Ivanov, Georgij - La disintegrazione dell'atomo

shvets olga

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Scritto in Francia nel 1937, e pubblicato l’anno seguente(erano soltanto 200 copie).Il libro ha provocato opinioni antitetiche della critica dell’ emigrazione.
"...Oltre a elogiare il libro,la Gippius ne profetizzava il difficile destino, anticipando le future accuse di ateismo,indecenza,pornografia,tutte cose che secondo lei rappresentavano si degli eccessi, ma che costituivano soltanto l’aspetto piu’ superficial dell’opera." ( Simone Guagnelli)
Nel articolo "Georgij Ivanov" Roman Gul' scriveva:
"Nel 1938 a Parigi Georgij Ivanov usci allo scoperto con un rischioso manifesto sul tema della morte dell’arte contemporanea. Pubblico la Disintegrazione dell’atomo. Un libro notevole. Ma fu fatto passare sotto silenzio. All’epoca a Parigi circolava questa storia a meta strada tra l’aneddoto e il fatto letterario. Qualcuno, un avversario di Ivanov in letteratura, si rivolse con una lettera a Pavel Miljukov, redattore di Poslednie novosti [Ultime notizie], il piu diffuso quotidiano di allora,con la supplica in nome della conservazione della famiglia russa nell’emigrazione, in nome di tutte le migliori tradizioni dell’opinione
pubblica russa, di far passare sotto silenzio la Disintegrazione dell’atomo. Ilmittente era anonimo.La firma: “Una madre russa”. La supplica dello sconosciuto firmatosi “una madre russa”ebbe i suoi effetti su Pavel Miljukov. Sul giornale non ci furono recensioni. Non e dato sapere se questa “madre russa” abbia spedito la sua lettera anche ad altre redazioni. Ma si creo una congiura del silenzio. E piu di tutti ne e colpevole, naturalmente, lo stesso Georgij Ivanov.La sua colpa e consistita nell’eccesso del suo schiaffo al gusto comune. Puntando sulla provocazione, Georgij Ivanov ha riempito il proprio libro di pornografia studiata e rozza, rivaleggiando in questo con il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno di Henry Miller. Ma la provocazione non e riuscita. La pornografia forzata e inutile, come un boomerang, ha colpito l’autore, uccidendo cio che di interessante c’e nel libro.Mentre nella Disintegrazione dell’atomo ci sono delle pagine bellissime, scritte con quella sincerita di cuore che sempre si accompagna a un grande talento poetico."

Quasi venti anni dopo l’uscita di questo libretto, Ivanov scriveva in una lettera privata:"In effetti l’Atomo mi sta molto a cuore. Non avevo il sentore di nessun Miller mentre lo scrivevo. Miller da noi e comparso nel 1939,mentre l’Atomo (e indicato nell’ultima pagina) e stato scritto nel 1937. Lo considero un poema e ilsuo contenuto e religioso."

Il testo con introduzione "Il cattivo maestro e la congiura del silenzio: appunti e testimonianze su Raspad atoma di Georgij Ivanov" di Simone Guagnelli:

http://www.esamizdat.it/guagnelli_trad_eS_2004_(II)_2.pdf

"E’ un racconto che affascina e disorienta allo stesso tempo..."- sono d'accordo.
 
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