Allen, Woody - Mariti e mogli

calipso

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Mariti e mogli (Husbands and Wives) è un film del 1992 diretto da Woody Allen e interpretato dallo stesso Allen.

Cast: Woody Allen, Mia Farrow, Sydney Pollack, Judy Davis, Juliette Lewis, Liam Neeson.

Genere: commedia

Durata:108 min.

Trama:
Jack e Sally stanno per divorziare e chiedono aiuto a una coppia di amici, Gabe e Judy. Dopo aver sperimentato avventure extraconiugali, il loro progetto di divorzio rientra, ma paradossalmente decidono di separarsi Gabe e Judy.

Commento:
Mi è piaciuto molto. Film essenzialmente cupo e pessimista, girato come un documentario, racconta del matrimonio e della sua crisi; parte da un annuncio di divorzio da parte di due amici ad un'altra coppia di amici per disseminare in questi ultimi il panico, per far emergere le prime crepe insanabili.
Quasi una sorta di omaggio a "Scene da un matrimonio" di Ingmar Bergman, anche in "Mariti e mogli" i protagonisti discutono, dialogano moltissimo, l'umorismo (di solito comune in altre pellicole alleniane sempre incentrate sulla crisi del matrimonio come in Hannah e le sue sorelle e Una commedia sexy in una notte di mezza estate) qui è del tutto inesistente, c'è profonda angoscia, solitudine, rimorsi per le scelte sbagliate e immaturità collettiva.
L'ispirazione al capolavoro bergmaniano è palese ma non riesce del tutto a reggerne il confronto. Dopotutto Johann e Marianne in "Scene da un matrimonio" si amano, si lasciano, si odiano, litigano, si allontanano e ritornano ad essere amici - tutto attraverso un estenuante dialogo, essenzialmente dialogo dell'anima - mentre nel film di Allen Gabe e Judy finiranno per lasciarsi definitivamente. Tuttavia lo consiglio per gli amanti del regista.

Piccola curiosità: è l'ultimo film che Allen gira con la sua musa Farrow prima della separazione da quest'ultima per amore di Soon-Yi Previn.
 

zolla

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Un altro step dell'analisi spietata di Allen sulla fragilità della coppia. Con la sua consueta ironia graffiante mette in evidenza tutti i problemi che possono nascere tra due persone che vivono insieme. Singolare il finale,abbastanza paradossale. Ennesima ottima prova del nostro.
 

Vesper

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Come avete già detto, è un film che riprende la tematica (ormai cara ad Allen) dell'analisi dei rapporti amorosi (e non solo). Mi ha ricordato a tratti altri film come Io e Annie, Manhattan e Hannah e le sue sorelle, ma nonostante ciò mi è piaciuto e non l'ho trovato ripetitivo. Mi piace come Allen riesce ogni volta a porre l'accento su un aspetto diverso, anche se di questo film non ho amato particolarmente le parti in cui i vari personaggi sembrano confidarsi con un analista, ho trovato che fossero un po' troppe (anche se comunque aiutano a comprendere meglio i punti di vista dei personaggi).
Complessivamente posso collocarlo a metà scala, è uno dei film di Allen che mi sono piaciuti molto ma non uno dei miei preferiti.
 

darida

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Ad ogni rivisione questo film mi pare sempre più un guazzabuglio nevrotico senza contesto, i personaggi sembrano marionette, inquadrature ubriache e le tribolazioni personali d Allen sullo schermo,brave come sempre le donne :)
Decisamente non tra i miei preferiti :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il film più cerebrale tra quelli visti finora di Woody Allen, è la ripetizione in chiave più ossessiva dei film precedenti, l'analisi quasi entomologica del rapporto di coppia che ha come risultato l'assoluta casualità dei perchè una coppia funzioni. In questo film poi abbastanza profeticamente c'è l'attrazione del personaggio di Allen verso una ventunenne, una Juliette Lewis sufficentemente nevrotica ma tutti gli attori recitano in questo film come se fossero in un perenne stato d'ansia, e poi la separazione definitiva tra lui e il personaggio di Mia Farrow che interpreta la moglie. Poco umoristico e molto declaratorio. Anche se è un buon film diciamo che il tema non è affatto originale. Mia Farrow in questo film è sempre strssata mentre trovo perfetto Sydney Pollack nei panni del marito fedifrago pentito. Allen come sempre in parte, ma lui recita sè stesso, Judy Davis schizzata alla Keaton e Liam Neeson senza infamia e senza lode. Molto curata la fotografia e le scenografie degli interni e le ambientazioni esterne.
 
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