Tornatore, Giuseppe - Baarìa

isola74

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Baarìa (nome dialettale di Bagheria) racconta la vita della provincia siciliana dagli anni venti ad oggi, rievocando le passioni, i sogni, le delusioni di un'intera comunità , il tutto visto attraverso la storia d'amore tra Peppino e Mannina .
Il film inizia con un bambino che corre velocissimo lungo una strada di terra tra vecchie case percorse da carretti tirati da muli; 150 minuti dopo si chiude con un bambino che corre velocissimo tra i fitti palazzi della speculazione, nella stessa strada, ormai trafficata da decine di automobili e moto.

E' questo secondo me il vero messaggio del film... tutto e niente è cambiato, il mondo intorno non è più quello di prima, ma le persone in fondo in fondo sono sempre le stesse.
A parte la difficoltà che ho avuto a seguire il film in "lingua originale", devo dire che mi è piaciuto. E' un film corale, con tanti "protagonisti minori", ma alla fine ti rendi conto che la vera protagionista è la storia, la nostra.
Forse non è proprio un capolavoro, ma è da vedere .
 
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zolla

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a me è piaciuto molto, il classico taglio epocale di Tornatore,con tutti i suoi pregi e difetti
 

isola74

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Sì, sicuramente la "mano" di Tornatore si vede eccome!
toglimi una curiosità: la distribuzione nel resto della penisola è con i sottotitoli o è doppiato in italiano??
 

elisa

Motherator
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Sì, sicuramente la "mano" di Tornatore si vede eccome!
toglimi una curiosità: la distribuzione nel resto della penisola è con i sottotitoli o è doppiato in italiano??

da noi è con i sottotitoli e questa è una cosa che un po' mi spaventa :boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Appena visto e a caldo posso dire che il film di Tornatore non mi ha convinto anche se si fa guardare abbastanza piacevolmente.
Troppo lungo, barocco, pieno di storie e personaggi, un po' schematica la storia, a tratti scontata e a differenza di Nuovo Cinema Paradiso, non mi sono emozionata mai.
A favore devo dire che c'è stato un grande sforzo produttivo e trovo che la versione in dialetto sia molto interessante rispetto a quella tradotta in italiana che immagino perda anche quel pathos della musicalità della lingua siciliana.
Tornatore racconta un po' sempre la stessa storia, cita sè stesso nei personaggi di Beppe Fiorello e dei fotogrammi cinematografici di Peppino bambino, il finale poi si collega con l'inizio in un surrealismo un po' imbarazzante quando tutto il film era girato su un altro registro.
Tornatore ama il cinema e fa un cinema sul cinema, non ha la poesia di Olmi o la lucidità di Giordana per cui i suoi cinquant'anni di storia siciliana rimangono un po' sulla superficie, non incidono, sono la sua storia con molte incongruenze, i figli che sembrano più vecchi dei genitori ad esempio anche se qualche bella zampata di cinema vero c'è.
 

isola74

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Sono abbastanza d'accordo con te Elisa, e sicuramente la versione italiana perderà un bel po' rispetto a quella in dialetto perchè sembra un film nato proprio in siciliano
 

twinmanu

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Film che mi ha lasciata un po' insoddisfatta e con un certo senso di incompiutezza. E' come se mancasse qualcosa. Mi rendo conto che la durata e il fatto che sia un film corale ha sacrificato degli aspetti che non sono stati approfonditi. Tanti temi e tanti argomenti in gioco ma poi rimasti un po' così!Comunque le ore di visione sono passate senza fatica e ho apprezzato la ricostruzione storica ed i sorrisi e la tenerezza di alcune scene.
 

Gian

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Fondamentalmente mi è piaciuto. Certo che se poi uno lo analizza si accorge che così bello non è...ora dico i pro e i contro, quelli che ricordo.

Pro: i movimenti di macchina, l'uso di gru o dolly, la scenografia, alcuni bravi attori. Ci sono alcune scene davvro molto belle, a volte è anche poetico. E sopattutto un finale che finalmente mi piace (Tornatore li rovina sempre) anche se non ha molto senso.

Contro: Il film nella traduzione italiana non perderebbe molto se non fosse per il pessimo doppiaggio spesso fuori sincrono, alcune scene senza senso, i dialoghi banali da 3° elementare.

Poi ci sono alcuni elementi che non sono ne pro ne contro che a volte ho gradito e a volte no. E' un film sul cinema, gli piace citare e "omaggiare" il grande cinema del passato, questa è una cosa che può anche andare bene, il problema è che già l'ha fatto in altri film e quindi non è nessuna novità. Cita Fellini attraverso i mostri di pietra e qualcosaltro, cita De Santis più di una volta (non so se si tatti di omaggio o abuso) nella scena della "fuitina" nella stalla con gli animali guardoni (Giorni d'amore), nella scena della raccolta delle olive (Non c'è pace tra gli ulivi), e poi quando il ragazzino protagonista riceve alcuni pezzi di pellicola, ed uno di questi è quello di Italiani brava gente se non ricordo male.

Fate voi un resoconto...Io se lo considero come forma di spettacolo lo apprezzo molto, se lo analizzo però mi scade un pò...:boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
In questo film il doppiaggio italiano secondo me rischia di far perdere gran parte del fascino, io l'ho visto sottotitolato e devo dire che la traduzione impoveriva miserabimente soprattutto dei modi di dire dialettali intraducibili. Poi se personaggi macchiettistici come Ficarra e Picone o Beppe Fiorello sono digeribili in dialetto, così ha voluto il regista, mi immagino quanto grotteschi possano diventare in italiano.
 

Gian

New member
in effetti il problema è che i personaggi sono troppo grotteschi. però ti dico che il problema del doppiaggio è il fatto che sia tecnicamente mediocre...:boh:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
ho trovato poi incongruenti certi rapporti di parentela, i figli che sembrano quasi coetanei dei genitori ad esempio o addirittura più vecchi. Ficarra ad esempio è un figlio troppo vecchio e Picone è un padre troppo giovane, poi la Molina sembra la sorella della Sastri non la figlia e non assomiglia molto alla Grimaudo che la interpreta da giovane. Insomma per esigenze di cast hanno fatto un guazzabuglio
 

MCF

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Tornatore, Giuseppe - Baaria.

:ad Ancora una volta, Tornatore dimostra la sua maturità di regista componendo una storia in cui mescola passato e presente in modo suggestivo e toccante. Il film è ambientato in Sicilia, la sua terra natia, e narra le vicende di una famiglia dall’epoca fascista ai giorni nostri.
Nella scena iniziale, Cicco, il padre del protagonista, gioca alle bocce con i suoi compagni e riceve il primo sopruso da parte degli adulti; ne fronteggia lo scherno con dignità senza lasciarsi intimidire. Così vivrà la sua vita fino alla fine. Suo figlio Peppino si conquisterà un ruolo politico nel partito comunista e sposerà Nannina contro il volere della famiglia di lei; qualcuno di lui dirà “Sa vestire.” Ovvero, l’abito fa il monaco … orgoglio e ambizione lo porteranno lontano dal primo lavoro di pastore iniziato da piccolo.
Sono da sottolineare alcune scene significative: quando Peppino invita a ballare Nannina ponendo fine a un’epoca in cui gli uomini e donne dovevano ballare solo tra loro. Mi ricorda il film “La ragazza con la pistola” con Monica Vitti, sempre ambientato in Sicilia, negli anni ‘60. Quando Nannina porta i figli in una chiesa dove un pittore aveva dipinto Peppino in una scena religiosa e trovano l’affresco copertola una mano di vernice. Quando la nonna racconta come suo padre era stato assassinato dai mafiosi. Quando Peppino,come rappresentante del partito, consiglia un compaesano di ricorrere all’Inps; ad a ogni rifiuto, questi si arrabbia con lui e, quando, all’ennesimo ricorso, avrà finalmente quanto gli è dovuto, non lo ringrazierà neppure. Poi c’è la scena della donna poverissima che chiede al macellaio gli avanzi per il gatto che sono in realtà per lei e la figlia; e rifiuta di chiedere aiuto ai vicini rischiando di morire di fame, perché dice: “Meglio morti che sparlati.” Infine Peppino accompagna il figlio alla stazione e lo saluta ostentando calma e distacco; poi si immagina mentre corre a perdifiato dietro al treno agitando le braccia e mostrando tutta la sua commozione. Si guarda intorno e vede una Baaria moderna, piena di macchine e moto, completamente diversa dal paese dove è cresciuto; le immagini scorrono fino alla scena finale che esprime un messaggio di speranza e umanità. Da vedere.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia di Bagheria, il film racconta un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
La storia di una famiglia siciliana che prende le mosse dal ventennio fascista in cui Cicco, sin da bambino apertamente contestatore, è un pastore che ha la passione per la letteratura epica. Suo figlio Peppino, cresciuto durante la guerra, entrerà nelle file del Partito Comunista divenendone un esponente di spicco sul piano locale e riuscendo a sposare, nonostante la più assoluta opposizione della famiglia di lei, Mannina che diventerà madre dei loro numerosi figli che saranno comunque considerati da alcuni sempre e comunque ‘figli del comunista'.
Tornatore riprende a narrare della terra che ama, la Sicilia, e lo fa con un affresco collettivo che abbraccia numerosi decenni della storia del secolo scorso. Lo fa con quel piglio che a tratti travalica nell'enfasi che ormai gli è proprio quando torna cinematograficamente a varcare lo Stretto di Messina (e che gli procura tante critiche) ma anche con la sincera voglia di fare cinema a tutto campo. Fare cinema si traduce per lui in un omaggio consapevole e dichiarato a quanti lo hanno preceduto (qui in modo particolare a Sergio Leone ma non solo) senza però rinunciare a un proprio stile narrativo che procede per accumulo di immagini e di situazioni. È una corsa contro il tempo quella che ci viene proposta sin dall'inizio con la figura del bambino che apre il film. Corsa contro il tempo che cancella una memoria collettiva che sembra progressivamente non esistere più e che Tornatore vuole restituirci scegliendo la via della spettacolarità rivolta al pubblico più vasto possibile. C'è una scena in cui Peppino torna a Bagheria dopo essere emigrato per lavoro a Parigi. Ha ancora in mano la valigia e un gruppo di suoi conoscenti, incontrandolo, gli chiede per dove stia partendo. Nessuno di loro si è accorto della sua assenza.
Oggi ben pochi sembrano accorgersi della perdita della conoscenza di un passato recente in cui umiliazioni, lotte e parziali vittorie lasciavano segni profondi nella collettività. Segni che, come l'affresco sulla volta della chiesa, 'dovevano' essere cancellati. Ma ciò che al regista sembra premere ancor di più è il mostrare come il retaggio di un passato di tradizioni ormai incancrenite nella società non sia stato ancora superato nella realtà sociale siciliana e non solo. La sequenza dell'assessore all'urbanistica non vedente che si fa portare i piani regolatori in plastico e li apprezza solo dopo aver intascato l'ineludibile mazzetta è di quelle che si ricordano. Così come (pur nel caleidoscopio a tratti pensoso e a tratti decisamente macchiettistico della miriade di personaggi che attraversano la scena) resta presente, nello scorrere degli anni e delle vicende, la pessimistica sensazione di una sorta di atavica maledizione a causa della quale le uova rotte e i serpenti neri finiscono col far parte del passato, del presente e del futuro di una terra che ha bisogno di una frattura traumatica per poter liberare una volta per tutte una vitalità creativa che certo non le manca.

(da Mymovies.it)

E' un film che propone vicende politiche e sociali realmente accadute,unite all'aspetto magico e superstizioso,tipico di molti paesi meridionali,che accompagna le vite dei protagonisti.Pur non essendo siciliana,sono riuscita a capire quasi tutte le parole in dialetto e ho apprezzato la presenza di attori per la maggior parte siciliani,anche per ruoli minori.All'inizio si ha un po' di difficoltà a seguire il corso dei mutamenti del protagonista e di chi gli gira intorno,ma si riesce lo stesso a seguire con piacere e nostalgia le vicende narrate.
Film consigliato a chi è interessato a rivivere gli anni successivi alla seconda guerra mondiale,attraverso i sogni e gli ideali (purtroppo realizzati solo in parte) di chi voleva creare un mondo migliore per sè e per i propri figli.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Strano,prima di inserirlo l'ho cercato,ma non me l'ha visualizzato :?.

La versione che ho visto io,trasmessa su Sky,non era sottotitolata e alternava parole in dialetto alla maggioranza in italiano.Non ho capito se ne esiste una totalmente in dialetto siciliano :boh:.
 

isola74

Lonely member
Strano,prima di inserirlo l'ho cercato,ma non me l'ha visualizzato :?.

La versione che ho visto io,trasmessa su Sky,non era sottotitolata e alternava parole in dialetto alla maggioranza in italiano.Non ho capito se ne esiste una totalmente in dialetto siciliano :boh:.
forse sì: la versione diffusa qua in Sicilia era parlata quasi tutta in dialetto, con un po' di italiano in mezzo...diciamo che nonostante abiti qui da 3 anni , allora non capii esattamente circa 1 dialogo su 5 (ovviamente il senso lo capivo, ma non il significato letterale)
 

El_tipo

Surrealistic member
Grandissimo film, sicuramente il migliore di tornatore.
Sono state già dette molte cose rigurado la trama, le impressioni personali, le curiosità, i significati nascosti.
Io volevo soffermarmi un attimino sui costumi, che ho trovato perfetti, evocativi, appropriati e ricercati, come tutto del resto.
Un film perfetto

5/5
 
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