El_tipo
Surrealistic member
la palma d'oro di cannes è un po come la finale dei mondiali, il festival di san remo, miss italia insomma qualcosa da vedere assolutamente, che può piacere o non piacere, ma che in ogni caso fa discutere.
E questa volta il film di Haneke fa discutere e come se fa discutere. A partire dalla scelta del bianco e nero, che tende a dare una certa solennità, come il bianco e nero spesso fa, ma solo nelle circostanze adeguate, alle vicende di un paesino della germania del 1913. Il contesto storico è di certo importante, ma non la fa da padrone. I protagonisti sono i personaggi, numerosi e complessi, dal barone al medico, dall'agricoltore alla levatrice e soprattutto i bambini, larve della generazione tedesca che solo qualche decennio più avanti darà vita al nazismo.
E forse Haneke ci ha voluto dire che proprio da realtà come questa si sviluppa il seme della violenza del terzo reich? con una serie di eventi drammatici e inspiegabili, di cui potrebbero essere responsabili proprio i bambini, emblema dell'innocenza. Bambini cresciuti in una società autoritaria, soffocante, dall'educazione nelle case a quella nelle scuole, in chiesa, lì dove non ci sono spiragli di luce, nemmeno per l'amore, che deve essere negoziato, scambiato, trascurato.
Io ho vissuto questo film come una esperienza proprio sull'autoritarismo, sulla violenza.
E sono rimasto di stucco, come un bambino, a bocca aperta.
voto 5/5
E questa volta il film di Haneke fa discutere e come se fa discutere. A partire dalla scelta del bianco e nero, che tende a dare una certa solennità, come il bianco e nero spesso fa, ma solo nelle circostanze adeguate, alle vicende di un paesino della germania del 1913. Il contesto storico è di certo importante, ma non la fa da padrone. I protagonisti sono i personaggi, numerosi e complessi, dal barone al medico, dall'agricoltore alla levatrice e soprattutto i bambini, larve della generazione tedesca che solo qualche decennio più avanti darà vita al nazismo.
E forse Haneke ci ha voluto dire che proprio da realtà come questa si sviluppa il seme della violenza del terzo reich? con una serie di eventi drammatici e inspiegabili, di cui potrebbero essere responsabili proprio i bambini, emblema dell'innocenza. Bambini cresciuti in una società autoritaria, soffocante, dall'educazione nelle case a quella nelle scuole, in chiesa, lì dove non ci sono spiragli di luce, nemmeno per l'amore, che deve essere negoziato, scambiato, trascurato.
Io ho vissuto questo film come una esperienza proprio sull'autoritarismo, sulla violenza.
E sono rimasto di stucco, come un bambino, a bocca aperta.
voto 5/5