Calvino, Italo - Le Cosmicomiche

Lollina

New member
A volte il destino di un libro nella percezione generale è condizionato dal fatto che rientri nella rosa delle letture scolastiche obbligatorie; questa raccolta di racconti di Calvino viene di solito considerata adatta alle scuole medie oppure al biennio. Insomma, viene considerata "facile".
E invece è tutt'altro: è un'opera sperimentale, che precede le più ardite sperimentazioni del Calvino degli ultimi anni, quello della narrativa combinatoria.
Qui invece domina il puro gioco della fantasia, ma una fantasia disciplinata da più fattori: a) ogni racconto ha una rigorosa premessa scientifica, ovvero sviluppa i "se" e i "quando" generati nell'autore dalla lettura di saggi scientifici sulle origini del mondo e i primi, remotissimi stadi della vita nell'universo; b) Calvino si interessa in questi anni delle teorie dei segni, e in fatti una parte dei racconti, dietro l'apparenza dell'assurdo, esplora i meccanismi della comunicazione: ovvero, come nasce l'esigenza di comunicare quando ancora non esiste un linguaggio e quando, essendo la stessa nozione di individuo ancora molto al di là da venire, non c'è ancora niente da comunicare? (E' questo ad esempio l'argomento del racconto "Un segno nello spazio").
Ma c'è di più: le Cosmicomiche, in onore al loro nome, fanno ridere: il vecchio Qfwfw, che attraversa imperterrito ere geologiche, tutte rigorosamente precedenti la nostra di qualche centinaio di milioni di anni, ha uno sguardo disincantato e ironico sulla realtà, che gli consente anche di formulare una satira implicita dei nostri tempi: così sono ancora fin troppo d'attualitài pregiudizi che gli abitanti di un buco nero hanno nei confronti della famiglia degli Z'zu, chiassosi e pieni di figli, che, pur non potendo essere di nessun altro posto (perchè un altro posto non esiste), sono comunque considerati forestieri ("Tutto in un punto").
Ma, consoliamoci, "quando uno è giovane, ha davanti a sé l'evoluzione intera con tutte le vie aperte": speriamo dunque nei prossimi :):)cento milioni di anni ....
 

Nidice

New member
Finito dieci minuti fa, che devo dire? Boh, un libro strano, spesso divertente si ma ancora più spesso confusionario e cervellotico, in alcuni racconti non si capisce niente (in particolare l'ultima parte del racconto su la forma dello spazio e la fine del racconto sui molluschi) e altri li ho trovati banalotti (come quello senza colori). Un vero gioiello è però il racconto sulle scommesse col vecchio decano (Arsenal-Real Madrid, l'Arsenal gioca in casa, chi vince? Forza, che ci stai a pensare? :mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen: )

-Niccolò
 

maurizio mos

New member
A volte il destino di un libro nella percezione generale è condizionato dal fatto che rientri nella rosa delle letture scolastiche obbligatorie; questa raccolta di racconti di Calvino viene di solito considerata adatta alle scuole medie oppure al biennio. Insomma, viene considerata "facile".
E invece è tutt'altro: è un'opera sperimentale, che precede le più ardite sperimentazioni del Calvino degli ultimi anni, quello della narrativa combinatoria.
Qui invece domina il puro gioco della fantasia, ma una fantasia disciplinata da più fattori: a) ogni racconto ha una rigorosa premessa scientifica, ovvero sviluppa i "se" e i "quando" generati nell'autore dalla lettura di saggi scientifici sulle origini del mondo e i primi, remotissimi stadi della vita nell'universo; b) Calvino si interessa in questi anni delle teorie dei segni, e in fatti una parte dei racconti, dietro l'apparenza dell'assurdo, esplora i meccanismi della comunicazione: ovvero, come nasce l'esigenza di comunicare quando ancora non esiste un linguaggio e quando, essendo la stessa nozione di individuo ancora molto al di là da venire, non c'è ancora niente da comunicare? (E' questo ad esempio l'argomento del racconto "Un segno nello spazio").
Ma c'è di più: le Cosmicomiche, in onore al loro nome, fanno ridere: il vecchio Qfwfw, che attraversa imperterrito ere geologiche, tutte rigorosamente precedenti la nostra di qualche centinaio di milioni di anni, ha uno sguardo disincantato e ironico sulla realtà, che gli consente anche di formulare una satira implicita dei nostri tempi: così sono ancora fin troppo d'attualitài pregiudizi che gli abitanti di un buco nero hanno nei confronti della famiglia degli Z'zu, chiassosi e pieni di figli, che, pur non potendo essere di nessun altro posto (perchè un altro posto non esiste), sono comunque considerati forestieri ("Tutto in un punto").
Ma, consoliamoci, "quando uno è giovane, ha davanti a sé l'evoluzione intera con tutte le vie aperte": speriamo dunque nei prossimi :):)cento milioni di anni ....



Concordo in pieno. Aggiungo che l'inserimento spesso sconsiderato di Calvino nelle scuole, dove spesso viene proposto ai ragazzi senza un'adeguata introduzione, sminuendone perciò il valore, fa dubitare sulla competenza degli insegnanti e dei programmatori.
 

Spilla

Well-known member
Far leggere questo libro a scuola mi pare assurdo.:?
E' un gioiellino, geniale, complesso, sfaccettato. Mi spiace non avere una competenza letteraria e filosofica tale da poterlo capire in tutta la sua complessità. Ogni periodo invita a tante possibili letture. C'è il ruolo dello scrittore di fronte al pubblico. C'è il gioco degli specchi e del reciproco riconoscimento. C'è la metafora del tempo, che si svolge o forse ritorna o forse è immobile sempre nello stesso punto, chissà. C'è la magia e il terrore del crescere, dell'evolvere, dello scoprire. E molto altro.
Non lo conoscevo, me l'ha regalato mio marito di recente e sono felice di averlo scoperto!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Geniale! Non posso che definirli tale, l'autore e il libro, per capacità e stimolo della fantasia e della creatività del lettore. Per fascino e novità dei contenuti. Per l'approccio al racconto tra fantascienza e meditazione filosofica. La banalità è bandita, la noia anche, resta il piacere immenso di una lettura unica, eccitante ed originale. Geniale!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Avevo iniziato una prima volta a leggerlo ma poi l'avevo abbandonato perché non ci stavo capendo nulla :mrgreen:. In occasione della sfida RC di quest'anno l'ho ripreso per inserirlo nella voce "libro di fantascienza"... non che ora ci abbia capito di più, però almeno sono stata capace di apprezzare la metà dei racconti. In particolare mi sono piaciuti Tutti in un punto, Senza colori, Lo zio acquatico, I dinosauri e La spirale. Li ho trovati gradevoli e più scorrevoli. Gli altri 5 (nella mia edizione erano in totale 10) invece sono stati di difficile lettura e comprensione, troppo tecnici per i miei gusti (e dire che ho anche una preparazione scientifica come liceo). Posso dire che di questo autore ho preferito altre opere, quelle che hanno il risvolto politico/sociale tipo Il sentiero dei nidi di ragno.
 
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