Muse - The Resistance

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I Muse, secondo il sottoscritto, sono la band più interessante appartenente al filone “Rock” odierno. Oltre ad essere una band che riesce a far piacere la propria musica a persone che magari prediligono generi musicali rispetto all’Alternative Rock, sono anche una delle poche band che continuano ad innovare un genere musicale nato diversi decenni fa, snobbando le mode e seguendo una strada ben definita.

I Muse, tralasciando il nuovo The Resistance, avevano all’attivo quattro album: il primo album che la band pubblicò fu Showbiz; un ottimo disco ma, secondo me, gli mancava qualcosa per diventare un vero e proprio capolavoro. Nessun problema, la band pubblicò dopo un paio d’anni Origin Of Simmetry, vero e proprio capolavoro dell’Alternative Rock, nonché miglior album che finora i Muse hanno dato alle stampe. Seguirono due album piacevoli come Absolution e Black Holes And Revelations. Proprio con quest’ultimo lavoro, il sound dei Muse subì una virata verso sonorità elettroniche, proponendo Rock saturo di effetti synth decisamente piacevoli.

E fino a qui i Muse non hanno mai sbagliato niente. Personalmente mi chiedevo se finora fosse stata solamente fortuna ma, The Resistance conferma una volta per tutte le capacità di questo gruppo che, fortunatamente, non ha ceduto alla tentazione di “banalizzarsi” (alias commercializzarsi), cosa comune a molti gruppi della “MTV generation”. Ed il nome dell’album (The Resistance) lo vedo quasi come un messaggio che spiega brevemente il concetto che ho esposto poche righe fa. Lo interpreto come una cosa tipo: “non cediamo a ciò che il mercato vuole, noi continuiamo per la nostra strada”. Sicuramente il titolo significherà qualcosa di meno banale ma a me piace pensare che abbia questo significato.

Dopo il titolo c’è la copertina che, appena la vidi per la prima volta, esclamai “orrenda”. Ora però, vedendola davanti ai miei occhi (e non su uno schermo formato da freddissimi pixel) devo dire che è adatta alle sonorità proposte dall’album. E poi ha quasi un effetto psichedelico. Quindi ottimo artwork, diversamente dalla bizzarra copertina del precedente album.

Ma torniamo a parlare della band. Come dicevo in apertura, i Muse sono uno di quei pochi gruppi che riescono a farsi apprezzare da una grande schiera di fan. I Muse, spesso e volentieri, riescono a mettere d’accordo Metallari, Rapper e chiunque altro prediliga un genere diverso dall’alternative rock. E riescono ad ottenere consensi anche da persone abituate a generi musicali più “easy listening” come il Pop, nonostante i brani dei Muse non siano di facile ascolto. Tutto questo per dire che i Muse sono un gruppo unico e che ha in serbo grandi sorprese per il presente ed, ovviamente, anche per il futuro. E così, nel 2009, con The Resistance, la band celebra i dieci anni di attività discografica (il primo album, Showbiz, vide la luce nel 1999), nonostante il gruppo sia attivo da ben 17 anni!

Passiamo ora al lato musicale dei Muse cercando di valutare ciò che è contenuto in questo nuovo album. C’è da dire che al primo ascolto sono rimasto un attimino spiazzato dal loro sound “rivisitato”. Eravamo rimasti con la mente a canzoni super-effettate appartenenti al precedente album ed ora ci ritroviamo davanti a qualcosa di completamente diverso. Questa cosa a primo impatto mi ha dato un po’ fastidio visto che avevo apprezzato moltissimo il precedente lavoro, però nei successivi ascolti ho notato tante cose che, pensandoci, rendono semplicemente unico questo album. Ed alla fine è giusto così, un gruppo deve innovare di album in album, non proporre sempre la stessa minestra riscaldata. Se poi si parla di un gruppo sperimentale come i Muse, questo discorso si amplifica.

Quindi dimenticate l’abbondanza elettronica di Black Holes And Revelations e preparatevi a qualcosa di nuovo perché The Resistance suona attuale e “fresco” come non mai (anche se con evidenti richiami al passato). Incredibile come i Muse riescano a rimanere al passo con i tempi mantenendo sempre una formula vincente. Questa volta però, al posto di influenze provenienti dal mondo dell’elettronica (comunque presenti, anche se in minime quantità rispetto al recente passato), troviamo venature R&B e sonorità che provengono direttamente dalla musica Classica. Ed è forse questa la particolarità di un album come The Resistance: si inizia con una Uprising che propone una specie di mix tra il sound del precedente album e quello del nuovo lavoro, si procede con altre 7 canzoni di puro stampo “Muse” e ci si ritrova davanti ad un colpo di genio nel finale, dove troviamo la suite “Exogenesis” (composta da 3 canzoni, per un totale di 12 minuti), che pesca tutto ciò che c’è di buono nella musica classica deliziando l'ascoltatore con sinfonie molto piacevoli. Inizialmente questa specie di “sperimentazione” lascia un po’ perplessi ma, ascolto dopo ascolto, si comprende che solo i Muse potevano comporre un album del genere dove influenze provenienti da generi musicali così distanti dal loro, riescono ad amalgamarsi perfettamente.

Tra le 11 canzoni che compongono l’album, non sono riuscito a trovarne nemmeno una che non mi piaccia. Ogni traccia ha qualcosa di nuovo da dire. Se devo proprio scegliere i brani che preferisco non potrei non citare la fantastica titletrack (non vi sembra che l’introduzione di questa canzone assomigli lontanamente alla sigla di Mr.Bean?), la successiva Undiscolsed Desires e la mitica MK Ultra. Tre brani che valgono il prezzo del disco. Anche Uprising non è male, sebbene all’inizio non mi convincesse tanto.

Un ultimo appunto lo merita la sezione strumentale. Probabilmente è una mia impressione ma, da quanto ho sentito, mi sembra che le chitarre siano state messe molto in disparte rispetto ai vecchi album, dando ancora più spazio al basso, strumento da sempre utilizzato molto bene nella musica dei Muse. Inoltre, a discapito delle tastiere “synth”, questa volta troviamo molti più inserti di pianoforte “pulito” che vanno a braccetto con il genere proposto da questa band. Un’altra cosa che ho notato è che, la voce di Mattew Bellamy, in questo album, è un po’ meno acuta rispetto ai vecchi lavori, però ciò non è un difetto, ma non aspettatevi acuti alla “Micro Cuts” altrimenti rimarrete delusi.

Inoltre, se ancora non ne siete al corrente, mi pare giusto dire che questo album è stato completamente registrato in Italia, precisamente allo Studio Bellini, che si trova vicino al Lago di Como. E pensate inoltre che, The Resistance, è uscito prima in Italia (11 Settembre) rispetto al resto del mondo; infatti i fan degli altri stati dovranno aspettare ancora uno o due giorni per poterselo gustare.

Insomma, direi che quello che ho scritto finora può bastare, il resto lo scoprirete da soli ascoltando The Resistance, e penso proprio che non ne rimarrete delusi. Per me questo album è un altro passo importante compiuto dai Muse che, davanti a loro, hanno un futuro più che roseo. In questo disco c'è di tutto e di più, non c'è proprio limite alla creatività di Bellamy e soci. Le canzoni sono curate fin nei minimi dettagli e sono molto più ragionate rispetto a ciò che trovavamo nel precedente lavoro ed ovviamente vantano una produzione cristallina. Definirei quindi The Resistance come un disco meno d'impatto rispetto a Black Holes And Revelations, però, dal canto suo, la nuova fatica dei Muse, dimostra una grande maturità artistica ed un lavoro di composizione e di rifinitura di gran classe; qualità che, soprattutto negli ultimi tempi, non è da tutti.

In definitiva, dire che questo album è spettacolare, è riduttivo, per cui mettete in disparte quei 15-20€, correte nel più vicino negozio di musica e comprate The Resistance senza pensarci due volte e preparatevi ad affrontare un viaggio accompagnati dalle atmosfere ricreate dall'Alternative "Symphonic" Rock. Avanti così Muse!:ad:

Genere: Alternative Rock
Durata: 54 minuti

Tracklist:

01) Uprising
02) Resistance
03) Undisclosed Desires
04) United States Of Eurasia (+ Collateral Damage)
05) Guiding Light
06) Unnatural Selection
07) MK Ultra
08) I Belong To You (+ Mon Coeur S’Ouvre A Ta Voix)
09) Exogenesis: Symphony Part I - Overture
10) Exogenesis: Symphony Part II - Cross Pollination
11) Exogenesis: Symphony Part III - Redemption
 

Evy

Member SuperNova
Uno dei miei prossimi acquisti...anche perchè dopo la dipartita degli Oasis sto cercando dei sostituti TUNZZZ
 

Lauretta

Moderator
Questi Muse iniziano ad interessarmi non poco....
anche grazie ai pezzi della colonna sonora dei vari film di Twilight.
vediamo se riescono ad appassionarmi
 

danilo87

New member
Ho amato Origin of Simmetry e anche Absolution non mi è dispiaciuto,soprattutto per la capacità di saper mischiare la rabbia rock alle atmosfere più sognanti create dal loro uso dell'elettronica,ma da Black Holes in avanti,la virata verso stili sempre più lontani dal rock mi ha fatto perdere quasi totalmente interesse verso il gruppo,;mi è sembrato che il loro lato più rock sia andato via via scemando,lasciando tanto (per i miei gusti decisamente troppo) spazio all'elettronica,ormai predominante nel loro sound giù da anni.
Detto questo,dal vivo sono veramente FORTI e non si può non notare quanto siano ottimi come musicisti e compositori...
 

skitty

Cat Member
Grandiosi!!!!

... scoperti TUTTI gli album durante il viaggio di ritorno dalle vacanze estive! prima erano solo il nome di una band...
Ora penso davvero siano tra i compositori più geniali del momento... e alcuni amici mi riferiscono che anche Live sono pazzeschi!
Ciao!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Quanto mi piacciono i Muse!
Adoro "Starlight", di questo album ho avuto modo di sentire solo le prime tre tracce e mi piacciono molto, cercherò le altre perché credo meritino.
 
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