Tim Buckley - Starsailor

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TIM BUCKLEY

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STARSAILOR (1970)

E' l'ultimo capolavoro di Buckley, conclusione di un trittico irripetibile, vertice della carriera e inizio di un rapido declino. Un disco affascinante nella insostenibile leggerezza della sua musica, policromo, surreale, indefinibile, il punto di non ritorno di un navigatore delle stelle. Buckley raggiunge il vertice di un'evoluzione compositiva e interpretativa che sconfina dall'acid folk verso un jazz d'avanguardia raccontato con una performance vocale grandiosa. E' il disco che dà all'artista la spinta centrifuga verso l'infinito, con il surrealismo cosmico di Starsailor, le molteplici forme di Come here woman, l'incantevole richiamo di Song to the siren, il disagio di Jungle fire. Più due bizzarrie come la serenata pop di Mouline Rouge e la sinistra sperimentazione di The heating festival.

(Recensione tratta da Psichedelia, Atlanti musicali Giunti)
 

Puppet Master

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Non mi sarei aspettato di vedere una recensione su un artista difficile, almeno così lo reputo io, come Buckley:wink:.
Ho ascoltato anche Lorca, e devo dire che sono due lavori grandi e visionari.
 
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