Puskin, Aleksandr -A una greca

fabiog

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Tu sei nata per accendere
L'immaginazione dei poeti,
Per turbarla, per affascinarla
Con la tenera vivacità dei saluti,
Con la stranezza orientale delle parole,
Con lo scintillio degli specchi dei tuoi occhi
E questo audace piedino....
Tu sei nata per il languido amore,
Per l'ebbrezza delle passioni.
Dimmi- quando il cantore di Leila
Disegnava nei sogni celesti
Il suo immutabile ideale,
Non te forse ha rappresentato
Il poeta dolente e caro ?
Forse, in una plaga lontana,
Sotto il cielo della sacra Grecia,
Te il sofferente ispirato
Ha conosciuto o visto, come in un sogno,
E l'immagine indimenticabile non si è rinchiusa
Nella profondità del suo cuore ?
Forse con la lira felice
L'incantatore ti ha sedotta;
Un tremito involontario è sorto
Nel tuo petto orgoglioso,
E tu, chinata sulla sua spalla.....
No, no, amica mia, del sogno geloso
La fiamma non voglio alimentare;
A lungo la felicità mi è stata straniera,
Di nuovo ne posso godere,
E, oppresso da misteriosa tristezza,
Ho paura : è insicuro tutto quello che amiamo
 
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