Doliner, Roy - Blech, Benjamin - I segreti della Sistina

Minerva

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Fu un chirurgo ebreo dell’Indiana, Frank Mershberger, a notare per primo che la celebre raffigurazione di Dio nel pannello della Creazione della Cappella Sistina aveva la forma della sezione destra di un cervello umano. E negli anni trascorsi da questa rivelazione, gli studi sull’affresco hanno portato a scoperte ancora più inquietanti. Perché ad esempio l’albero del Bene e del Male è un fico, e non un melo? Perché il serpente tentatore ha cosce e braccia, come descritto nei testi ebraici? Stimolati da queste e altre “coincidenze”, uno storico dell’arte e un esperto di Talmud uniscono le loro forze per dimostrare, in un’analisi serrata, che le stupefacenti immagini dell’affresco collocato nel cuore della cristianità non sono affatto la summa del pensiero cristiano. Celano invece un messaggio rivoluzionario, e per quei tempi eretico, rimasto incompreso per secoli, influenzato dagli studi cabalistici di Michelangelo. Con un codice che fa largo uso della simbologia ebraica e neoplatonica, il grande artista volle infatti esprimere un violento attacco alla corruzione della Chiesa, una nuova concezione della sessualità e un’idea oggi attualissima quale la fratellanza universale tra le religioni.
Era il 1508 quando Michelangelo, poco più che trentenne, si mise all’opera su quello che sarebbe diventato il suo capolavoro. Cinquecento anni dopo, Doliner e Blech portano alla luce un nuovo messaggio di questo genio ribelle in lotta perenne contro un potere ipocrita e autoritario. Il risultato è un’opera appassionante che ripercorre la scoperta come nella trama di un giallo, indizio dopo indizio; ma anche un’indagine storica condotta con rigore e passione, che insegna a vedere con occhi del tutto nuovi alcune tra le immagini più note della storia dell’uomo.


Se anche voi, come me, avete fatto la fila davanti ai Musei Vaticani, la mattina presto, in mezzo ai turisti americani...
... se siete entrati nella Cappella Sistina, accolti da un "caloroso" NO FOTO...
... se anche voi, come me, avete tenuto il naso all'insù, giocandovi definitivamente le cervicali, per ammirare la volta affrescata dal Maestro Michelangelo...
... se anche voi, come me, vi siete sentiti sopraffatti dall'imponenza del Giudizio Universale... allora leggete questo libro.
E se ancora non avete fatto tutto ciò, tanto meglio: dopo aver letto il libro, potrete rivolgere il vostro sguardo alle magnifiche opere del Maestro in modo più consapevole.
Quasi ogni singola figura, di entrambi gli affreschi, racchiude un messaggio, ben celato, che Michelangelo voleva lasciare ai posteri e, contemporaneamente, nascondere al severo giudizio dei suoi committenti (Giulio II, per la volta e Clemente VII per il Giudizio Universale).
Sapevate, per esempio, che nella volta, Michelangelo, ha dipinto il profeta Zaccaria con le sembianze di Giulio II con alle spalle un angioletto che gli fa un gestaccio?
... e che nel Giudizio Universale c'è l'autoritratto di Michelangelo?
E' una lettura molto interessante; c'è un po' di tutto: arte, storia, biografia di Michelangelo (famiglia, studi, amicizie, amori proibiti, pensiero).
Come gli stessi autori hanno sottolineato, il tentativo di Michelangelo era quello di "costruire un grandioso ponte dello spirito che abbracciava differenti fedi, culture, epoche e sessualità".
Inoltre, nel libro, ci sono brevi cenni ad altre grandiose opere del Maestro, quali: la Pietà, il David, il Mosè... a proposito, sapevate che Michelangelo riuscì, furtivamente, a firmare la Pietà, in un'epoca in cui, agli scultori, non era consentito farlo?... ma forse vi sto dicendo troppo! :)

(N.B. per la visita ai Musei Vaticani consiglio scarpe comode)
 

boh86

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leggetelo a mo di romanzetto

Il libro effettivamente è avvincente ma va letto come un romanzetto. Trasuda anticlericalismo spicciolo da tutti i paragrafi hehehehe...e sinceramente mette tesi abbastanza confutabili da semplici lettori o appassionati d'arte o di storia.
Ridicolo, ad esempio, far risultare Firenze come la città del pluralismo, positivismo, tolleranza (del tutto anacranostico, basta ricordarsi che a prescindere dall'indole di Lorenzo dei Medici Firenze rimaneva pur sempre una dittatura; leggendo il libro Firenze pare una Las Vegas dei tempi andati ahahah) e Roma (solo perchè papale) una città oscurantista e dispostica; fino a prova contraria la diffusione degli ideali rinascimentali (artistici e filosofici) si devono a Firenze ma probabilente con più alto grado a Roma e alla Chiesa (magari si potrebbe sottolineare che proprio questa attrazione da parte della Chiesa probabilmente ha aiutato a discostare ulteriormente le azioni di parte della Chiesa con il vero e originario messaggio cristiano).
Inoltre per riuscire agli intenti degli autori, l'analisi storica rimane mooooolto superficiale, blanda ed è come se gli autori scrivessero proprio quello che un lettore medio di questo libro vuole leggere. L'analisi del Savonarola è ridicola e non rimane nessun accenno al fatto che Michelangelo rimase probabilmente molto più impresso dei sermoni apocaliticci del frate piuttosto che dalla cabala ebraica.
Per finire è ridicolo pensare che all'epoca si potesse immettere tanti messaggi anticlericali all'interno di una cappella vaticana. I disegni venivano nella maggior parte dei casi visti dal pontefice stesso (o dalla sua cerchia) ed è difficile pensare che le autorità all'epoca più colte (e spesso le più inclini ad assorbire o per lo meno a conoscere le idee rinascimentali) non si siano accorte o per lo meno non abbiano sospettato di qualche messaggio nascosto neoplatonico (all'epoca la chiesa ne era era abbastanza già impusa), ebraico o anticlericale.
Diciamo che quindi gli autori sono bravi a scrivere un libro su argomenti alla moda e commerciali giocando sul fatto che molto spesso i lettori medi di questi libri difficilmente leggono libri contrari o s'informano dettagliatamente sul periodo storico in questione.
 
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