Mankell, Henning - Delitto di mezza estate

Lisa

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Ne ho letti diversi di questo autore e mi sono piaciuti tutti, anche se alcuni li ho apprezzati più di altri. Sono gialli ben scritti il cui protagonista, l'Ispettore Kurt Wallander, è ben delineato così come le fredde atmosfere del luogo in cui si svolgono le sue avventure: la Svezia. Mi piace l'umanità del personaggio, ritratto con le sue debolezze e i suoi errori; mi piace l'ambiente: freddo, umido e piovoso. Le trame sviluppate sono diverse da quelle di molti dei soliti gialli di autori americani. I libri hanno un ordine cronologico (anche se gli episodi degli inizi di carriera di Wallander sono stati, in realtà scritti dopo, quando il personaggio si era già affermato): Wallander invecchia, le cose e le persone attorno a lui cambiano (come accade nella serie del mitico Maigret, altro grande!). Anche questo mi piace. Io non ho seguito quell'ordine per le mie letture, ma direi che non è poi così importante: i richiami a ciò che è avvenuto prima non influiscono sulla storia che è compiuta in sè.

Ho scelto, fra tutti, "Delitto di mezza estate" perchè mi sembra rappresenti bene il tipo di romanzo e il suo protagonista.

"Notte di solstizio: tre giovani s'incontrano in un bosco della Scania. Indossano costumi settecenteschi e portano delle parrucche: sta per avere inizio una cerimonia segreta in onore dell'estate, ma qualcuno li aspetta. I tre giovani scompaiono senza lasciare tracce. Intanto, alla centrale di polizia di Ystad, nel sud della Svezia, si diffonde la notizia del ritrovamento del corpo di Svedberg, uno dei più stretti collaboratori di Wallander: è stato ucciso da tre colpi di pistola sparati in pieno volto. Due foto trovate tra le sue carte fanno pensare che Svedberg stesse conducendo un'indagine sui tre ragazzi scomparsi, ma tutti ne erano all'oscuro. Ancora un delitto, ancora una fotografia, lo stesso esecutore. Kurt Wallander deve fare in frettta, disorientato dai segreti di "uno dei suoi", un uomo che tutti alla centrale credevano di conoscere molto bene. Deve trovare un assassino ambiguo, astuto, sempre in anticipo sulle mosse della polizia. E' impossibile intuirne i movimenti, prevedere chi sarà la sua prossima vittima: in una calma apparente cova la follia criminale e improvvisamente si scatena il terrore: Wallander sa che deve riuscire "a vedere al di là degli avvenimenti" perchè "è raro che gli uomini siano vermente ciò che pensiamo di loro" questa volta è più difficile, la stanchezza e i dubbi si fanno sentire, Wallander ha troppi zuccheri nel sangue e il medico gli ha ordinato di cambiare redicalmente vita. La polizia ha pochi mezzi, è isolata e impotente di fronte ad una società impazzita, "che fa un balzo indietro nel tempo e si sta trasformando in una terra dove ognuno si fa giustizia da solo", dove la frattura tra chi ha successo e chi è tenuto ai margini è sempre più profonda."
Ciao a tutti. Lisa
 
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Mara_z

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Condivido pienamente l'apprezzamento per questo scrittore notevole, anche io ne ho letti diversi e il mio proposito è leggerli tutti, proprio in questi giorni sto leggendo "I cani di Riga".

Molto umano e realistico l'Ispettore Kurt Wallander, suggestive le ambientazioni nella bella Svezia, il freddo, l'umidità, il contrasto con gli ambienti caldi, le tempeste di neve.

Anch'io preferisco i gialli nordici ed europei ai gialli americani.
 

Mila

In spe fortitudo vestra
Ho scoperto Mankell per caso. Lo avevo in casa, ho iniziato con il primo romanzo "Assassino senza volto" e poi li ho acquistati tutti, leggendoli uno dopo l'altro. Mi rimane fuori ancora l'ultimo della serie che riguarda il commissario Wallander. Non ho il coraggio di terminare la serie, lo lascio lì ancora un po'. Trovo che leggere i romanzi con un unico personaggio, uno dopo l'altro ti faccia entrare maggiormente nelle storie e le faccia apprezzare e comprendere di più.
Mi sembra quasi di averlo incontrato....il commissario, dico. Nel tempo cogli maggiormente l'evoluzione dei personaggi, i passaggi esistenziali. Questo non vuol dire che basti il tempo per costruire l'anima dei personaggi, occorrono delle grandi doti narrative e Mankell le ha: è fuor di dubbio.
 

gamine2612

Together for ever
:wink:estimatrice di gialli nordici presente.
Molto apprezzata la figura dell'ispettore Wallander;:? non capisco perché a 50 anni si senta già così obsoleto.
In questo episodio avrei voluto più chiarimenti finali sulla vita del " collega poliziotto" eliminato; ma mi è piaciuta la dinamica della storia.
 
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