Foscolo, Ugo - Alla sera

fabiog

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Forse perchè della fatal quiete
Tu sei l'imago, a me si cara vieni,
O sera ? E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zefiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre e lunghe all'universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier sull'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
 

asiul

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I miei versi preferiti...​

(...)
della fatal quïete
Tu sei l'imago a me sì cara vieni
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
(...)
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno;
(...)
e mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

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Mi piace la notte vista da Foscolo. Mi ritrovo nella sua visione della sera come portatrice di quiete.
La notte estiva...la più silenziosa, accarezzata solo dal rumore del vento. Lei che soccorre la nostra necessità di ritrovarci da soli, anche solo per un momento. E che ci fa vagare, pensare, leggere. Anche se il più delle volte le nostre parole si perdono in un eterno nulla.
Alla "sera", perché tutto questo, con la luce del giorno, sembra non riuscirci.
Il buoi che ci ricorda la fine della vita e forse per questo invita alla riflessione.

Una magnifica visione della "sera" , per me, fatta (anche) di parole scritte, lette, pensate, viste e sentite. E questo mentre - come scrive il poeta- lo spirito guerrier ch'entro mi rugge.
 
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