D'Annunzio, Gabriele - "L'Innocente"

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Gabriele D'Annunzio - è stato uno scrittore, militare e politico italiano, simbolo del Decadentismo ed eroe di guerra. Occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. Sia in letteratura che in politica lasciò il segno ed ebbe un influsso (più o meno diretto) sugli eventi che gli sarebbero succeduti.

Titolo Libro: L'Innocente

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(Ho postato la foto di questa versione perchè è quella che ho io, pubblicata nel 2009.)

Trama:
Consiglio: Se volete acquistarlo o leggerlo (se ne avete la possibilità), vi consiglio di non leggere interamente la trama, senò vi rovina l'entusiasmo di scoprire gli avvenimenti leggendo il libro.

Tullio è dunque un giovane esteta vittima di una sensualità disperata che lo porta a tradire ripetutamente la moglie Giuliana. Saranno questi tradimenti continui a spingere la stessa Giuliana tra le braccia di uno tra i più letti scrittori dell’epoca, Filippo Arborio, personaggio nel quale è sin troppo facile ritrovare altri tratti del futuro Vate. Una grave malattia di Giuliana spinge Tullio, disgustato della propria vita, a tentare un riavvicinamento con la moglie, nonostante abbia scoperto il tradimento. Due fatti, oltre alla perenne amarezza del protagonista, renderanno vano questo tentativo. Tullio, infatti, scoprirà che il suo onore non potrà essere riabilitato poiché una paralisi permanente impedisce all’Arborio di sostenere il duello riparatore.

Sarà però la scoperta che la moglie aspetta un bambino, frutto della relazione con l’Arborio, che getterà Tullio in una profonda crisi. Conscio che la propria totale mancanza d’attenzioni ha spinto Giovanna tra le braccia dell’amante deciderà di perdonare la moglie. Il suo odio si dirigerà però verso il bambino che la donna porta in grembo, accolto dalla famiglia di Tullio come il tanto sospirato primogenito ed erede. Mascherando questo tormento, nel protagonista matura, durante i mesi della gravidanza, l’intenzione, con il tacito assenso di Giovanna, di uccidere l’”intruso”. Senza difficoltà dunque Tullio potrà esporre per un’intera notte il neonato Raimondo ai rigori dell’inverno provocandone la morte.

Passerà un anno intero prima che Tullio si decida a confessare il delitto. Non lo farà però davanti ad un giudice ma riempiendo la pagina bianca con la confessione che diventerà "L’Innocente". Il secondo romanzo dannunziano esce nel 1892, a quattro anni di distanza dal fortunato esordio de Il Piacere.


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