Lermontov,Michail-Giorno verrà, dal mondo condannato

fabiog

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Giorno verrà, dal mondo condannato
Straniero nella patria,
Sul patibolo- altero, se spregiato-
Finirò la mia vita.
Verso gli uomini, non verso te in colpa,
Saldo aspetto quel giorno;
Che è morte ?- e tu non mutar : morte
Non potrà separarci.
V'è un altro luogo dove i pregiudizi
Non diacciano l'amore
E non toglie felicità per gioco
Al fratello il fratello.
E quando correrà la sanguinosa
Nuova della mia morte
E tutti gli altri si rallegreranno
Della loro vittoria,
Ti prego ! allor d'una lacrima sola
La fredda salma onora
Di chi sovente con segreta angoscia
Cercò negli occhi tuoi
Pietà e felicità dei giovani anni,
Di chi innanzi a te aperse
L'anima sua riposta ed i tormenti
Onde era fatto preda.
Ma se invece, ma se dell'onta mia
Tu stessa riderai
E turberai con ingiusta rampogna,
Con calunniosi accenti,
L'ombra oltraggiata, non sperar perdono.
All'anima tua come
Verme m'attaccherò : ti sarà amaro
Ogni istante felice,
Ricorderai la tua spensieratezza
Senza risuscitarla,
E lunga, eterna ti sarà la vita,
Eppure non vivrai
 
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