Pensieri

Apart

New member
Al pensiero, a cui dedico questo spazio:

Il pensiero ha un suo ritmo preciso.
Ha un'alba e una notte
che ruotano nel tempo incontrollate.
E si prova di colpo la sensazione della sera
senza che sia sera.
Il pensiero è un animale domestico.
Domestico e animale.


(Valerio Magrelli)


Ho assistito a numerosi eventi, dileguatisi via in un lampo, prim'ancora che me ne accorgessi. Come se il mondo, più grande di me, dell'essere umano, andasse più veloce della mia stessa vita. Quando mi sono fermato il mondo che ho intravisto non c'era più. Me ne attendeva un'altro, che ancora mi avrebbe lasciato indietro, che ancora non avrei potuto cogliere in tutta la sua totalità. E poi un'altro ancora. Fino all'infinito.
 
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franceska

CON LA "C"
Ho assistito a numerosi eventi, dileguatisi via in un lampo, prim'ancora che me ne accorgessi. Come se il mondo, più grande di me, dell'essere umano, andasse più veloce della mia stessa vita. Quando mi sono fermato il mondo che ho intravisto non c'era più. Me ne attendeva un'altro, che ancora mi avrebbe lasciato indietro, che ancora non avrei potuto cogliere in tutta la sua totalità. E poi un'altro ancora. Fino all'infinito.

Sei "magico" perchè non scrivi?
 

franceska

CON LA "C"
Scrivo già qui. E poi non saprei cosa scrivere. Ho poca fantasia. :wink:

Non credo proprio che ti manchi la fantasia, ero già rimasta affascinata dai tuoi pensieri notturni. Apri una cartella sul tuo pc e scrivi, senza pensare cosa o perchè, scrivi e basta, vedrai che verrà fuori qualcosa di bello :D
 

Apart

New member
Grazie a tutti. Mettete giù anche i vostri, quando ve la sentite. A me piace leggere quelli degli altri. :wink:
 

Brethil

Owl Member
Non sono molto brava a tradurre i miei pensieri in parole, soprattutto perchè di solito saltello da uno all'altro molto velocemente...però ci provo lo stesso :D

Non riesco a capacitarmi di come il tempo diluisca i ricordi fino a renderli sbiaditi. Come è possibile che non riesco neanche a focalizzare il viso di una persona che è stata tutto per me per oltre un anno? Eppure è così.
Mi piacerebbe poter ricordare ogni istante della mia vita e ogni persona con cui ho diviso momenti di essa, belli o brutti che siano.
 
Provo anche io...........:

E ubriaca di dolore mi inebrierò della mia tristezza. Densa come infiniti sogni di cristallo...Densa come ossessivi incubi deliranti..Come romantiche e cupe lacrime di velluto scarlatto su di un diario rosso...Sono qui, fra le mie parole, a caccia di emozioni...
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Compresi ben presto quanto il peso della vigliaccheria gravasse sulla mie palpebre: le cicatrici sono meravigliose; lo sfoggio della loro orribile presenza ha in se qualcosa di salvifico, il potere innaturale di riportarci alla nostra condizione umana. Perfezione violata da forze misteriose, dal passato, dal futuro, dal mondo circostante. Un taglio nella carne non è che la via per la quale l'Universo fluisce nelle vene, si addentra, si insidia minaccioso e spavaldo, mutando il nucleo caldo incontaminato, forgiando nuovi militanti al Suo silenzioso seguito. Elimina l'ultima esile - fittizia? - barriera, il Mondo, lacerando il tessuto fragile della pelle, portando a termine la sua terribile missione.

Cominciai a diffidare del marmo, della sua fredda, affascinante, lucente perfezione. Non aveva provato lo scalpitio della passione la nuda pietra, né il fuoco dell'ira, né il ribollire del desiderio: era posta lì, affidata alla clemenza dei secoli, priva di qualunque umanità. Mi accorsi di essere come quelle statue, io. Tornando indietro nella memoria, vidi una pelle intata, mai violata da quella forza coercizzante di partecipazione al Cosmo. Scoprii di possedere in me il gelo glaciale della Siberia; sentii scorrere tra le arterie non la pienezza degli astri, ma il veleno della mia impotenza. Ero chiuso nel guscio luminoso di una pelle mai squarciata; mi ero precluso di scoprire il significato autentico di parole ridondanti, ma vuote, di idee nobili, ma astratte.
Mi resi conto di aver sprecato un'intera esistenza cercando di evadere il mondo, sentendomi altro, trasformandomi in altro, divenendo costantemente altro; ravvisai nel mio comportamento la paura infantile dei fanciulli davanti alla porta della cantina: temevo l'ignoto. Cosa avrebbe cambiato in me il Mostro una volta catturata la mia carcassa? Cosa sarei stato dopo? Cosa sarebbe rimasto della mia unicità?

Il desiderio di riprendermi gli anni andati mi assalì con la ferocia di una rabbia repressa troppo a lungo e troppo duramente. Era un masochismo dovuto, un farsi del male gratuitamente per ambire - assurde convinzioni - ad una qualche forma di redenzione. Fu lì che scopersi la mia pesante, insostenibile verità: mi ero sorpreso a desiderare anch'io, sebbene stessi maledicendo insieme a me la mia pelle non più liscia ormai, una seconda possibilità.
Ciò che ero stato, ciò che avevo fatto, perdeva ora ogni significato. Mi ero esiliato volutamente dal mio stato di uomo, per soffermarmi adesso, soltanto adesso, che non ero esente dalla felicità. Ogni azione, ogni scopo prefisso, avevano avuto lo stesso fine comune a tutti gli esseri umani: necessitavo di un nuovo equilibrio, un tacito accordo tra me e il Tutto che garantisse l'inviolabilità delle mie viscere. Un compromesso temporaneo, finché fossi rimasto in vita. Dopodiché, il vuoto a rendere del mio corpo sarebbe stato eternamente disponibile.

Compresi il grande, paradossale, potere del dolore.
Filtra tra le ossa, per ricordarci che siamo vivi.

D.
 

daemonia

Member
Non mi stanco mai di stancarmi, ma mi distruggo le membra con la noia, questo enorme masso che mi traina verso il fondo del mare. Mare sporco, inquinato da te che mi trascini verso il basso. Senza un motivo, almeno senza un motivo che io sappia spiegarmi. La chiami timidezza, insicurezza, indecisione.
Io la chiamo morte.
Chi diceva "non è morto ciò che vive in eterno"? Lovecraft? Beh, io rispondo con: Non è vivo ciò che attende sempre giorni migliori.
E quando mi sono accorto che sono stanco di non stancarmi, ho scoperto che la noia è l'unica cosa che mi tiene ancora a galla e che questa superficie con te sa ancora di sabbia bagnata, quella del fondo.





Piccolo sfogo. Domani sarà un altro giorno, no? Speriamo...
 

Apart

New member
Il tempo non manca alla vecchiaia. Da giovani lo si rincorre, sai che non ce n'è mai abbastanza. Da vecchi lo si attende, sai che ce ne sarà sempre abbastanza.
 
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Dory

Reef Member
Sopra un mare calmo e sotto un cielo limpido puntellato qua e là di batuffoli biachi, una folle tempesta mi attraversa e mi rivolta dall'interno... mentre guardo la grande distesa d'acqua che mi circonda e penso a com'è stato facile abituarmi a tutto ciò... sarà difficile tornare a stare fermi...
 

Apart

New member
Sedevo accanto a lei, su una panchina di cemento, in un pomeriggio di Agosto. Dinanzi a noi il silenzio di una città deserta, boccheggiante per il caldo d’estate. Le nostre pelli, tese allo sfiorarsi l’una con l’altra, vibravano come fragili foglioline, quando faticosamente si sforzano di rimanere attaccate al proprio ramo. Il vento accarezzava i nostri corpi, soffiava sulle nostre vite. Nessun’altro sarebbe stato testimone di quel momento. Soltanto il cielo, il vento, e le mura di questa città. Ad essi consegnammo il nostro ricordo.
 
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Lauretta

Moderator
e quando presi quella decisione ero davvero convinta.. e tutto doveva essere splendido, roseo, doveva cominciare una nuova esistenza, un nuovo essere, una nuova essenza....e fu così per qualche mese..finchè poi l'amore ripiombò nella mia vita...un amore sbagliato, passionale, tortuoso e tutto finì...e ora mi ritrovo qui nel ricordo di quei mesi spelendidi e rosei, nella speranza di innamorarmi in modo sano e di tornare a vivere serena...
 

Apart

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Quando si posano sul foglio bianco, le parole, vi aggiungono innumerevoli cose. Eppure, a pesarlo, è più leggero di una piuma. Più della carta, le parole volano via nell'aria. Inafferrabili, perchè lontane, si perdono chissà dove.
 

Apart

New member
Non sapevo ancora nulla della mia vita, di quel che sarei stato, o di quello che avrei fatto. Avevo dei sogni, si, credevo in degli ideali. Non sapevo che col passare del tempo, pian piano sarebbero svaniti: il confronto con la realtà avrebbe lasciato posto all'inevitabile rassegnazione dell'adulto. Ho intrapreso una strada perchè la volevo, la desideravo, la sentivo mia. In quel momento, ho deciso così, e non l'ho più abbandonata, al di là dei rimpianti e dei fallimenti. E ora me la ritrovo in mano, quella vita: scelta di un ragazzino ancora inesperto e immaturo. Non so cosa sarei adesso se non avessi deciso tutto ciò. Ne ho immaginate di altre vite. Quante. So soltanto che continuerò ad impegnarmi a fondo, affinchè tutto quello in cui ha creduto quel ragazzino, per cui ha vissuto e vive ancora, non vada perduto per sempre.
 
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