Dayan'el
Σκιᾶς ὄνα
Mizar" ha scritto:Evviva anche il fatto che gli esseri umani non sono (in nessun dove o quando) uguali. Evviva la diversità e la differenza che sono misura dell'umano. Evviva il caleidoscopio di uomini diversi e multiformi. Evviva le differenze di ceto ed evviva ricchezza e povertà. Evviva i 'punti di partenza' diversi: essi ci esaltano e valorizzano. Abbasso la sterile, impossibile e per giunta dannosa uguaglianza di fatto: semplice petizione di principio buonista ceante tanta ipocrisia e spregio. Abbasso gli ipocriti, ignoranti, stolti o più semplicemente venduti o venditori che ce la propinano ancora. Evviva l'uomo che si costruisce partendo dal nulla: edificando.
Prendendo spunto da questo splendido commento della nostra star mrgreen,
apro questo topic, con la pretesa (blanda) di discutere della diversità.
Ritenete sia un valore da promuovere o un male da reprimere?
Nella prima ipotesi (l'unica formalmente corretta, pensandoci), è punto di partenza o d'arrivo?
Insomma, in qualunque forma si estrinsechi nella realtà, vi spaventa o vi incuriosisce?
Si dice sia di cattivo gusto aprire dei topic senza dare un punto di vista,
per cui mi associo al mio omonimo: è entrambe le cose.
Punto di partenza di un processo che sempre rinnova se stesso, si tramanda, conservandosi
nella sua vera essenza, pur nelle forme più moderne, va avanti e non muta.
E' chiaro che l'accezione di diversità è così vasta da non ridursi, come qualcuno vorrebbe,
alla triste apologia di categorie storicamente deboli: "bene" e "male"* non stanno tra loro
in rapporto di superiorità o inferiorità: sono semplicemente diversi.**
* scuseretei termini decisamente orribili, ma sono utili a capirsi.
**scuserete altresì la presentazione troppo sintetica, integrerò quando avrò più tempo.