calipso
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Ludwig è un film del 1972 diretto da Luchino Visconti.
Cast: Helmut Berger, Silvana Mangano, Helmut Griem, Umberto Orsini, Nora Ricci, Romy Schneider, Mark Burns, Trevor Howard.
Genere: storico/biografico
Durata: 237 min.
Trama:
La storia narra del re di Baviera Ludwig II Wittelsbach: dalla sua ascesa al trono avvenuta quando aveva 19 anni nel 1864, al suo primo amore per la cugina Elizabetta, fino alla sua pazzia che comportò la sua deposizione dal Consiglio di Stato, e alla sua morte nel 1886.
Commento:
Lo rivedrei cento volte. Uno degli ultimi meravigliosi capolavori del testamento cinematografico viscontiano. Conclude la trilogia tedesca iniziata con La caduta degli dei e Morte a Venezia - Ludwig è la storia di un uomo che voleva vivere di sogni, di ideali, come gli eroi del Tristano di Wagner, il compositore che il vero re di Baviera venerò fino alla fine.
Il film parte dall'incoronazione del sovrano, non pienamente voluta, e racconta della sua amicizia con Wagner, che lo sfruttò per i suoi personali guadagni; l'amore platonico per la cugina Elisabetta d'Austria, ossia Sissi (Romy Schneider qui approfondisce il ruolo che nei film precedenti era ridotto ad un mero personaggio da favola romantica), le sue inclinazioni omosessuali che lo tormentarono fino alla morte, ed infine la sua deposizione dal trono di Baviera dovuta alla sua (erroneamente diagnosticata) pazzia e la sua morte per circostanze sconosciute.
Un trionfo del cinema barocco, in cui ogni particolare è osservato al microscopio, dagli arredi all'abbigliamento, dai gesti ai silenzi, alle musiche.
Helmut Berger è adorato dalla cinepresa, assolutamente in stato di grazia, dà tutto se stesso in quest'ennesimo capolavoro del regista, suo compagno fino alla morte.
Silvana Mangano è una perfetta moglie di Wagner, ossia Cosima von Bulow, figlia del compositore ungherese Franz Liszt; e tutti gli altri personaggi sono assolutamente straordinari.
Uno dei migliori dell'ultimo Visconti, in cui egli esprime se stesso, la sua malinconia, il suo culto per l'arte che spesso contrasta la vita reale.
10 e lode.
Cast: Helmut Berger, Silvana Mangano, Helmut Griem, Umberto Orsini, Nora Ricci, Romy Schneider, Mark Burns, Trevor Howard.
Genere: storico/biografico
Durata: 237 min.
Trama:
La storia narra del re di Baviera Ludwig II Wittelsbach: dalla sua ascesa al trono avvenuta quando aveva 19 anni nel 1864, al suo primo amore per la cugina Elizabetta, fino alla sua pazzia che comportò la sua deposizione dal Consiglio di Stato, e alla sua morte nel 1886.
Commento:
Lo rivedrei cento volte. Uno degli ultimi meravigliosi capolavori del testamento cinematografico viscontiano. Conclude la trilogia tedesca iniziata con La caduta degli dei e Morte a Venezia - Ludwig è la storia di un uomo che voleva vivere di sogni, di ideali, come gli eroi del Tristano di Wagner, il compositore che il vero re di Baviera venerò fino alla fine.
Il film parte dall'incoronazione del sovrano, non pienamente voluta, e racconta della sua amicizia con Wagner, che lo sfruttò per i suoi personali guadagni; l'amore platonico per la cugina Elisabetta d'Austria, ossia Sissi (Romy Schneider qui approfondisce il ruolo che nei film precedenti era ridotto ad un mero personaggio da favola romantica), le sue inclinazioni omosessuali che lo tormentarono fino alla morte, ed infine la sua deposizione dal trono di Baviera dovuta alla sua (erroneamente diagnosticata) pazzia e la sua morte per circostanze sconosciute.
Un trionfo del cinema barocco, in cui ogni particolare è osservato al microscopio, dagli arredi all'abbigliamento, dai gesti ai silenzi, alle musiche.
Helmut Berger è adorato dalla cinepresa, assolutamente in stato di grazia, dà tutto se stesso in quest'ennesimo capolavoro del regista, suo compagno fino alla morte.
Silvana Mangano è una perfetta moglie di Wagner, ossia Cosima von Bulow, figlia del compositore ungherese Franz Liszt; e tutti gli altri personaggi sono assolutamente straordinari.
Uno dei migliori dell'ultimo Visconti, in cui egli esprime se stesso, la sua malinconia, il suo culto per l'arte che spesso contrasta la vita reale.
10 e lode.