"Ricordarsi, che cosa vuol dire? Far rivivere un passato, illuminare volti e avvenimenti di una luce bianca e nera, dire no alla sabbia che ricopre le parole, dire no all'oblio, alla morte." Ecco perchè, a sessantacinque anni, Elie Wiesel decide di scrivere le sue memorie, di ripercorrere la sua vita, dall'infanzia felice a Sighet, piccola città dei Carpazi, dall'orrore dei campi di sterminio dove ha lasciato il padre, la madre, la sorellina dai capelli d'oro e di sole, alla sua sopravvivenza, come lui la chiama, prima in Francia, poi in giro per il mondo, infine negli Stati Uniti. Una sopravvivenza in cui grazie anche al mestiere di giornallista assiste ai grandi avvenimenti degli ultimi trent'anni, conosce personaggi importanti e capi di stato, ha amici come Primo Levi e Francois Mauriac, incorre in curiose avventure. Autore di numerosi romanzi pubblicati in Italia, difensore delle vittime, dei sopravvissuti, degli oppressi, premio Nobel per la pace, Elie Wiesel ci dimostra come, pur senza mai dimenticare, pur con ferite irrimarginabili, pur continuando a lottare tra dubbio e fede, si possa ancora guardare avanti, si possa credere nell'amicizia, nell'amore, nella pace. In una parola, nell'uomo.
Un grande uomo, un grande libro...
Un grande uomo, un grande libro...
Ultima modifica: