Simenon, Georges - I fantasmi del cappellaio

darida

Well-known member
In una cittadina di provincia, sotto una gelida pioggia invernale, si consuma una vicenda di pacata follia, alla fine sara' una vera liberazione. Scritto molto bene,questo romanzo e' praticamente la riscrittura di due precedenti lavori di Simenon: "Il piccolo sarto e il cappellaio" e "Benedetti gli umili". Una sorta di fissazione per l'autore questa storia, sembrerebbe che solo dopo averne analizzato lo sviluppo da ogni possibile prospettiva potesse considerarla conclusa. :D

consigliato :)
 
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Apart

New member
Spoiler: anticipazioni sulla trama

Simenon si conferma un grandissimo scrittore. Questo è un libro straordinario, capace di tenere alto l'interesse e l'attenzione per la storia fino all'ultimo!

Il cappellaio del paese comincia a compiere una serie di omicidi, apparentemente senza un filo logico. E' un cittadino insospettabile, ma il suo vicino di negozio, il sarto, si accorge che è lui l'assassino quando una sera al bar scopre un particolare che lo incolpa. Comincia così un gioco psicologico fra i due, interessante e avvincente, dove il cappellaio pedinerà sempre il sarto, impedendogli, attraverso una minaccia, di rivolgersi alla polizia. I due così saranno uniti come con un cordone ombelicale. Ma quando il sarto comincerà ad ammalarsi la situazione per il cappellaio precipiterà. Quest'ultimo inizierà a sentirne la mancanza e a provare dispiacere per il suo stato di salute. Dal buio psicologico in cui il cappellaio ha vissuto fin'ora, abbiamo così la presa di coscienza per quanto commesso fin'ora. L'analisi psicologica diventa materia dello scrittore, che la espone in maniera raffinata, magistrale. Verranno così fuori tutti i fantasmi del cappellaio. La casa del cappellaio sembra quasi raffigurare una sorta di mente dello stesso, dove nelle zone più oscure, inaccessibili agli altri, stanno nascosti i suoi fantasmi. Con l'analisi di Simenon i vari omicidi commessi assumeranno così una parvenza di filo logico, ma rimarrà sempre quella dose di incomprensibilità fondamentale per salvaguardare l'unicità mentale dell'omicida, la sua follia.
 
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isola74

Lonely member
Altro piccolo gioiellino di Simenon da leggere! Da parte mia un unico appunto : non so decidermi quale finale avrei preferito:?
 

elesupertramp

Active member
Mi associo ai commenti precedenti nel confermare che si tratta proprio di un bel romanzo: per Simenon era diventata una vera ossessione questa storia, tanto da darne tre versioni differenti. Ed anch'io come isola non so decidermi su quale finale preferire.

Ps: io metterei un avviso di spoiler al commento di Apart!
 

Spilla

Well-known member
Leggerò anche i finali alternativi, mi ero fermata al primo.
Che dire? Scritto magistralmente, stilisticamente perfetto... ma decisamente i gialli non sono nelle mie corde :boh:, non riesco a farne "letture di svago". Troppa tristezza :(
 

Grantenca

Well-known member
Non è un giallo nel senso comune del termine, perché fin dalle prime pagine si capisce chi sia l’autore dei delitti seriali avvenuti nella piccola cittadina. E’ il percorso psicologico del protagonista il motivo dominante del libro. Simenon è un grande scrittore (non lo scopro certo io) e anche questo romanzo, come i due o tre precedenti che ho letto, mi ha affascinato. E’ il clima che si ”sente” e che descrive la cosa migliore del libro. L’autore descrive la normale vita quotidiana dei personaggi nell’ambiente e nel tempo che egli conosce molto bene. Tratteggia i personaggi (tutti) in modo mirabile e sembra non tralasciare nulla, non affidare nulla al caso, nemmeno negli atti più banali e insignificanti. E’ un continuo invito alla lettura e alla scoperta di quello che può succedere. In definitiva questo autore è, secondo me, molto di più di un “giallista”, un vero, grande scrittore, come ho già detto.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Questo romanzo è stato il mio primo Simenon, ho finito di leggerlo oggi, insieme alle altre due versioni (che ho trovato migliori per il sarto, una sola in realtà, ma meno plausibili per la figura del cappellaio) e spero che avrò voglia di proseguire in futuro con opere non gialle, visto che non è un genere che mi piace. In questo caso me lo sono fatto consigliare da un'amica del forum che ama l'autore perché dovevo riempire la casella corrispondente per la sfida RC. Posso dire comunque di essere rimasta pienamente soddisfatta perché la capacità di descrivere la psicologia dei personaggi è magistrale e poi, come è già stato detto, non è un giallo classico quindi sono stata più facilità nel leggerlo
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Siamo in una località portuale, a La Rochelle, in una cupa atmosfera invernale di pioggia battente ed è il 3 dicembre.
Piove ininterrottamente dal 13 novembre, da quando sono state uccise delle donne del luogo.
Simenon ci svela subito l'assassino ma non è questo quello che gli interessa, non è un classico giallo.
Quello che lo scrittore ci racconta è la storia di Leon, il cappellaio, e la storia di Kachoudas, il sarto, la loro solitudine, il loro sentirsi estranei per motivi diversi all'ambiente che li circonda, alle persone che incontrano tutti i giorni al punto di ritrovo dopo la giornata lavorativa, il Cafè des Colonnes.
Dietro la routine delle giornate sempre uguali si allaccia un legame invisibile tra questi due personaggi che si parlano a malapena, che si incontrano la mattina quando aprono le loro botteghe e la sera quando le chiudono, che si spiano furtivamente da dietro le tende delle finestre delle loro case. L'uno sente il bisogno della presenza dell'altro, si riconoscono simili in qualche modo all'interno di un sistema che li vuole ai margini e, senza bisogno di parole, l'uno aspetta l'altro ogni pomeriggio alle 17 in punto per recarsi al Cafè. Il sarto segue il cappellaio con timida e ostinata puntualità sia quando si recano al bar che nel tragitto di ritorno verso casa in quanto sono dirimpettai fino a che una sera diventeranno complici silenziosi e la camminata lungo i portici bui della cittadina assumerà un significato nuovo per entrambi.
Simenon ci racconta la storia pregressa di un assassino e la sua discesa verso la follia e allo stesso tempo la volontà di un complice a rimanere fedele ad un patto segreto. La logica che si nasconde dietro gli omicidi è spiazzante e dimostra quanto questo narratore sia interessato a ciò che si nasconde dietro ad un comportamento criminale, senza giudicare e senza assolvere.
Questo romanzo sembra andarsi a delineare poco a poco come un puzzle, per me è stata una lettura molto coinvolgente e gli altri due finali contribuiscono a voler analizzare la storia da diversi punti di vista, li ho trovati un elemento stimolante.
 
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MonicaSo

Well-known member
Mi è piaciuto moltissimo!
Simenon racconta storie semplici, spesso con archi temporali brevi, ma non è mai superficiale o frettoloso e delinea i suoi personaggi sempre in modo approfondito.
In questo romanzo entriamo nella mente del cappellaio e con lui viviamo emozioni contrastanti, forti.
 
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