Phillips, Arthur - Praga

libraia978

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Questa la trama:

Budapest, primi anni Novanta. Cinque giovani nordamericani sono testimoni del novo mondo che sta nascendo dopo la caduta del comunismo. Il canadese Mark, ossessionato da tutto ciò che ha a che fare con il passato, sta scrivendo una tesi di dottorato sulla storia della nostalgia Scott, in fuga dalla famiglia, si mantiene dando lezioni d'inglese, e viene raggiunto dal fratello minore John, che si innamora di Emily, impiegata all'ambasciata; infine Charles, figlio di genitori ungheresi emigrati negli Stati Uniti, vuole essere tra i primi a sfruttare le possibilità dell'imminente boom economico. Tutti, come gli americani a Parigi o in Costa Azzurra raccontati da Hemingway e Fitzgerald, sono i rappresentanti di una Lost Generation che insegue l'amore, l'ispirazione, la ricchezza; tutti si ritrovano soli con se stessi e i propri tormenti in un mondo lontano; tutti hanno il sospetto di essere finiti nel posto sbagliato e vorrebbero essere non a Budapest ma a Praga, la città dove davvero si respira l'atmosfera dell'Europa uscita dalla Guerra Fredda, il miraggio che forse non raggiungeranno mai. Tra amori non corrisposti, equivoche speculazioni finanziarie, serate in fumosi night club, le avventure dei cinque amici si intrecciano con la storia di una capitale che porta ancora su di sè“ nelle pareti delle case bucherellate dai proiettili, nei corpi degli abitanti martoriati dalle torture “ le cicatrici di un tragico passato.

Se possibile questo libro è ancora più noioso del suo primo romanzo L'archeologo (che in realtà è il secondo in ordine di scrittura, ma primo per pubblicazione in Italia). Si fa veramente fatica a finirlo. E' recentemente uscito un altro suo romanzo intitolato Angelica, ma penso che dopo i primi due che ho letto rinuncerò volentieri a cimentarmi ancora con la sua scrittura
 
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