Allergie letterarie

Dory

Reef Member
Apro questo simpatico, spero :mrgreen:, thread sulle allergie letterarie, ovvero aspetti contenutistici e/o strutturali che proprio ci rendono insopportabile la lettura di un libro.
Comincio io:

- la mancanza di capitoli: mi provoca asfissia
- flashback all'inizio del libro: mi fa venire l'orticaria
- mancanza di punteggiatura nei dialoghi: vertigini e giramento di testa
- protagonista molto basso e con pochi capelli: crisi epilettica (scherzo :mrgreen:)

Per fortuna ci sono alcuni vaccini che funzionano!!
Ad esempio Cecità di Saramago conteneva un vaccino che mi ha fatto temporaneamente passare le vertigini!! :mrgreen:
 

Minerva

New member
Anche a me infastidisce la mancanza della divisione in capitoli oppure i capitoli troppo lunghi.
Ma ciò che mi irrita maggiormente sono i frequenti salti da un avvenimento ad un altro, nel tentativo di descrivere situazioni parallele, apparentemente slegate, che troveranno un filo conduttore solo alla fine del libro, quando ormai è troppo tardi per capirci qualcosa. :??
 

alexyr

New member
soffro di eruzioni cutanee davanti a personaggi standardizzati, cliché ed archetipi di genere,come:

- il vampiro bellissimo,e tormentato per le proprie vittime
-la ragazza belllissima ed innocente (spesso bionda) che si innamora del cattivo e lo salverà
- il detective privato senza soldi, pieno di debiti e di donne,con un passato triste
- la situazione drammatica in cui tutti,inclusi un pingue ragionere balbuziente si trasformano in eroi...
 

mame

The Fool on the Hill
Mi danno fastidio le atmosfere disfattiste, in cui tutto va male, tutto è marcio, tutto è corrotto e non si può fare altro che rassegnarsi alla decadenza. Mi angoscia il senso di sconfitta che si vive dalla prima all'ultima pagina.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
allergia con shock anafilattico quando la storia è così prevedibile che già penso alle battute o agli avvenimenti scontati che leggerò alla pagina successiva, e c'azzecco, se poi il finale è telefonato allora lascio immaginare l'eruzione cutanea che compare immediatamente in tutto il corpo. :paura:
 

Mizar

Alfaheimr
soffro di eruzioni cutanee davanti a personaggi standardizzati, cliché ed archetipi di genere,come:

- il vampiro bellissimo,e tormentato per le proprie vittime
-la ragazza belllissima ed innocente (spesso bionda) che si innamora del cattivo e lo salverà
- il detective privato senza soldi, pieno di debiti e di donne,con un passato triste
- la situazione drammatica in cui tutti,inclusi un pingue ragionere balbuziente si trasformano in eroi...
Mamma, sto ancora ridendo :D
Però, che livello basso, questo

Mi danno fastidio le atmosfere disfattiste, in cui tutto va male, tutto è marcio, tutto è corrotto e non si può fare altro che rassegnarsi alla decadenza. Mi angoscia il senso di sconfitta che si vive dalla prima all'ultima pagina.
Hihihih
Allora dovrebbe provare con Kafkone, mame :mrgreen:

allergia con shock anafilattico quando la storia è così prevedibile che già penso alle battute o agli avvenimenti scontati che leggerò alla pagina successiva, e c'azzecco, se poi il finale è telefonato allora lascio immaginare l'eruzione cutanea che compare immediatamente in tutto il corpo. :paura:
Concordo. Unica differenza, la reazione: per me intensa eruzione di acne.

Io detesto le opere artistiche che non dicano nulla di nuovo, nulla d'altro, nulla di originale.
 

SALLY

New member
Sopporto quasi tutto,ma proprio non reggo i personaggi mielosi,in genere ragazze ingenue fino al midollo,e i personaggi alla "trainspotting". :W :W :OO
 

lavy

New member
bello questo post complimenti :) .. io non sopporto le descrizioni troppo lunghe, mi fanno venire sonno, devono essere si capaci di descrivere qualcosa o qualcuno in modo da potermelo far immaginare, ma devo anche metterci del mio; i personaggi "senza sale in zucca", che ti fanno sperare di non incontrare mai nessuno così;
 

nici

New member
Per fortuna capita raramente, ma non reggo gli scrittori che fanno uso di parolacce nei dialoghi dei loro personaggi.
 

isola74

Lonely member

- la mancanza di capitoli: mi provoca asfissia
- mancanza di punteggiatura nei dialoghi: vertigini e giramento di testa



questi due fanno venire l'orticaria anche a me (con unica eccezione per Saramago)..:mrgreen:
Poi aggiungerei:
-le storie troppo banali che alla seconda pagina già hai capito dove vuole andare a parare
-le introduzioni lunghissime, quasi quanto il libro :MM
- gli errori di stampa :W
 

Masetto

New member
la mancanza di capitoli: mi provoca asfissia
Quoto. Sinceramente non riesco a spiegarmi perchè alcuni autori non suddividono il libro in capitoli: non dovrebbe essere difficile...



i frequenti salti da un avvenimento ad un altro, nel tentativo di descrivere situazioni parallele, apparentemente slegate, che troveranno un filo conduttore solo alla fine del libro, quando ormai è troppo tardi per capirci qualcosa. :??
Anche qui non ho mai capito quale di preciso sia l'effetto che l'autore vuol raggiungere... forse cerca di fare della suspense, ma il più delle volte esagera e l'effetto è solo meccanico ed innervosente... Mi vengono in mente i primi capitoli di Oceano mare di Baricco, dove lui ti rovescia addosso tutta una serie di personaggi ancora del tutto indipendenti fra loro. Per fortuna che ben presto raccoglie i fili, ma resta una tecnica poco efficace secondo me, fredda, cervellotica.



le descrizioni troppo lunghe, mi fanno venire sonno
Altro tasto dolente. Le descrizioni sono tra le cose più ostiche da realizzare per gli scrittori, perchè è difficile mantenere vivo l'interesse. Infatti tanti riescono male.



le introduzioni lunghissime, quasi quanto il libro :MM
Straquoto. A volte mi sono imbattutto in introduzioni interessanti, ma più spesso quelle lunghe finiscono per girare a vuoto o col parlare di cose poco attinenti al libro in sè.
Ma le introduzioni fanno anche di peggio: a volte svelano il finale del libro (!!! :W), mentre quasi sempre ne indirizzano la lettura, in modo più o meno forte, secondo il punto di vista del prefatore. Cosa quest'ultima che può anche servire, perchè sottolinea aspetti dell'opera che uno può non aver colto, ma va fatta dopo. La prima lettura, secondo me, dev'essere sempre libera da condizionamenti di sorta. Personalmente sono giunto alla conclusione che l'introduzione va letta, ma dopo, non prima del libro.
 

mame

The Fool on the Hill
Ma le introduzioni fanno anche di peggio: a volte svelano il finale del libro (!!! :W), mentre quasi sempre ne indirizzano la lettura, in modo più o meno forte, secondo il punto di vista del prefatore. Cosa quest'ultima che può anche servire, perchè sottolinea aspetti dell'opera che uno può non aver colto, ma va fatta dopo. La prima lettura, secondo me, dev'essere sempre libera da condizionamenti di sorta. Personalmente sono giunto alla conclusione che l'introduzione va letta, ma dopo, non prima del libro.

Anche le postfazioni possono essere deleterie per l'autostima di un lettore. Nella postfazione a "The British Museum is Falling Down", Lodge parla di tutte le opere che aveva in qualche modo parafrasato nel suo romanzo. Non ne conoscevo una, non ne avevo riconosciuta neanche mezza e mi sono sentita una capra totale. Però il libro è stato divertente lo stesso.

Io non sopporto neanche i libri dove ci sono troppi personaggi perché faccio una fatica bestiale a ricordare i nomi. Ci sono scrittori che ti descrivono per tre pagine un personaggio che poi dice una battuta e sparisce. Ma perché??? :W:W:W:W:W
 

lavy

New member
Altro tasto dolente. Le descrizioni sono tra le cose più ostiche da realizzare per gli scrittori, perchè è difficile mantenere vivo l'interesse. Infatti tanti riescono male.

verissimo.. qualche tempo fa le saltavo se mi accorgevo che erano troppo lunghe.. per essere sincera ho trovato solo un libro che mi ha incollato alle pagine anche quando venivano descritti ambienti e personaggi.. "il ritratto di Dorian Gray" ma oscar wilde era veramente un maestro...
 

darida

Well-known member
Direi che quoto in toto :D per fare la diversa dovrei dire che gradisco polpettoni mielosi banali e sgrammaticati?... meglio di no :mrgreen:
Con un'eccezione rispetto al coro: la mancanza di punteggiatura negli scritti di Saramago continua-per me- ad essere un fastidio prevalente rispetto al contenuto :)
 

Masetto

New member
Anche le postfazioni possono essere deleterie per l'autostima di un lettore. Nella postfazione a "The British Museum is Falling Down", Lodge parla di tutte le opere che aveva in qualche modo parafrasato nel suo romanzo. Non ne conoscevo una, non ne avevo riconosciuta neanche mezza e mi sono sentita una capra totale. Però il libro è stato divertente lo stesso.
Se ti può consolare cose simili capitano anche a me :)

Io non sopporto neanche i libri dove ci sono troppi personaggi perché faccio una fatica bestiale a ricordare i nomi. Ci sono scrittori che ti descrivono per tre pagine un personaggio che poi dice una battuta e sparisce. Ma perché??? :W:W:W:W:W
In questi casi l'unica è prendersi un foglio e scriversi giù i nomi :) . Tra i libri con questo difetto io metto senz'altro Il dottor Zivago.




ho trovato solo un libro che mi ha incollato alle pagine anche quando venivano descritti ambienti e personaggi.. "il ritratto di Dorian Gray" ma oscar wilde era veramente un maestro...
Sì, lui era decisamente bravo :) . Inoltre in questo libro le descrizioni non sono esornative, ma parte integrante del senso della storia.
 

Masetto

New member
Beh, non è un brutto libro nell'insieme :) . Un po' pesante...
In questo caso non serve neanche che ti scrivi giù i personaggi perchè sono già elencati nella prima pagina se ben ricordo :)
 

~ Briseide

Victorian Lady
soffro di eruzioni cutanee davanti a personaggi standardizzati, cliché ed archetipi di genere,come:

- il vampiro bellissimo,e tormentato per le proprie vittime

Di questo ne ho anche io piene le tasche... :mrgreen:

Per il resto mi irritano parecchio i personaggi saccenti e i cui tentativi di filosofeggiare risultano piatti, noiosi ed irritanti.
I libri senza capitoli, i libri con capitoli lunghi, ed un po' i libri lunghi in generale... mi fanno sentire clausfrofobica.
 
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