Shakespeare, William - Amleto

WilLupo

New member
Il teatro di Shakespeare l'ho letto tutto o quasi una vita fa, l'ho amato molto ma con gli anni i ricordi si sono affievoliti :(

Questa tragedia però l'ho letta e riletta, vista in svariate versioni teatrali, l'ho anche (faticosamente) masticata :wink: in lingua originale, anche se con l'aiuto della traduzione a fronte.

Mi immergo nella vicenda interiore di Amleto ed ho la tendenza a dimenticare che la sua storia è stata scritta in un'epoca così lontana :)
 

Masetto

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E’ un’opera appesantita da ripetizioni, divagazioni inutili, scene sballate, dialoghi ampollosi, momenti di imbarazzante pochezza… e tuttavia è uno dei capolavori del Teatro di ogni tempo.
 

Vladimir

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Sono in parte concorde con Masetto, la pesantezza dell'azione a tratti è veramente insopportabile, tuttavia è un innegabile capolavoro. Ha dei momenti di tensione drammatica altissima e incredibile come la pazzia di Ophelia o la morte di Amleto ("Il resto è silenzio" è forse la battuta più azzeccata nella storia del teatro). È un'opera bellissima che va presa a piccole dosi, altrimenti può avere gravissimi effetti collaterali.
 

Mary70

New member
Tragedia meravigliosa, ma d'altronde Shakespeare non si discute, tutte le sue opere sono meravigliose, è uno dei miei autori preferiti! :)
 

white89

InLove Member
Premetto che questo è il mio primo approccio con Shakespeare, quindi non sono in grado di fare paragoni nè tantomeno di dare un giudizio (il fatto di giudicare Shakespeare poi mi metterebbe un po' a disagio :mrgreen:).

Detto questo, sono d'accordo con Vladimir e Masetto, l'ho trovato a tratti noioso e poco scorrevole, escludendo ovviamente battute efficacissime ed il bel discorso di Amleto sui VERMI! :wink:
 

fabiog

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La tragedia è fondalmentalmente incentrata su un tema molto caro a Shakespeare, quello dell' " Io ", della costituzione del proprio Io e quindi del proprio ruolo nel mondo, nella società e nel senso della propria vita. Amleto sà fin dal primo atto che deve vendicarsi, ma impiega molto più tempo a realizzare la sua vendetta perchè ? Per paura ? Per mancanza di organizzazione ? Fondalmentalmente ritarda per incertezza, perchè non riesce a definirsi totalmente come persona e a definire il suo ruolo di vendicatore.
Il famoso monologo " Essere o non essere " è proprio il sunto di questo dubbio, è l'eterno dubbio dell'uomo, anche di quello moderno, sull'agire o il non agire fondalmentalmente per paura della morte. Amleto è consapevole del nulla della vita e forse anche del nulla nella morte, è consapevole di come la vita si riduca a polvere ed ossa, basti pensare alle riflessioni nel V atto sul teschio di Yorick, ed è questo uno degli stimoli che lo porteranno ad agire, stimoli che raggiungeranno la decisione piena nel IV atto nel monologo dopo che ha visto passare i soldati di Fortebraccio.
La tragedia è quindi questo cammino nel definire se stessi, nel rendere azioni i propri pensieri ed è caratteristico come Shakespeare mette spesso la pazzia come reale consapevolezza di quello che si è. Amleto si finge pazzo ( o in fondo lo è ? ) per poter esprimere le su teorie, Ofelia nella sua pazzia recita una battuta significativa " Noi sappiamo che cosa siamo, ma non sappiamo che cosa possiamo essere "
La bellezza di questa tragedia sta proprio in questi passaggi, nella riflessione profonda sulla vita e sulla morte e su quello che segue la vita, Shakespeare ancora una volta pone al centro domande secolari che ancora non hanno avuto una risposta, assolutamente grandioso
 

isola74

Lonely member
Primo approccio con il dramma shakesperiano ed è andato bene! certo, è vero che alcuni punti sono un poco pesanti ma tutta l'opera in sè merita davvero di essere letta.
Amleto è considerato il principe del dubbio ma se questo appellativo è inteso in senso negativo penso che gli si faccia torto: c'è di tutto nel suo dramma, amore, follia, rimpianto, vendetta...chi non avrebbe dei dubbi al suo posto?

Promosso!!!
 
P

ParallelMind

Guest
La tragedia è fondalmentalmente incentrata su un tema molto caro a Shakespeare, quello dell' " Io ", della costituzione del proprio Io e quindi del proprio ruolo nel mondo, nella società e nel senso della propria vita. Amleto sà fin dal primo atto che deve vendicarsi, ma impiega molto più tempo a realizzare la sua vendetta perchè ? Per paura ? Per mancanza di organizzazione ? Fondalmentalmente ritarda per incertezza, perchè non riesce a definirsi totalmente come persona e a definire il suo ruolo di vendicatore.
Il famoso monologo " Essere o non essere " è proprio il sunto di questo dubbio, è l'eterno dubbio dell'uomo, anche di quello moderno, sull'agire o il non agire fondalmentalmente per paura della morte. Amleto è consapevole del nulla della vita e forse anche del nulla nella morte, è consapevole di come la vita si riduca a polvere ed ossa, basti pensare alle riflessioni nel V atto sul teschio di Yorick, ed è questo uno degli stimoli che lo porteranno ad agire, stimoli che raggiungeranno la decisione piena nel IV atto nel monologo dopo che ha visto passare i soldati di Fortebraccio.
La tragedia è quindi questo cammino nel definire se stessi, nel rendere azioni i propri pensieri ed è caratteristico come Shakespeare mette spesso la pazzia come reale consapevolezza di quello che si è. Amleto si finge pazzo ( o in fondo lo è ? ) per poter esprimere le su teorie, Ofelia nella sua pazzia recita una battuta significativa " Noi sappiamo che cosa siamo, ma non sappiamo che cosa possiamo essere "
La bellezza di questa tragedia sta proprio in questi passaggi, nella riflessione profonda sulla vita e sulla morte e su quello che segue la vita, Shakespeare ancora una volta pone al centro domande secolari che ancora non hanno avuto una risposta, assolutamente grandioso

Saggio intervento che condivido appieno.
 

samsa

New member
ciao compagni, vorrei leggere per la prima volta shakespeare e ho scelto amleto per mille motivi.

vi chiedo qual è a vostro parere la miglior edizione da comprare in libro cartaceo (ce ne sono tantissime) per qualità della traduzione, ecc ?

Grazie
 

samsa

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qual è a vostro parere la miglior edizione da comprare in libro cartaceo (ce ne sono tantissime) per qualità della traduzione, ecc ?

Ho visto che nell'edizione Feltrinelli la famosa frase è tradotta così: "Essere o non essere, questa è la domanda"
Wtf? Ma non era il problema.

mentre nell'edizione Mondadori è tradotto come: "Essere o non essere. E' il problema"
Non ho parole...

Quindi a maggior ragione vi chiedo: qual è la miglior traduzione reperibile dell'amleto?
 
Ultima modifica:

Holly Golightly

New member
Ho visto che nell'edizione Feltrinelli sul retro è riportata a caratteri cubici la frase: "Essere o non essere, questa è la domanda"
Wtf? Ma non era il problema.

mentre nell'edizione Mondadori è tradotto come: "Essere o non essere. E' il problema"
Non ho parole...

Quindi a maggior ragione vi chiedo: qual è la miglior traduzione reperibile dell'amleto?

A dire il vero il testo inglese riporta "To be, or not to be, that is the question", quindi tradurre con "domanda" non è sbagliato :D

Detto questo, non saprei aiutarti purtroppo. Io lo lessi in un'edizione garzanti con testo a fronte e nonostante non capisca bene l'inglese del seicento, ho dato spesso un'occhiata al testo originale ^^
 

samsa

New member
A dire il vero il testo inglese riporta "To be, or not to be, that is the question", quindi tradurre con "domanda" non è sbagliato :D

Detto questo, non saprei aiutarti purtroppo. Io lo lessi in un'edizione garzanti con testo a fronte e nonostante non capisca bene l'inglese del seicento, ho dato spesso un'occhiata al testo originale ^^

ciao holly e grazie per il tuo contributo
potresti linkarmi la tua edizione ma più che altro mi diresti com'è riportata la famosa frase in quell'edizione?
 

samsa

New member
Se sul sito della Garzanti è riportata la frase come è nel libro, la traduzione Garzanti è questa:

Essere, o non essere, è questo che mi chiedo

Non so se ridere o piangere... probabilmente finirà peggio, cioè che non trovando una traduzione decente non lo leggerò :(
 

samsa

New member
Sicuramente la traduzione migliore è quella di Agostino Lombardo, casa editrice Feltrinelli (testo a fronte)

ciao sabry, grazie mille della risposta

posso chiederti percè dici sicuramente ?

In questa edizione Feltrinelli la famosa frase è tradotta come "Essere o non essere, questa è la domanda"... mi sembra bizzarro che non sia "..è il problema"
 

harry.haller

New member
opinioni su Amleto

personalmente io quando mi ritrovo a leggere Shakespeare trovo i suoi drammi o dei capolavori assoluti o delle mediocri operette.
Amleto è una delle più grandi opere teatrali di sempre che come avete già detto supera il tempo e lo spazio ed è descritto in maniera cosi accurata e realistica,soprattutto nella realizzazione dei personaggi e dei loro propri voleri e scopi,che non può che essere un capolavoro.
Forse ciò che distingue le opere di Shakespeare,almeno secondo me,è proprio l'attenzione e l'accuratezza per la realizzazione dei singoli personaggi;la sua abilità nel renderli umani,caratterizzandoli per le proprie passioni,gelosie ecc,e qui
questo concetto è reso in maniera veramente unica.
Se devo dare un esempio di opera che secondo me è riuscita meno all'autore direi Macbeth perchè nonostante sia comunque valida e bella come storia non è curata bene come le altre(comunque...)
Amleto(voto):9 1/2
grazie per l'attenzione
haller
 

Kasparlo

New member
Macbeth meno riuscita e poco curata Amleto voto 9 1/2...... chi è questo shakespeare? un brillante studente all'esame di maturità? :mrgreen:
 
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