Sicuramente però comprerò anche il secondo e il terzo di Brian!
 

Roberto

Member
Veramente un bel libro!!!!!!!!!:D
non l'ho letto l'ho divorato :YY
tensione e humor: Il tenente Stride è un grande!!!! le sue battute sono veramente esilaranti :ad:
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Dopo un inizio che non mi convinceva molto per lo stile narrativo (salti temporali o cambi repentini di scena), mi sono trovata invece coinvolta nella trama, ancor prima di arrivare a metà, e mi sono fatta sorprendere da un finale che proprio non m’aspettavo.Il ritmo mi ha man mano appassionato, si è fatto incalzante e mi sono piaciuti i personaggi, anche per come si caratterizzavano e interagivano fra loro.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Credo che questo di Brian sia il primo thriller che leggo, anche se di gialli ne ho letti molti, non ho ben chiara la differenza di genere perchè comunque mi sembra che ci siano tutte le carte perchè Immoral venga considerato un giallo.
Devo rendere merito a Brian, e penso in parte anche ad Alfredo, che la scrittura è scorrevole e chiara, non si deve mai tornare indietro per comprendere dei passaggi, non ho trovato punti oscuri o contorti. Il racconto è lineare e questo facilita la lettura anche di passaggi un po' arditi oppure che potrebbero rivelarsi poco credibili. L'ambientazione mi è piaciuta perchè è poco conosciuta, Duluth ha dato i natali a Bob Dylan ma per il resto credo non faccia storia, quella di Las Vegas corrisponde al mito e ho trovato divertente la teoria dell'arrapamento perenne dei maschi a Las Vegas. Per quanto riguarda la trama le mie difficoltà a digerirla sono dovute al fatto che il tema era delicato, i rapporti violenti ed incestuosi, lo stupro e la corruzione, i rapporti ai limiti della pedofilia e lo sfruttamento delle adolescenti, ritrovarmelo così senza possibili sospensioni certe volte è stato duro.
Immagino che calibrare tutti gli ingredienti per rendere la storia il più possibile coinvolgente non sia facile. Per cui la trama l'ho trovata un po' indigesta.
Il finale mi ha spiazzato anche se ad un certo punto il fatto di non capire ha mantenuto l'interesse fino alla fine. Ho preferito la parte relativa al Minnesota con Maggie come partner piuttosto che quella di Las Vegas con Serena.
Siccome non ho confronti mi considero una novellina del genere per cui mi fa piacere che ci sia un confronto con gli "esperti".
 
Alto