I classici del 700, stranieri e non

Mi sono lasciata trasportare con la lettura de Le relazioni pericolose e vorrei continuare con la lettura di questo periodo... solo che sono un po' al corto dei nomi...
Vi chiedo, secondo voi, quali sono i romanzi (non solo epistorali) più belli di quest'epoca... mi interessano tutti, sia italiani, che i stranieri (francesi, inglesi, tedesci...).
Illuminatemi.... :)
 

zolla

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Il Settecento

Il romanzo moderno nasce in Inghilterra tra la fine del 1600 ed il 1700. Le ampie trasformazioni sociali ed economiche spingevano l'attenzione di scrittori e pubblico sulle questioni della società.
Arricchimento e povertà, spregiudicatezza e arrivismo sociale, successo economico, fortuna inaspettata, avventurosa scoperta di nuovi mondi.... ecco alcune delle nuove tematiche legate alla società mercantile e proto- industriale inglese. Nasce il ROMANZO REALISTA MODERNO.

FIELDING - TOM JONES
DEFOE - ROBINSON CRUSOE
DEFOE - MOLL FLANDERS

In Francia si impone invece nel '700 il ROMANZO FILOSOFICO di VOLTAIRE -"CANDIDE".
Si fa strada anche il ROMANZO EPISTOLARE
ROUSSEAU - LA NOUVELLE ELOISE
GOTHE - I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER
FOSCOLO - LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS
 

zolla

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Il romanzo moderno, come lunga narrazione in prosa dì molte vicende e con molti personaggi. con i suoi caratteri di realismo, verosimiglianza, concretezza che lo rendono specchio di una società, nasce nel Settecento.
Prima di questa epoca il termine «romanzo» era usato per indicare le narrazioni, in versi e in prosa, di materia cortese-cavalleresca, che, organizzate in cicli (come il ciclo carolingio e il ciclo bretone), avevano caratterizzato la letteratura medioevale ed erano state fonte di ispirazione dei grandi poemi rinascimentali. Destinatario del romanzo moderno è il ceto borghese, protagonista della storia del Settecento. L’inghilterra nei primi del secolo è il paese più progredito d’Europa sul piano economico e sociale, e quello dove il ceto borghese è il più solido e intraprendente. La mentalità e i valori borghesi si rispecchiano nel Robinson Crusoe di Daniel Defoe, pubblicato nel 1719, considerato il primo esempio di romanzo moderno e di romanzo d’avventura. Elementi avventurosi sono presenti in un altro famoso romanzo inglese, I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift: l’originalità di questa opera risiede nei fatto che la dimensione fantastica e avventurosa che la caratterizza, e per la quale è stata superficialmente considerata adatta a un pubblico infantile, è al servizio di un’aspra e sconsolata satira della società inglese del tempo e della natura umana.
Nasce ancora in Inghilterra il primo tipo di antiromanzo, un modo di fare romanzo che avrà larga fortuna nel Novecento: si tratta del Tristram Shandy (1760-1767) di Laurence Steme, un’opera spiritosa, satirica, fatta di continue digressioni dalla trama principale dove l’autore narra spontaneamente e per associazione di idee.
Alla fine del Settecento si diffonde in Inghilterra il gusto per il romanzo gotico o nero, testimonianza di una sorta di rivincita del bisogno di fantastico e soprannaturale sul razionalismo settecentesco.
 
Allora, dunque.... ho letto già Voltaire, Goethe, Defoe (solo Crusoe), de Laclos; Rousseau lascio un'attimo da parte perchè l'avevo preso subito dopo de Laclos, e in tutta la sincerità leggere due romanzi epistorali, in fila, è un po' stancante... ho preso in prestito Swift e ho ordinato Laurence Steme.

E poi...? E poi...?
Qualcuno ha qualche altro nome da sugerire... ?
Qualche altro consiglio...?
Quali sono altri grandi Lumi...? :YY
 

Vladimir

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Il 700 per certi versi è un'età piuttosto felice per la letteratura. Se vuoi guardare al patrio suolo ti consiglio di lasciar perdere Parini e Alfieri (al gusto moderno pressoché illeggibili), ma puoi concentrarti sull'Iliade riscritta in stile neoclassico da Monti. Sebbene la sua produzione residua sia di scarso valore (è quasi sempre poesia d'occasione e di ossequio al potente di turno), l'Iliade è il risultato più alto e bello della poesia in stile Impero. Anche Pindemonte tradusse l'Odissea, ma è più freddo e accademico di Monti.
 

Vladimir

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Scusami, non ho capito bene... si tratta di una traduzione, o di riscrizione...?

Tradizionalmente è considerata una traduzione, ma in realtà è una riscrittura. Monti, che non conosceva assolutamente il greco, basa il suo lavoro su una versione latina in prosa di Quintilliano se non sbaglio. Pertanto, la sua versione dell'Iliade, ha pochissimo dello stile dell'originale. Lui ha conservato integralmente la struttura del libro, i personaggi, la trama, cambiandone però il linguaggio, reinterpretandolo alla luce dei crismi della poetica neoclassica.
 
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