Marco Canarutto - il tantra dell'ingegnere

Marco Canarutto

Autore emergente
E' quasi un ossimoro, lo so: tantra e ingegnere sono due parole molto distanti.
Parlare di sessualità etero dal punto di vista maschile, poi, è quasi un tabù. Se viene fuori un libro così (http://www.altromondoeditore.com/shop/home/detail/532), però, vuol dire che la situazione è abbastanza grave. La regina è nuda e la fantasia e l'identità maschili sono a rischio.
Sono pronto al confronto con i lettori e le lettrici.;)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Interessante l'ipotesi trattata nel libro, anche se la vedo riduttiva rispetto all'universo femminile. Non amo i libri a tesi, solitamente, perchè tendono ad essere troppo generici e generalizzanti, anche se una simpatica analisi delle variegate relazioni di coppia è sempre arricchente.
 

elena

aunt member
Il fenomeno non è certo nuovo, non è una novità dei nostri tempi......credo sia sempre esistito!
Mi piacerebbe capire come l'uomo vive una situazione del genere........i luoghi comuni inducono a pensare che sia l'uomo che strumentalizza la sua posizione di potere.....ma potrebbe anche essere che si senta strumentalizzato da queste donne avide di potere.......a scapito ovviamente dell'elemento fondamentale: la fantasia.
Se il libro si propone un'analisi della psicologia maschile.....potrebbe essere interessante.......anche per avere una diversa prospettiva di valutazione!!!
 

franceska

CON LA "C"
Congratulazioni per il tuo libro che, se ho capito bene, mi auguro sia in chiave umoristica, altrimenti avrei già qualcosa da ridire ahah :mrgreen:
 

Marco Canarutto

Autore emergente
Il fenomeno non è certo nuovo, non è una novità dei nostri tempi......credo sia sempre esistito!
Mi piacerebbe capire come l'uomo vive una situazione del genere........i luoghi comuni inducono a pensare che sia l'uomo che strumentalizza la sua posizione di potere.....ma potrebbe anche essere che si senta strumentalizzato da queste donne avide di potere.......a scapito ovviamente dell'elemento fondamentale: la fantasia.
Se il libro si propone un'analisi della psicologia maschile.....potrebbe essere interessante.......anche per avere una diversa prospettiva di valutazione!!!

Il libro non si concentra sull'analisi psicologica maschile.. se il problema è la fantasia, non mi sembra il caso di maciullare quel poco che ne è rimasto con troppi studi e analisi. Si tratta invece di un percorso per salvare la propria fantasia e anche la propria vita.

Il fenomeno comunque è nuovissimo. Mai come ora è evidente la disponibilità femminile e le donne sanno di avere comunque diritto alla negazione dell'evidenza da parte maschile. Ma la negazione dell'evidenza a favore delle donne all'uomo costa la fantasia.

Urge una soluzione nell'alveo della civiltà!
 

Marco Canarutto

Autore emergente
Interessante l'ipotesi trattata nel libro, anche se la vedo riduttiva rispetto all'universo femminile. Non amo i libri a tesi, solitamente, perchè tendono ad essere troppo generici e generalizzanti, anche se una simpatica analisi delle variegate relazioni di coppia è sempre arricchente.

Spero di non deluderti ma non ci sono analisi delle casistiche delle relazioni di coppia nel mio libro. Dei tanti problemi dell'umanità, tratta la gestione - da parte di un individuo maschio isolato - del potere femminile. L'uomo ha una grandissima debolezza: deve vedere sempre la donna desiderabile, se no egli stesso perde la sua identità sessuale. Come riuscirci - laddove, al contrario, il sesso è banalizzato, nei fatti, da atteggiamenti ormai troppo espliciti femminili -, senza abbandonare i modi civili, è il kernel del libro.
 

lillo

Remember
Scusa ma non sono riuscito a comprendere l'obiettivo del libro;
si tratta di un libro in cui si cerca di ristabilire la fantasia maschile maciullata da donne troppo espicite nelle loro relazioni sessuali, oppure che l'attrazione delle donne per uomini di potere riduce l'identità maschile? o niente di tutto questo?
Sono daccordo con te quando dici che parlare di sessualità maschile etero è quasi un tabù, ma il tabù è tutto maschile, e a mio parere poco è dovuto alla donna, anzi l'appropriazione della propria sessualità da parte delle donne potrebbe aiutare l'uomo a riconoscere e a gestire la sua (credo che sia interessante ampliare l'argomento in futuri interventi).
Non comprendo il significato del motto la regina è nuda :?.
Non sono daccordo su un punto quando dici che la fantasia e l'dentità maschile sono a rischio. Forse lo sono sempre stati visto che fondamentalmente questi due aspetti si sono sempre basati sulla posizione dominante e maschilista della società.
Io credo che proprio la riscoperta della sessualità femminile possa aiutare l'uomo ad appropriarsi (per la prima volta) della sua identità e fantasia (sempre che sia disposto ad abandonare le posizioni di potere).
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
forse per Marco il problema sta proprio nel fatto che la donna ha iniziato ad usare la propria sessualità per soddisfare anche bisogni suoi propri e non solo quelli riferiti al desiderio maschile. Usare la sessualità come strumento è un potere che le donne hanno e che adesso forse diventa meno pressante, proprio perchè la libertà sessuale ha liberato dal tabù la donna che desidera l'appagamento sessuale al pari del maschio e soprattutto perchè la donna è autonoma rispetto al potere maschile. Non tutte purtroppo, ma una buona parte almeno ci prova.
 

Marco Canarutto

Autore emergente
Non intendo attaccare le donne

Cari Lillo ed Elisa, lungi da me attaccare le donne e il loro sacrosanto diritto di autogestire se stesse e la loro sessualità. Tra l'altro, ho avuto anch'io le mie storie con graziose giovani donne che cercavano appagamento: è stato bellissimo, poi è finita ed io ho ancora un bellissimo ricordo di loro.

Se dico che la regina è nuda, dal famoso slogan e dall'altrettanto famosa fiaba de "il re è nudo", vuol dire che non mi preoccupano tanto i temi individuali dei rapporti di coppia, ma i temi sociali dei rapporti di potere.
In termini sociali noi abbiamo una società disgregata e gli aspetti più deleteri della sessualità ci sono gettati in faccia: c'è un'inflazione di rappresentazioni femminili diponibili per esempio nella pubblicità, ma non solo lì. L'immagine condivisa della donna emancipata, al giorno d'oggi, è di una donna che molto spesso cambia frequentemente partner.

In questa situazione, l'immagine femminile nel suo complesso, perde molto carisma. E i risultati si vedono: gli uomini si deresponsabilizzano da rapporti duraturi e la disgregazione aumenta ulteriormente.

Certo, sono temi un po' destabilizzanti e anche tabù: tutti i maschi devono fare finta di essere sempre in caccia e le donne devono apparire sempre intriganti. Prima di procedere con un giudizio che troppo facilmente può essere "tranchant", vi invito a leggere il libro.

Il libro non attacca le donne, lo ripeto. E' solo una guida per i maschi per salvare la propria fantasia. Ogni uomo deve pensarci da solo, ovviamente, se no farebbe brutta figura!:D E la società comunque ci ha già divisi tutti, gli uni dagli altri.
In più, la soluzione sta proprio in un rinnovato rapporto di coppia, che eventualmente possa durare nel tempo. Perché nell'"one-to-one" uomo-donna, ci sono ampi spazi per ritrovare se stessi e la propria felicità.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
sono sicura Marco che non le intendi attaccare, ponevo solo un quesito che diventa a questo punto metodologico, il ruolo della donna viene comunque definito dal maschio, nel bene e nel male, visto che il potere nei secoli è sempre stato prettamente maschile e quindi rimane, in qualsiasi analisi venga fatta, lo strumentario interpretativo maschile. Il microscopio attraverso cui si analizzano le dinamiche è quello dei maschietti, che viene utilizzato anche dalle donne stesse, anche il linguaggio è tale, il sole gira ancora intorno alla terra e la rivoluzione copernicana femminile deve ancora realizzarsi completamente. Tutto qui! Credo che il tuo libro sia molto interessante perchè apre un approfondimento importante.
 

Marco Canarutto

Autore emergente
Siamo già al kernel

sono sicura Marco che non le intendi attaccare, ponevo solo un quesito che diventa a questo punto metodologico, il ruolo della donna viene comunque definito dal maschio, nel bene e nel male, visto che il potere nei secoli è sempre stato prettamente maschile e quindi rimane, in qualsiasi analisi venga fatta, lo strumentario interpretativo maschile. Il microscopio attraverso cui si analizzano le dinamiche è quello dei maschietti, che viene utilizzato anche dalle donne stesse, anche il linguaggio è tale, il sole gira ancora intorno alla terra e la rivoluzione copernicana femminile deve ancora realizzarsi completamente. Tutto qui! Credo che il tuo libro sia molto interessante perchè apre un approfondimento importante.

Cara Elisa, torno a invitarti a leggere il libro prima di "fissare dei paletti", se mi consenti l'espressione.

Ci sono alcuni elementi che vorrei chiarire:
1) se la società riesce in qualche modo a isolare un individuo maschio, questo è fragilissimo perché nessuno lo autorizza a essere violento. Il suo bisogno di vedere la donna desiderabile (yin) può essere un suo grandissimo punto debole a questo punto.

2) Esistono molte gerarchie, per sempio qulla bancaria, in cui il potere è ufficialmente nelle mani degli uomini; questo potere, tuttavia, è almeno controbilanciato se non surclassato dal potere di una gerarchia femminile nascosta. In questa grarchia comanda la dea, la segretaria del capo.
Dato che il capo (che si rivale sessualmente delle umiliazioni quotidiane subite dai capi sopra di lui) accetta la conferma sessuata della dea,è lei che comanda lui e non viceversa. Tutti gli impiegati devono quindi assoggettarsi al volere della dea. Alla dea basta pochissimo per far perdere la fantasia al generico impiegato isolato, e con la fantasia anche l'equilibrio psicologico, l'identità sessuale, la simpatia e l'erezione.

il fatto che tutto ruoti intorno al potere - io direi più intorno alla libido -maschile è una garanzia anche per la donna. Finché c'è desiderio maschile, la donna può amministrarlo ed eventualmente, carismatiamente, concedersi. Te lo immagineresti un mondo in cui fosse esplicita una vorace libido femminile? Non esisterebbe più né fantasia maschile né sesso tout court.

Noi viviamo in una civiltà post Adamo ed Eva, in cui la femmina è donna perché l'uomo presso di lei si vergogna di quello che vorrebbe farle. Il tutto viene canalizzato e - speriamo! - gestito n modo civile. Allora invece di andare a caccia di donne con un randello come gli uomini delle caverne, sublimiamo e costruiamo una famiglia, lavoriamo, facciamo arte... scriviamo libri. :D
 

lillo

Remember
Mi dispiace ma credo che la tua visione si prettamente maschiocentrica:boh:.
Perchè non siamo noi maschietti che possiamo e dobbiamo definire il ruolo femminile, ma casomai, scusa, cominciamo a costruire un'immagine maschile un pò meno patriarcale e cerchiamo di capire come rapportarci tra noi, in termini di emotività e sessualità maschile (parola fino ad ora nemmeno sussurrata.. sennò nei bar e per parlare delle dimensioni dei nostri membri) e con la figura della donna che finalmente comincia a definirsi autonomamente e non secondo criteri tipici maschili. Quoto elisa quando dice che la rivoluzione copernicana femminile è ancora aldilà da venire.

Scusa se insisto, ma credo che nè la libido nè la fantasia maschile possano essere inibiti da un comportamento femminile realmente autonomo e libero, a meno che, secondo me, non si stia parlando di uomini che abbiano difficoltà a rapportarsi all'altro sesso. E se questo dovesse accadere, mi sento di poter affermare che la colpa è tutta maschile.
 
Ultima modifica:

Marco Canarutto

Autore emergente
Non è il rapporto one-to-one che io discuto

Sul fatto che la visione sia maschiocentrica ha i perfettamente ragione. Per affrontare le diffiicoltà della vita, come mi hanno insegnato nei corsi di arti marziali vietnamite (Kung Fu), bisogna saper mettere il centro su se stessi e saper controollare le proprie emozioni. In particolare, i maestri si annodano cinture di vari colori sul Qi, quattro dita sotto l'ombelico, dove c'è il centro delle emozioni umane e fanno pubblicità, anche un po' sfidando l'interlocutore, di quanto sono bravi a porre il centro su se stessi e contestualmente a controllare la libido.

-----

Nel rapporto one-to-one, tra adulti sono pienamente d'accordo con te, Lillo, che la donna possa giocare il ruolo che preferisce. Io però devo poter fare altrettanto (sempre nei limiti imposti dal vivere civile). Se lei pone il centro su se stessa, io posso fare altrettanto e porre il centro su di me. E'una sfida, certo, e può dare vita a giochi anche divertenti.

Se, invece, ci si trova isolati, in una gerarchia castrante, in cui la dea deve negare che alla fine lei ci sta con il capo per ricatto e violenza morale, bisogna essere in grado di permetterle di continuare a buttarsi via come vuole ma senza la garanzia di poter disporre delle mie risorse e della mia fantasia. Non dimentichiamoci che la di lei negazione di essere una femmina da strapazzo può costare a me la mia fantasia.

Io lo ammentto, sono fragile, ho bisogno di vedere la donna sempre desiderabile. A causa della mia fragilità posso facilmente essere manipolato. Per ridurre il mio punto debole controllo il Qi, lo dichiaro e un po' sfido la dea, ma non le dò mai il controllo della mia fantasia.

Certo questo vuol dire intraprendere un combattimento dagli esiti incerti ma è sempre meglio che essere castrato a priori.:MM
 
Alto