Donne e filosofia

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Di uomini filosofi tanti sono quelli conosciuti ma le donne filosofe lo sono poco, per cui apro questo thread se non altro per ricordare che dai tempi dei tempi anche la filosofia è donna :D

Cito quelle che conosco meglio e che ho avuto modo di leggere: Simone De Beauvoir, Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil, Luce Irigaray.
 

SALLY

New member
Jeanne Hersch,altra filosofa contemporanea,di lei ho letto:"La nascita di Eva",una raccolta di racconti,andando indietro nel tempo,forse la prima,abbiamo Diotima,maestra di Socrate.
Ma,come in altri campi,come le arti,la scienza e le scoperte,le donne sono molto meno conosciute,o dimenticate,vuoi perchè per secoli la filosofia era un'arte prettamente maschile,vuoi perchè,la cultura di una società patriarcale o meglio,maschilista non dava spazio alle donne di affermarsi.Per fortuna,nel novecento,le cose sono cambiate.
 

Mizar

Alfaheimr
Fino ad oggi si è trattato di apparizioni epigonali.
A parte quelle già ricordate - di cui apprezzo la Arendt (anche se non direi che il suo pensiero abbia portata e visione o costruzione 'd'insieme') - ricordo la Cavendish, quella inutile di Emma Goldman, Martha Klein, la grande S. Haack, quella robetta di Simone Weil, la Ruth Millikan, la bravissima Nussbaum, Heller la sbandierarice a vento, quella montatura della Luxemburg, la bella, mitica, raffaellesca Ipazia, la Korsgaard ed altre...

Ma ancora non ci siamo. Non ci siamo proprio...
Ci 'saremo' mai ? :??

ipazia.jpg

vox clamantis in deserto
 

bonaparten

New member
Beh contemporanee ce ne sono quante ne vuoi. Il problema riguarda quelle del passato. Sarebbe interessante chiedersi perchè in passato ci sono state poche donne filosofe.
 

Dory

Reef Member
Beh contemporanee ce ne sono quante ne vuoi. Il problema riguarda quelle del passato. Sarebbe interessante chiedersi perchè in passato ci sono state poche donne filosofe.

Perché non gliene importava niente a nessuno di quello che pensavano le donne, forse non sapevano nemmeno che fossero capaci di pensare... :mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
Beh contemporanee ce ne sono quante ne vuoi. Il problema riguarda quelle del passato. Sarebbe interessante chiedersi perchè in passato ci sono state poche donne filosofe.
E' chiaro che in passato è...carestia.
La sua è una buona domanda. Qualcuno vuol provare a rispondere ?

Perché non gliene importava niente a nessuno di quello che pensavano le donne, forse non sapevano nemmeno che fossero capaci di pensare... :mrgreen:
Forse non importava prima di tutto alle donne.
 

Nikki

New member
Poche donne filosofe in passato perché le altre erano troppo impegnate ad ispirare, quali divine Muse, letterati e filosofi, che senza di esse sarebbero stati tutti con quattro fogli bianchi in mano e due/tre parole confuse in testa. :W
 

Dory

Reef Member
Forse non importava prima di tutto alle donne.

Cosa non gli importava? Pensare? E tu che ne sai?
In realtà nessuno lo può sapere, però è certo che era molto difficile per una donna già solo studiare, figuriamoci se avesse manifestato delle idee sue chi l'avrebbe presa sul serio!! Anche in campo letterario, le poche scrittrici che ci sono state, non denotano una minore capacità intellettuale, chiamiamola così, delle donne, ma semplicemente il fatto che poche potessero studiare o fossero messe in condizioni di manifestare una volontà anche solo di leggere e istruirsi.
 

Nikki

New member
credo, ma mi si corregga se sbaglio, che si intendesse che alla donne non interessava fare filosofia.

credo anche che le difficoltà di accesso agli studi fossero diverse in considerazione di molti fattori, fra cui periodo storico, regione geografica, ceto sociale. di cosa stiamo parlando?
 

Dory

Reef Member
credo, ma mi si corregga se sbaglio, che si intendesse che alla donne non interessava fare filosofia.

credo anche che le difficoltà di accesso agli studi fossero diverse in considerazione di molti fattori, fra cui periodo storico, regione geografica, ceto sociale. di cosa stiamo parlando?

Stiamo parlando del fatto che ci sono poche donne filosofe nella storia e che quelle poche che ci sono non hanno apportato chissà quali rivoluzioni del pensiero. Almeno credo.
La mia spiegazione è proprio questa difficoltà di accesso agli studi. Non è che uno si mette a pensare al perché del mondo se non ha un input da qualche parte. Se sei proprio una ragazzina sveglia magari ci pensi pure, ma se non puoi studiare, leggere, e devi solo fare i lavori di casa, come fai a sviluppare un senso critico e a scrivere un trattato filosofico? Su che? Dell'arte di lavare le lenzuola quando non esisteva la lavatrice? :mrgreen:
 

Nikki

New member
Stiamo parlando del fatto che ci sono poche donne filosofe nella storia e che quelle poche che ci sono non hanno apportato chissà quali rivoluzioni del pensiero. Almeno credo.
La mia spiegazione è proprio questa difficoltà di accesso agli studi. Non è che uno si mette a pensare al perché del mondo se non ha un input da qualche parte. Se sei proprio una ragazzina sveglia magari ci pensi pure, ma se non puoi studiare, leggere, e devi solo fare i lavori di casa, come fai a sviluppare un senso critico e a scrivere un trattato filosofico? Su che? Dell'arte di lavare le lenzuola quando non esisteva la lavatrice? :mrgreen:
non credo che una dama del '700 o una nobildonna dell'800 dovessero preoccuparsi del bucato o di altre simili noie.:wink:
 

Dory

Reef Member
non credo che una dama del '700 o una nobildonna dell'800 dovessero preoccuparsi del bucato o di altre simili noie.:wink:

Sì, ma quante erano rispetto alle serve e a tutte le altre donne non ricche?

Ad ogni modo farò un'accurata ricerca per avvalorare la mia tesi... :mrgreen:
così vi saprò spiegare meglio ciò che intendo con tanto di prove alla mano... si prepari avvocato...:mrgreen:
 

Dory

Reef Member
Ed ecco a voi un'eccezione... che conferma la regola!! :mrgreen:

"Mary Wollstonecraft (Londra, 27 aprile 1759 – Londra, 10 settembre 1797) è stata una filosofa e scrittrice britannica.

Ebbe una vita relativamente breve e avventurosa: dopo un'adolescenza passata in una famiglia condizionata dalla povertà e dall'alcolismo del padre, si rese indipendente con il proprio lavoro e un'istruzione formata attraverso i suoi studi personali. Visse amicizie di grandi dedizioni ed ebbe relazioni tempestose fino al matrimonio con il filosofo William Godwin, precursore dell'anarchismo, dal quale ebbe la figlia Mary, nota scrittrice e moglie del poeta Percy Bysshe Shelley.

Antesignana del femminismo, Mary Wollstonecraft è nota soprattutto per il suo libro A Vindication of the Rights of Woman, nel quale sostenne, contro la prevalente opinione del tempo, che le donne non sono inferiori per natura agli uomini, anche se la diversa educazione a loro riservata nella società le pone in una condizione di inferiorità e di subordinazione."


Volevo aggiungere che io non sono assolutamente femminista, io seguo il motto "Date a Cesare quel che è di Cesare... sia esso uomo o donna o gay, bianco, giallo, basso o grasso, giovane o vecchio... etc.." :mrgreen:
Bisogna sempre contestualizzare!! Tutto è relativo!! :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
filosofe dei tempi antichi, che anche io ho scoperto viaggiando in rete


"Secondo quanto ci viene tramandato, è nell’ambito della scuola pitagorica (VI sec. A.C.) che le donne fecero la loro prima apparizione come seguaci e praticanti di filosofia. Giamblico(251-325 d.C.), nella sua Vita pitagorica, parla di ben 17 discepole di Pitagora! Intorno al 440 a.C., si distinse Aspasia di Mileto, che fu l’amante di Pericle e la sua casa fu il centro della vita letteraria e filosofica dell’Atene del V secolo.Tra le donne che fecero professione di filosofia incontriamo Diotima,sacerdotessa di Mantinea. E’ famosa perché viene soprattutto ricordata in un dialogo platonico, il Simposio (201 d – 212 c), in cui Socrate dice di aver appreso da lei la teoria dell’amore.
Diogene Laerzio ci parla di Ipparchia, che aderì alle teorie dei Cinici. Di lei viene esaltata la grande cultura filosofica e l’eleganza del ragionamento, paragonandola addirittura a Platone. Piuttosto discussa è la figura di Leonzia (Leonzio o Leontina) ,forse cortegiana di Epicuro, si dice abbia scritto una invettiva contro un altro celebre filosofo, Teofrasto.
Comunque, la più rilevante figura di filosofa che viene tramandata dall’antichità greca è quella di Ipazia, di tendenze neoplatoniche, morta verso il 415 d.C. Fu figlia del matematico e astronomo Teone di Alessandria e si interessò lei stessa di scienze. Si recò ad Atene ed ebbe una notevole influenza negli ambienti filosofici unificando il pensiero matematico col neoplatonismo. Di religione pagana, ma fautrice della distinzione e autonomia fra filosofia e religione, acquistò prestigio anche negli ambienti politici, frequentando il prefetto romano Oreste. Ciò le attirò il rancore degli ambienti cristiani e un giorno Ipazia fu aggredita per strada e uccisa da un gruppo di fanatici. L’episodio della drammatica morte della donna ha colpito scrittori di diverse epoche: il più recente è stato Charles Péguy(1873-1814),che l’ha immortalata come l’ultima e pura erede del pensiero greco."

(io sono femminista perchè ritengo che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini)

 

Dory

Reef Member
Anch'io penso che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini, però penso in modo più esteso che tutti gli esseri umani abbiano gli stessi diritti.

Essere femministe vuol dire anche qualcos'altro oltre alla questione diritti, o no? :?

E' un po' come avere un senso morale senza essere cristiani. Non so se mi sono spiegata. :?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Anch'io penso che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini, però penso in modo più esteso che tutti gli esseri umani abbiano gli stessi diritti.

Essere femministe vuol dire anche qualcos'altro oltre alla questione diritti, o no? :?

E' un po' come avere un senso morale senza essere cristiani. Non so se mi sono spiegata. :?

credo che parlare di femminismo sia una questione filosofica di non poco conto e mi sembra molto interessante cercare di affrontare l'argomento, soprattutto tra donne, tieni conto che Kant diceva "Tutto ciò che è stato scritto dagli uomini sulle donne deve essere ritenuto sospetto dal momento che essi sono ad un tempo giudici e parti in causa." e secondo me non ha tutti i torti.

Il femminismo raccoglie visioni e pensieri diversi ma credo che sostanzialmente possa essere sintetizzato dalla definizione che ne dà wikipedia, con la quale personalmente concordo quando parlo di femminismo e che riporto:

  • la posizione di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, ritenendo che le donne siano state e siano tuttora, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate;
  • la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore pre-determinante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona;
  • il movimento politico che ha rivendicato e rivendica pari diritti e dignità tra donne e uomini e che - in vari modi - si interessa alla comprensione delle dinamiche di oppressione di genere.
 
Io ho una mia teoria, oltre quella di Dory, ma è molto personale, e può darsi sto risciando adesso una schierata dell'altre donne... ma, comunque...:??
Allora, secondo la mia opinione, direi che ci sono due diversi modi di pensare: quello astratto (dove entra anche la filosofia), e quello realistico, cioè pragmatico (per es. psicologia, sociologia....). La mente di una donna non è portata (salvo i rari casi) di pensare in astratto... La sua logica è troppo condizionata dai problemi quotidiani di una vita reale, che non riesce a neggare le contradizioni e le negazioni di varie teorie filosofiche che si sono svilupate nel corso dei secoli passati, nelle menti maschili... Questo è valido per periodo fino al '900, quando ancora la filosofia cercava di trovare la soluzione unica per tutte le domande... Invece oggi, quando la filosofia si è frazionata in vari sottogeneri, riesce anche la donna ad entrare in questo campo, e lasciare la sua impronta...:?
Ne ho sparata grossa...???? :boh:
 

Mizar

Alfaheimr
Cosa non gli importava? Pensare? E tu che ne sai?
Perché non gliene importava niente a nessuno di quello che pensavano le donne
E lei che ne sa ? :mrgreen:

Io non credo che il genio o l'estro siano genetici, almeno in linea di massima. Quindi, benché non sia mai stato donna e benché la sola prospettiva mi disgusti, suppongo che il genere in questione non sia potenzialmente meno dotato dell'altro.
Ma v'è dell'altro da dire. Femmina è colei che accoglie il seme e, quale terra, genera. Generare uomini. L'uomo non genera affatto; dunque, storicamente, usciva fuor di caverna a cacciare e procacciar cibo - sfruttando la sua maggiore forza fisica. Così l'uomo osservò il ramo, l'acqua, le pietre e ne trasse armi, utensili, strumenti. La donna, meno 'forte' fisicamente, stava in caverna e si occupava della prole e di faccende che non è improprio definire domestiche.
L'uomo non può generare ma -proprio per questo motivo- crea. Sente il bisogno di creare.
Detto questo (non mi spingo oltre) scrivo che, come elisa ha sottolineato implicitamente, di donne filosofo ce ne son state pur nell'antichità: il fatto è che non son mai state grandi.
I casi di divieto assoluto e 'diretto' di filosofare per le donne sono pochissimi - credo quasi nulli. Credo piuttosto che la maggior parte delle donne non ne abbia mai sentito necessità. Non so se sia questione 'ontologica'...ma ne dubito. Penso piuttosto che quì in Occidente abbiamo costruito un gioco di ruoli per cui il tempo di donne ed uomini è stato per millenni occupato diversamente. V'è da aggiungere che situazioni molto simili si son verificate in seno a 'culture' lontanissime da noi. Allora quid ?
Costuzioni sociali; simili costruzioni sociali. Ma perché? Che ci sia qualcosa - di afferente - 'connaturato' all'essere femminile?
Secondo voi ?
 
I casi di divieto assoluto e 'diretto' di filosofare per le donne sono pochissimi - credo quasi nulli.

Questo è vero... ma..!!!! ....altretanto è vero che nella Antica Grecia, e nemeno Roma, non esistevano le scuole per le donne... e quando nei testi si parla dello sistema 'scolare' di quel periodo, si nominani solo i maschi... o sbaglio...?:?
Ed è altretanto vero che non si può pensare a certe questioni, senza la necesità preparazione precendente...
 

Mizar

Alfaheimr
Questo è vero... ma..!!!! ....altretanto è vero che nella Antica Grecia, e nemeno Roma, non esistevano le scuole per le donne... e quando nei testi si parla dello sistema 'scolare' di quel periodo, si nominani solo i maschi... o sbaglio...?:?
Ed è altretanto vero che non si può pensare a certe questioni, senza la necesità preparazione precendente...
Ma la filosofia in Grecia si faceva più che altro parlando. Tant'è vero che di donne folosofo nell'antichità ve ne son state (vedi anche il post di elisa).
Comunque il fatto che, ad esempio, le donne non fossero ammesse ai Ginnasi è un dato ma non una giustificazione :wink: Soprattutto, secondo me, non è una spiegazione.
Perché? Perché era così e non altrimenti ?
Pensiamo anche ai lirici di quel mondo.
Avevamo Simposi da una parte; Ginecei per l'altra. Abbiamo Archiloco, Mimnermo, Tirteo e così viada una parte; dall'altra praticamente la sola Saffo.
 
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