King Crimson - In the Court of the Crimson King

Cold Deep

Vukodlak Mod
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In the Court of the Crimson King (Island Records, 1969) è il primo album dei King Crimson, gruppo di rock progressivo britannico.

Nell'album si sente l'influsso dei Moody Blues di Nights in White Satin (specie nella suggestiva ballata Epitaph), ma il gruppo batte anche vie del tutto proprie e originali, come nel brano di apertura, 21st Century Schizoid Man; racconta Robert Fripp che essa veniva eseguita come pezzo d'apertura nei concerti, scioccando spesso il pubblico composto di miti hippie che s'aspettavano le romantiche ballate del gruppo.

21st Century Schizoid Man potrebbe sembrare quasi fuori posto, perché aggredisce con sincopi sinfoniche e uno slogan distorto per lanciarsi poi in una jam furibonda (con un suggestivo delirio di chitarra e fiondate feroci di sax). Musicalmente parlando è un brano complicatissimo - tra i più "ostici" del gruppo -, pieno di stacchi e variazioni di tempo, ma nonostante la sua complessità ritmica e armonica risulta fruibile e ancora oggi, dopo tanti anni, ed estremamente godibile.

Spesso gli appassionati dei King Crimson cominciavano ad ascoltare l'LP posando la puntina del giradischi nello spazio tra 21st Century... e I Talk to the Wind. Eppure la furia iconoclasta di quel primo brano riemergerà pressoché intatta nella seconda fase dei KC, quella che s'apre con Larks' Tongues in Aspic; e proprio 21st Century... venne spesso eseguito dal vivo anche dalle recenti incarnazioni dei King Crimson.

Rappresenta pienamente lo spirito del gruppo in questa fase la visione/allucinazione di In the Court of the Crimson King, una suite-balletto che fonde folk medievale, song rinascimentale, jazz-rock, musica psichedelica e sinfonismo classico. Ma in tutta la musica dei King Crimson di questo primo periodo c'è un miracoloso equilibrio di melodie pop, arrangiamenti jazzistici, armonie classiche, visionarietà psichedeliche. La sintesi quasi alchemica di musica classica, jazz e rock, viene raggiunta attraverso le esperienze dei componenti del gruppo; si può dire che le tre componenti siano rappresentate dai tre strumenti guida: mellotron, sassofono e chitarra. Il fatto saliente stava nell'essere riusciti a fondere tradizioni così diverse. Semmai la tecnica del gruppo risaltava nel cromatismo quasi delirante delle composizioni, in cui gli strumenti sembrano fare a gara a decorare con tinte sempre più forti.

Il chitarrismo calligrafico di Robert Fripp si accoppiava magnificamente alle ventate elettroniche di Ian McDonald, al basso innovativo di Greg Lake (in 21st Century Schizoid Man addirittura vi sono due tracce di basso) che è anche straordinario vocalist e effettivo produttore del disco, al passo marziale di Giles.

Vera introduzione all'universo fiabesco del gruppo è però I Talk to the Wind, tenue ballata accompagnata da riverberi di oboe e vibrafono. I talk to the wind verrà riproposta in un nuovo arrangiamento da un insoddisfatto Robert Fripp nelle successive antologie del gruppo.

Il primo grande capolavoro sinfonico è Epitaph, che si apre con una maestosa marea di mellotron per ridursi subito a un bisbiglio marziale e malinconico; nell'incedere solenne, classicheggiante, di questo spiritual, nel suo crescendo apocalittico e nell'arrangiamento certosino di ogni sequenza è riconoscibile il marchio di fabbrica dei King Crimson.

Una minuziosa architettura timbrico-ritmica, eretta cellula sonora su cellula sonora, sosteneva le loro delicate melodie folk. Il capolavoro nel capolavoro era in realtà Moonchild, una lunga suite che era anche il brano meno lineare. Qui le atmosfere gotiche degli altri brani vengono ambientate in uno scenario futuristico: il ritornello dimesso e androide affonda in una palude di suoni dissonanti e di rumori percussivi.

1. 21st Century schizoid man Mirrors (7:20)
2. I talk to the wind (6:05)
3. Epitaph (8:47)
4. Moonchild (12:11)
5. The court of the crimson king (9:22)

Line-up

* Robert Fripp - chitarra
* Greg Lake - basso, voce
* Ian McDonald - fiati, tastiere
* Michael Giles - batteria

Wikipedia
 

Apart

New member
Inquietante la copertina. A vederla, chissà cosa ci si immagina di ascoltare. La prima canzone è un urto, sconvolge e disorienta. Mai ascoltato roba simile in quegli anni. Poi il disco si ammorbidisce, senza perdere in qualità. Non un calo, non un cedimento. Cinque canzoni, tutte formidabili. Secondo C. Rizzi (Atlanti musicali Giunti, 1999), uno degli esordi più folgoranti e coraggiosi della scena progressive, e di quella rock più in generale. Bellissimo disco, fra i miei preferiti. Visionario, innovativo, leggendario. Complimenti a Cold Deep, che l'ha ricordato e reso noto al forumlibri.
 
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Zefiro

da sudovest
questo (storico) LP è un trip assoluto. Tutto. Ogni singola traccia, ogni singola nota.:mrgreen: Concordo peraltro con la citazione di Lake, uno dei bassisti più geniali in assoluto.
 

Zefiro

da sudovest
No per carità, niente progressive, è solo una delle mie eccezioni... :mrgreen::mrgreen:


ovvio! Immagino! eheheheh... osservavo solo che le uniche due eccezioni di cui ho contezza sono entrambi (genesis e KC) nell'area del progressive... certo sospetto nel tuo immaginario non reggano il confronto con Cammarere ma è già qualcosa :wink:
 

Dory

Reef Member
ovvio! Immagino! eheheheh... osservavo solo che le uniche due eccezioni di cui ho contezza sono entrambi (genesis e KC) nell'area del progressive... certo sospetto nel tuo immaginario non reggano il confronto con Cammarere ma è già qualcosa :wink:


Ufffffff... Non reggono il confronto con Glenn Gould che suona la Variazione Goldberg accompagnato dal violino di Yehudi Menuhin, o con un bel regtime di Jelly Roll Morton, con questo non reggono, no. Non reggono nemmeno con un ragazzo straniero, non so di che paese sia, che suona una rudimentale pianola in Via Roma a Napoli accompagnato da un contrabbassista che il suo contrabbasso l'ha fatto da sé... :mrgreen:
Dei King Crimson conosco sono quest'album che mi prestò un mio amico tanti anni fa e mi piacque molto. Dei Genesis mi piacciono solo tre album ai tempi in cui c'era Peter Gabriel. Forse scavando troveremo sicuramente altri punti di contatto anche in altri generiperché alla fin fine non c'è nulla che non mi piace per niente in assoluto... anzi sì forse c'è, la musica house, che per la verità non definirei neppure "musica"... :mrgreen:
 

Zefiro

da sudovest
Ufffffff... Non reggono il confronto con Glenn Gould che suona la Variazione Goldberg accompagnato dal violino di Yehudi Menuhin, o con un bel regtime di Jelly Roll Morton, con questo non reggono, no. Non reggono nemmeno con un ragazzo straniero, non so di che paese sia, che suona una rudimentale pianola in Via Roma a Napoli accompagnato da un contrabbassista che il suo contrabbasso l'ha fatto da sé... :mrgreen:
Dei King Crimson conosco sono quest'album che mi prestò un mio amico tanti anni fa e mi piacque molto. Dei Genesis mi piacciono solo tre album ai tempi in cui c'era Peter Gabriel. Forse scavando troveremo sicuramente altri punti di contatto anche in altri generiperché alla fin fine non c'è nulla che non mi piace per niente in assoluto... anzi sì forse c'è, la musica house, che per la verità non definirei neppure "musica"... :mrgreen:


sisisisi....il concetto era già chiaro da prima :mrgreen::mrgreen:
Sui Genesis concordo anche se ti consiglio caldamente, se ti capita, "A trick of the tail", il loro primo album senza Peter Gabriel, in cui Phil Collins inaugura la sua carriera di vocalist. La produzione successiva anche a me dice poco, ma qs album in particolare va messo al di qua dello spartiacque.
La house infine non è nei miei orizzonti musicali.
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Uno dei primi dischi che ho comprato, nel lontano 1971...
bellissimo. anche Islands è tra i miei preferiti
Greg Lake è molto meglio qui che non con gli Emeerson Lake e Palmer
 

Zefiro

da sudovest
Uno dei primi dischi che ho comprato, nel lontano 1971...
bellissimo. anche Islands è tra i miei preferiti
Greg Lake è molto meglio qui che non con gli Emeerson Lake e Palmer

Concordo su tutto. Anche con gli ELP Lake secondo me è musicista di notevole spessore, anche sei qui, va detto, effettivamente ha quel qualcosa in più.
 

wiktor

Member
certo parlare di house collegandola come confronto ai king o elp o genesis o ancheai pink è dura:D
leggendo questo post sono tornato indietro di 30 anni,che musicva a quei tempi e ce la possiamo sentire ancora poi:)
quel disco è un trip continuo come ha detto un nostro amico ( è proprio azzeccato ,bravo!)
comunque a me la musica house non dispiace,certo ogni tanto
degli altri album dei king che ne pensate?
 

Apart

New member
E di "Lark's tongues in aspic", sempre dei King Crimson, che mi dite? Appena ho tempo ne pubblico una recensione. :wink:
 
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