Leone, Sergio - Il buono, il brutto, il cattivo

elisa

Motherator
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Sullo sfondo della guerra di Secessione americana, tre fuorilegge incrociano i loro destini nella ricerca di una cassa di dollari rubata all'esercito nordista. Uno è un killer a pagamento, Sentenza, gli altri due, il Biondo e il messicano Tuco, sono degli imbroglioni con la pistola facile e la mira molto precisa.
Attraverso varie peripezie arriveranno a un finale dove i conti tornano tutti.

A me questo film di Leone, lo spaghetti western per eccellenza, piace tantissimo, lo trovo ironico e divertente e rivedendolo adesso, a distanza di tanti anni, colgo meglio anche gli aspetti pacifisti. Gli attori poi sono delle vere e proprie "maschere", con una direzione quasi da film muto. Un vero capolavoro.
 

Masetto

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<< Al suo terzo western, Sergio Leone non s’accontenta più di accumulare i morti ammazzati, vuole inserire le carneficine in un discorso più ampio e significante (la polemica contro la guerra, la religione, i lager). Naturalmente è fumo negli occhi, però lo spettacolo c’è. >> Pino Farinotti

<< L’ironia, se non proprio la comicità più aperta, domina questa storia in cui la violenza, almeno quella sadica e truce, è stata abbastanza accantonata. Non ci lamenteremo del cambio, anche perché gli americani veri hanno dimostrato che si può anche concepire un western in chiave di beffa, però non sappiamo quanto questo mutamento soddisferà fino in fondo i patiti degli altri due film che andavano soprattutto in visibilio per le sparatorie furiose.
Tutti questi ingredienti, naturalmente, ci sono anche qui, ma in tono minore, intenzionalmente smorzati da un’aria di burla che, nonostante tutto, sembra prendere ogni cosa un po’ sottogamba. Ad ogni modo il film dura tre ore ed è proprio il caso di dire che ce n’è per tutti i gusti, anche per quelli che amano le galoppate e i corpo a corpo. In questo ambito, anzi, bisogna dare atto a Sergio Leone di avere risolto persino delle vere e proprie battaglie con tecnica davvero provveduta e con un impegno, anche figurativo, abbastanza maturo. Manca, però, la tensione. Il racconto, cioè, si dipana a volte in modo troppo lento e troppo statico, con pause eccessive. E questo, per un western, è un difetto considerevole. Anche per un western di tipo satirico. >> Gian Luigi Rondi
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io a differenza di Gian Luigi Rondi ho apprezzato molto i tempi lenti e il gioco di macchina sui volti o sui silenzi dei protagonisti, sono tempi cinematografici perfetti, insoliti in un film d'azione com il westwrn e proprio per questo rompono con degli schemi di genere rendendo il film di Leone unico
 

risus

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Stupendo, bellissimo...
I N D I M E N T I C A B I LE !!!!!!

Il buono è troppo buono:mrgreen: very ganzo!!!
Il brutto non solo non si può guardare, ma è pure goffo, sfigatello... insomma, tutte lui ce le ha...
Il cattivo è furbo, una faina...

Grande Leone!!!!!
Grandissimo Eastwood!!!
 

Masetto

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Io a differenza di Gian Luigi Rondi ho apprezzato molto i tempi lenti e il gioco di macchina sui volti o sui silenzi dei protagonisti, sono tempi cinematografici perfetti, insoliti in un film d'azione com il westwrn e proprio per questo rompono con degli schemi di genere rendendo il film di Leone unico
Credo si riferisse piuttosto a certi episodi come la visita di Tuco al fratello prete o la lunga parte ambientata nell'esercito. Su "i tempi lenti e il gioco di macchina sui volti dei protagonisti" sono d'accordo :)
 

Meri

Viôt di viodi
Uno dei lavori più noti del regista, con una colonna sonora che ancora oggi piace. Un film che almeno una volta va visto x capire il genio di Leone.
 
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