Zurlini, Valerio

elisa

Motherator
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Metto la biografia di questo straordinario regista, tratto dal sito della Rai. Io ho visto tre dei suoi film e mi ha entusiasmato il modo in cui rappresenta la realtà.

"Nato a Bologna il 19 marzo 1926, Valerio Zurlini si occupa di teatro durante gli studi di giurisprudenza, a Roma; dipoi, si accosta al cinema intorno alla fine degli anni Quaranta e realizza diversi cortometraggi d’un certo interesse (tra gli altri, "Storia di un quartiere", 1950; "Pugilatori", 1951; "Il blues della domenica", 1952; "Soldati in città", 1953), taluni premiati da importanti riconoscimenti .
Debutta nel lungometraggio nel 1954 con "Le ragazze di San Frediano", ispirato all’omonimo romanzo di Vasco Pratolini; ma si afferma definitivamente solo col successivo "Estate violenta" (1959), appassionata storia d’amore ambientata verso la fine della guerra, nel ‘43.
Si conferma sensibile ed attento indagatore dei moti dell’anima ne "La ragazza con la valigia" (1961), malinconica descrizione del difficile idillio fra due giovani assai diversi fra loro; mentre in "Cronaca familiare" (1962) egli traspone magistralmente un altro testo di Pratolini, incentrato sulle drammatiche vicissitudini di due fratelli.
Assai meno riusciti appaiono i successivi "Le soldatesse" (1965) e "Seduto alla sua destra" (1968), mentre "La prima notte di quiete" (1972) segna il ritorno alla sua vena migliore: confermata, successivamente, nel commiato artistico de "Il deserto dei tartari" (1976), splendida versione in celluloide del noto libro di Dino Buzzati, ambientata in una suggestiva atmosfera da "finis Austriae". Dopo aver trascorso i suoi ultimi anni insegnando al Centro Sperimentale di Cinematografia, Zurlini si spegne a Verona, il 27 ottobre 1982.
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