Zhang Yimou - Lanterne Rosse

calipso

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Lanterne Rosse (Da hong deng long gao gao gua)è un film del 1991, diretto da Zhāng Yìmóu, basato sul romanzo Mogli e concubine di Su Tong.

Trama (da wikipedia):

Nel 1920 nella Cina del Nord, la giovanissima Songlian (Gong Li) decide di sposare Chen Zuoqin, maturo discendente di una antica dinastia, per contrasti insanabili con la matrigna. Lui ha già tre mogli: Yuru, Zhuoyun e Meishan, e tutte aspettano che davanti alla loro porta vengano appese le lanterne rosse, che stanno a significare che il marito passerà la notte con loro e che potranno disporre di certi privilegi per il giorno in corso e per quello successivo, fino a che le lanterne non si accenderanno di nuovo.

Songlian ben presto si rende conto di cosa in realtà la aspetti tra le mura del palazzo e quanto quel semplice massaggio ai piedi stia divenendo un'ossessione: Zhuoyun, la seconda moglie, nonostante i suoi modi gentili, in realtà la odia, e con la complicità di Yaner, la domestica di Songlian, trama alle sue spalle ricorrendo a malefici mortali; la stessa Yan'er sogna di essere scelta come concubina e nell'attesa accende le lanterne rosse usate di nascosto; Meishan, ex-soprano ancora attraente e quindi ancor più gelosa delle attenzioni rivolte a Songlian, finge di avere continui malori (complice il medico di famiglia Gao) e disturba il giorno dopo della coppia con il suo canto. Dopo un incidente con Zhuoyun in cui per un errore calcolato dalla stessa le taglia parte dell'orecchio, Songlian, per riconquistare le attenzioni di Chen, che la trascura per punirla del suo continuo malcontento, finge di essere incinta, e nel palazzo si festeggia illuminando il cortile con le lanterne. Intanto Feipu, figlio di Yuru e Chen, torna, affascinando Songlian con il suono del flauto, cosa che il padre di lei faceva quando era in vita, ma Chen, saputo che lei teneva un flauto in camera glielo brucia, non sapendo che era l'unico ricordo che Songlian avesse del defunto padre. Yan'er, scoperto l'inganno di Songlian, riferisce tutto a Zhuoyun, che attraverso un sospetto di malattia fa visitare Songlian e rivela l'inganno.

Chen indignato fa coprire di nero le lanterne del cortile, segno di umiliazione eterna, e Songlian, per tutta risposta, brucia le lanterne rosse usate che Yan'er utilizzava, rivela la vergogna della domestica e questa viene punita con l'inginocchiarsi nella neve per ore, cosa che provocherà la sua morte per polmonite. Songlian per l'accaduto cade in depressione e si ubriaca, rivelando il patto e la tresca di Meishan e Gao, e causando così anche la morte della terza moglie, con cui Songlian alla fine si confidava, che viene impiccata nella camera della morte come altre prima di lei. Scoperto l'accaduto e ormai sull'orlo della follia causata da quell'ambiente in cui le concubine vengono depravate dalla competizione tra loro, dalla gelosia e dalla reclusione seppure dorata, Songlian impazzisce, addobba la casa di Meishan con le lanterne, suona un suo disco e crea l'illusione di un fantasma che vaghi nella casa, e l'anno dopo vaga in trance nel cortile facendosi notare dall'ultima moglie di Chen, una giovanissima ragazza poco più che bambina.

Commento

Ho rivisto poco tempo fa questo film e lo considero uno dei migliori del cinema asiatico d'essai anni '90.
Zhang Yimou è un maestro nel descrivere gli stati d'animo dei personaggi anche attraverso semplici sguardi, silenzi, gesti e i costumi e le tradizioni dell'epoca rivelano un microcosmo a noi sconosciuto un cui si annidano passioni e sofferenze strazianti. Gong Li, musa e compagna del regista per diversi anni, è meravigliosa.
Le stagioni che si susseguono nel film sono come le stagioni dell'anima, in attesa di un riscatto, di una felicità che non arriva mai.
In un universo regolato da leggi secolari i fantasmi dell'assassinio e della latente malvagità conducono alla pazzia una testimone succube di un mondo che lei stessa ha scelto, ignara dei suoi pericoli.
Un capolavoro.

Quanti di voi l'hanno visto? Qualche commento? :)
 
Ultima modifica di un moderatore:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un film incredibile, perfetto sotto tanti punti di vista, il nucleo narrativo si basa sulla condizione della donna nella Cina degli anni '20 condizionata da pesantissime regole tramandate da generazioni e da giochi di potere anche molto pesanti. Emblematica la frase che apre il film e che sottolinea come tutte le donne a conti fatti siano delle concubine. Gli aspetti estetici del film sono di altissimo livello con quelle lanterne che si accendono e spengono a seconda del capriccio del signore.
 

asiul

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La quarta moglie del signor Chen ovvero come diventarne la "favorita".

Ho ben poco da dire... è bello, ma non m'è piaciuto l'uso del colore. L’ho trovato sensuale, erotico e ben fatto,ma non è il genere che preferisco o/e forse dovrò rivederlo per poterlo apprezzare.
Per questo lo rivedrò con più calma e spirito diverso.
Quello che posso dire adesso che è una buona rappresentazione della Cina.

Molto bello è il dialogo fra le due mogli.

 

ayla

+Dreamer+ Member
E' indubbiamente un gran bel film, dove Yimou non si smentisce e conferma (almeno per me) le sue doti di regista.
Ne esce un film raffinato, coinvolgente, intenso, fatto più di sguardi e musica che di parole, anche se i pochi dialoghi lasciano il segno e vi è sempre una grande cura e attenzione per i dettagli. Appena entrata nella villa, Gong Li, assolutamente splendida, si renderà ben presto conto che non esistono esseri umani e nemmeno sentimenti di amore o affetto, ma solo gatti e topi che cercano, con ogni mezzo, di ottenere il tradizionale massaggio ai piedi e quindi di godere del privilegio del padrone(che non viene mai inquadrato in faccia) nella propria casa.
E' una battaglia tra concubine che si spogliano della propria dignità e identità per avere in cambio solo un'illusione d'amore, uno scontro senza esclusione di colpi che porterà la morte, la follia e i fantasmi nella Villa.
n.b. fotografia e scenari(basti pensare ai tetti coperti di neve) impeccabili!
 
M

maredentro78

Guest
Credo sia stato uno dei film non ancora toccati dalla pesante censura cinese contro questo magnifico regista,che voleva inizialmente descrivere realisticamente la condizione passata e presente della Cina,gliel'hanno impedito.Mi è piaciuto moltissimo il commento di ayla,queste donne con l'illusione di essere amate,questa famosa stanza e quello che comporta a livello di privilegi e di potere,la battaglia per essere le favorite.Gong Lee impareggiabile e bellissima.Questo palazzo fuori dal mondo,con queste lanterne che illuminano questo piccolo mondo protetto ma comunque pieno d'insidie,scandito da ritmi suoi.Fotografia sempre bellissima e curata e vestiti splendidi.
 

Apart

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Film stupendo, l'ho visto ieri sera.
Ci sarebbe da discutere a lungo di questo film. Innanzitutto le ambientazioni, che ho trovato meravigliose. Davvero è un tuffo nella Cina degli anni '20, in una tipica casa di un ricco signore cinese profondamenta legato alle tradizioni. Un film di spazi, di interni, di porte che si aprono e si chiudono.
La recitazione di Gong Li, sublime. Un viso composto, in grado di far trapelare emozioni così forti come la tristezza, la rabbia, la voglia di evasione, di libertà, soltanto attraverso lo sguardo, una lacrima, il fremito della bocca.
C'è la rappresentazione di una tradizione, di un'usanza che assoggetta le donne. Tradizione, usanza, che è potere, che è autorità, che priva della libertà le donne, che le umilia quando le obbliga a scontrarsi fra loro, a concorrere, a ferirsi, a uccidersi, a imbruttirsi pur di ottenere le attenzioni dell'uomo, del proprio padrone. La donna qui perde la sua dignità, l'identità è identità per l'uomo. Un ritratto emblematico delle tradizioni patriarcali della Cina degli anni '20.
Il potere è come un entità, non si vede in volto (il volto del ricco signore cinese non si vede in tutto il film), si esprime soltanto attraverso parole, gesti, usanze che hanno radici antiche. Si esprime attraverso gli oggetti, le lanterne rosse, che segnalano la donna prescelta dal ricco signore, quella con cui passerà la notte, quella che avrà l'illusione di trovarsi allo stesso livello, per una notte, per un giorno, del proprio signore.
Il silenzio, simbolo di riposo, di pace, di rispetto. Scandito dal suono di una musica quasi disturbante, che rompe il silenzio come a ricordarci che lì ci sono delle usanze; o dal suono di un flauto, o dal canto di una concubina, che rappresenta come un'evasione, stacco, momento di creatività, sogno o illusione.
Bello, bellissimo! Sontuoso. Un'opera d'arte! Siamo di fronte a qualcosa di meraviglioso!
 

LowleafClod

e invece no
Mi ha dato molta tristezza quando l'ho visto, è un film che ti lascia molti pensieri. Le immagini mi sono rimaste impresse, le inquadrature e l'ambientazione cinese sono molto belle. Ci sono lunghi silenzi accompagnati da delle musiche stupende.
Mi è piaciuta molto la terza moglie come personaggio...!
 
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